Economy | Innovazione

L’Alto Adige ancora poco “smart”

Sulla trasformazione digitale la provincia di Bolzano ha molta strada da fare, dice il mondo dell’economia. Nel mirino la banda larga. Buona la performance del Nordest.
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Foto: upi

Ci si era già messa l’Europa, questa settimana, a sottolineare, sul fronte dell’innovazione, la performance tutt’altro che indimenticabile della provincia di Bolzano, superata di misura dal Trentino. Ora ci pensa il mondo dell’economia a strigliare la nostra Provincia e stavolta sul tema della trasformazione digitale, quel processo di integrazione delle tecnologie digitali in tutti gli aspetti del business. 

Le strategie sulla digitalizzazione non servono a un gran che se manca internet veloce

Presentando ai membri del comprensorio Valle Isarco/Alta Valle Isarco di Südtiroler Wirtschaftsring – Economia Alto Adige i risultati intermedi dello studio sulla digitalizzazione “A21 Digital Tyrol Veneto” promossa dal programma Interreg V-A Italia-Austria, Dominik Matt, coordinatore dell’indagine e professore ordinario di tecnologie e sistemi di lavorazione all’Unibz, ha detto che in Alto Adige la strada da fare è ancora molta. L’esperto ha ricordato che i servizi digitali oramai fanno parte della quotidianità: per le imprese aumentano l’efficienza e la competitività, nella vita quotidiana facilitano e velocizzano lo scambio di informazioni. E “in questo contesto - sostiene il presidente comprensoriale di SWR-EA Matthias Braunhofer - è necessario restare al passo coi tempi promuovendo interventi mirati”. 

 

Dalle città ai masi

 

Nota dolente è la banda larga in Alto Adige. “Le strategie sulla digitalizzazione - spiega Braunhofer - non servono a un gran che se manca internet veloce. In questo senso è necessario portare avanti i lavori di ampliamento della rete in modo rapido e costante. Inoltre, la connessione serve a tutti, anche ai masi più isolati perché soltanto così supereremo eventuali svantaggi”. 

 

 

Quali soluzioni si prospettano? Ampliare le competenze digitali all’interno delle imprese, per esempio, chiosa il professor Matt, “un processo per il quale bisogna coinvolgere il proprio personale”. Altro settore in cui promuovere le competenze digitali è quello della formazione, con l’obiettivo di preparare le giovani generazioni alle sfide del futuro. “Trasformare l’Alto Adige in ‘smart region’ permetterebbe alla nostra provincia di fare da calamita per i giovani talenti e personale qualificato. Dobbiamo poter offrire alle giovani generazioni ben preparate e qualificate un contesto che permetta loro di crescere”,  conclude il docente.

 

Il lato positivo

 

Il Nordest intanto non se la cava male. Basandosi sulla ricerca Assintel Report 2019 la Confcommercio del Veneto attesta che il 38% delle aziende dell’Italia nord orientale ha già superato la metà del percorso di trasformazione digitale, vincendo il primato rispetto alle altre aree del Paese (la media è del 29%). La cattiva notizia è che un'azienda su quattro ancora non ha definito una vera e propria strategia. Di qui l’idea di Confcommercio: proporre alle imprese dell’area una panoramica sugli incentivi all’Innovazione disponibili tramite il Decreto crescita e la Finanziaria. Fra le ipotesi di lavoro il contributo per investimenti in blockchain, le ricapitalizzazioni aziendali e la trasformazione digitale delle imprese, per le quali il governo ha confermato la volontà di favorire gli investimenti connessi all'innovazione aziendale, in particolare in relazione allo sviluppo e all’implementazione dell’IT con una serie di incentivi fiscali e contributi.