Politics | nomine

Discrezionalità über alles

Dopo aver annunciato il rispetto dei criteri nazionali per le nomine dei primari, la Giunta si è inventata un nuovo sistema di "pesature" dei titoli e dei colloqui.

A fine agosto su SALTO è uscito un articolo intitolato entusiasticamente: “Finalmente conterà il punteggio”. L’attacco del pezzo aveva un tono fra l’ironico e lo stupito: “Incredibile ma vero: in futuro anche in Alto Adige il direttore generale dell'Azienda sanitaria nominerà primari i candidati con il punteggio più alto”. La sanità altoatesina sembrava cioè allinearsi ai criteri di nomina validi in Italia, dove nei concorsi il candidato con il punteggio più alto ottiene il posto. Visto come vanno le cose a queste latitudini sembrava incredibile, ed in effetti, non è così. Non sia mai. Perché in Alto Adige siamo o no “speciali fra le speciali”? Siamo o no, come i maiali di Orwell, più uguali degli altri animali della fattoria? E quindi, a tre settimane di distanza da quel luminoso esempio di “normalità amministrativa”, quatta quatta, martedì (19 settembre) è arrivata una nuova delibera con le immancabili “Linee guida" alla Palazzo Widmann che riportano l’Azienda ad avere il controllo quasi totale, soprattutto con l'obiettivo di non penalizzare i medici in periferia. Le ha scritte e illustrate nei giorni scorsi ai dirigenti della sanità il capo dipartimento Günther Burger. Con questo cambio di rotta vincerà sempre il candidato con il punteggio più alto, ma è stato completamente rivisto il sistema di pesature per la valutazione dei titoli, del curriculum e del colloquio. L'ennesimo esempio di "via sudtirolese" reggerà ad eventuali impugnazioni e ricorsi, come quelli che hanno abbattuto la precedente "via sudtirolese" che ignorava le indicazioni nazionali? Attualmente nessuno può dirlo.

Un passo indietro. Come si ricorderà, nel caso delle nomine di primari, fino a qualche mese fa la Commissione di valutazione elaborava una proposta con tre candidati e il Direttore generale aveva la facoltà di indicare il primario scegliendolo tra la rosa dei professionisti proposti. Dopo una sentenza della Corte costituzionale, e alcuni ricors con risarcimenti da centinaia di migliaia di euro a carico dell’Asl, dopo un parere dell’Avvocatura dello Stato che obbligava a rifare i concorsi per una cinquantina di primari, la Provincia ha finto di cambiare linea, approvando una delibera in cui si mette nero su bianco che la Direzione generale dell'Azienda sanitaria deve  nominare il candidato con il punteggio più alto. A fine agosto sono anche stati cambiati i pesi dei punteggi. Su un totale di 100 punti, si prevedeva di assegnarne al massimo la metà (50 punti) per il curriculum e altrettanti per il colloquio. Sempre ad agosto erano state annunciate novità anche per la scelta dei membri della Commissione, composta dal direttore sanitario dell'Azienda sanitaria e da tre direttori di struttura complessa che provengono dal settore di competenza della specifica selezione individuati tramite sorteggio.

Ma con queste regole oggi è concreto il rischio di veder vincere un candidato che secondo la dirigenza Asl  è meno adatto di un altro a ricoprire il ruolo. E quindi, con un piccolo capolavoro di ingegneria amministrativa,  cosa si è inventata la Provincia? Le pesature differenziate alla bisogna. Vediamo come.

Per giustificare il provvedimento, nella delibera la si prende alla lontana: “Nell’assistenza di primo livello  - vi si legge - rientrano le prestazioni che ogni sede ospedaliera deve fornire alla popolazione come livello minimo di assistenza sanitaria. Oltre all’assistenza di primo livello, per ciascuna sede ospedaliera si possono poi stabilire degli ambiti di specializzazione o di riferimento. Infine, gli interventi e i trattamenti ad alta complessità sono concentrati primariamente nell’ospedale provinciale di Bolzano, ma ciò non toglie che alcune di queste prestazioni possano essere localizzate anche nelle altre sedi ospedaliere Gli ospedali ubicati nei comprensori sanitari di Merano, Bressanone e Brunico sono organizzati in base al principio ‘un ospedale due sedi’, dove ad esempio l’Ospedale comprensoriale di Merano-Silandro, con le sedi di Merano come ospedale aziendale e Silandro come ospedale di base;”.

ospedale di Bolzano
Perno centrale L'ospedale di Bolzano sarebbe al centro del sistema sanitario provinciale Foto Othmar Seehauser / Salto

 

E ancora: “In virtù della sopra descritta assistenza sanitaria provinciale a più livelli - ed in particolare della rete ospedaliera e territoriale, compresa la ricerca, il tutoraggio e l’attività didattica svolta - è opportuno, in linea di principio, differenziare i criteri per la valutazione comparativa dei candidati e delle candidate per incarichi di direzione di struttura complessa, valorizzando in alcuni casi maggiormente l’esperienza professionale, in altri l’esperienza nell’ambito della ricerca, come anche le pubblicazioni prodotte; (…) nonché in combinazione con le caratteristiche  e con l’ubicazione territoriale della struttura  complessa da ricoprire. ”.

Questo in linguaggio semplice significa: per l’ospedale di Bolzano cerchiamo in buona parte “professoroni”, per gli ospedali periferici possono andare meglio dei medici con meno pubblicazioni e un po’ più “pane e salame”. E quindi, non potendo prescindere dal fatto che deve essere preso il primo in graduatoria, sono stati indicati diversi criteri in modo che l’Azienda possa fare in modo che un luminare della medicina non rischi di diventare primario a Silandro.

Criterio n.1: “il ruolo da ricoprire nell’Azienda in riferimento all’ospedale all’interno del quale questo sarà coperto”. I titoli saranno cioè valutati per gli ospedali aziendali e di base tenendo conto della diversa caratterizzazione dell’assistenza da fornire privilegiando i titoli legati all’esperienza lavorativa per gli ospedali di base.

Ma se per caso si vuole che vinca un luminare in periferia il secondo criterio prevede di tenere conto della “specificità del ruolo da ricoprire, a seconda che si tratti di un’assistenza di primo livello, specializzata, ovvero di un’assistenza con trattamenti ad alta complessità, laddove quest’ultima possa essere richiesta anche per ricoprire posizioni vacanti in ospedali periferici”.

Poi si deve tenere conto delle caratteristiche della struttura in termini di volumi e qualità delle prestazioni erogate, che si differenziano a seconda della funzione Hub (ospedale aziendale) o Spoke (ospedale di base) e la localizzazione territoriale del presidio ospedaliero interessato alla copertura del posto; si deve poi tenere conto anche delle competenze organizzative e gestionali richieste per la direzione della struttura, che dovranno differenziarsi alla luce della complessità ed articolazione della realtà ospedaliera, ma anche territoriale; della corrispondenza del candidato/della candidata al profilo ricercato, considerando anche l’esperienza professionale nell’ambito della ricerca clinica, della ricerca applicata, le attività di tutoraggio ovvero l’attività didattica svolta, il numero di pubblicazioni prodotte, come anche l’esperienza professionale in contesti internazionali.

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rotaderga Thu, 09/21/2023 - 07:05

Was so manchen Leuten am Bürotisch nicht alles in lieben langen Tagen durch den Kopf schwirrt...
Ach ja sie haben auch Drehsessel auf Rädern, da fangen schon die Gedanken an zu kreisen.

Thu, 09/21/2023 - 07:05 Permalink