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No tasse, anzi sì

Dopo 3 anni l’Agenzia delle Entrate cambia idea e pretende il pagamento delle imposte arretrate sulle borse di studio provinciali erogate a 300 dottorandi altoatesini.

Basandoci su una recente indagine Astat avevamo scritto nei giorni scorsi che l’Alto Adige rispetto a Land Tirol e Trentino investe poco nella ricerca. Ebbene: stamani il quotidiano Dolomiten titola “Poveri studenti, Roma toglie le tasse dalle borse di studio”, riferendosi ai sussidi percepiti dagli studenti altoatesini che frequentano dottorati di ricerca presso le università

Il ‘caso’ è stato sollevato dall’associazione degli studenti universitari SH-ASUS e al sindacato ASGB ed è stato confermato dal senatore Hans Berger. In sostanza l’Agenzia centrale delle Entrate nel 2015 ha rivisto una sua precedente posizione pretendendo non solo che dalle borse di studio erogate dalla Provincia a favore dei dottorandi vengano detratte le tasse ma che tale prelievo debba avere effetto retroattivo fino al 2012. 

La direttrice reggente della Ripartizione Diritto allo Studio della Provincia Rolanda Tschugguel ci ha confermato la situazione. 
Le borse di studio per dottorati di ricerca per legge sono tassate eccetto quelle erogate dall’università” ha affermato Tschugguel. Precisando però che “la Provincia nel 2012 ha cambiato la modalità di pagamento delle borse di studio, dopo che la SH.ASUS aveva chiesto un parere in merito all’Agenzia delle Entrate”. Che però - e qui sta il punto - nel 2105 ha cambiato idea chiedendo anche la restituzione delle tasse arretrate. 

L’importo delle borse di studio erogate annualmente ad ogni studenti che concorre attraverso un bando ammonta a circa 9/10mila euro. Su questo importo le tasse corrispondono a circa 2mila euro annui e quando gli studenti hanno cominciato a ricevere la richiesta di pagamento di circa 6mila euro di tasse arretrate si sono subito rivolti a SH-ASUS e sindacati. 
La spiacevole situazione “riguarda più di 300 studenti”, ci è stato confermato dall’Ufficio Diritto allo Studio che però per motivi di privacy non ci ha potuto fornire dati più precisi sulla madrelingua degli studenti interessati e sulle università italiane europee dove stanno compiendo i loro studi di dottorato. 

In merito alle soluzioni che la Provincia sta cercando di adottare per cercare di risolvere il problema la dott.ssa Tschugguel ci ha detto che alla  Ripartizione Diritto allo studio stanno cercando di “trovare una soluzione ‘tecnica’ per gli interessati”. “Nel contempo - ha aggiunto Tschugguel - cerchiamo di avere maggiore sicurezza per il futuro e quindi dobbiamo approfondire la questione con esperti in materia di legge fiscale e amministrativa”.

Per tentare un escamotage a Roma intanto della cosa come s'è detto se ne sta interessando il senatore Berger. Dal canto suo l’assessore provinciale competente Philipp Achammer si è detto arrabbiato e incredulo, soprattutto perché situazioni come questa minano la credibilità delle istituzioni. Achammer ha rivendicato il fatto che gli studenti si fossero basati in buona fede proprio su una precedente indicazione dell’Agenzia delle Entrate. L’assessore Achammer ha anche detto che saprà farsi valere se l’Agenzia delle Entrate deciderà di rivalersi sula Provincia per riuscire ad ottenere le tasse pretese.