Environment | IL commento

Se la mozione è pura finzione

Dopo lunghe trattative il documento Svp che chiedeva di avere mano libera nella gestione del lupo è stato approvato dal Dreierlandtag in una versione molto annacquata.
Lupo, Wolf
Foto: Flickr/_ Liquid

Come noto le Province di Bolzano e Trento - ed ancora di più l’Euregio  -non hanno alcun potere decisionale su una questione delicata ed “emozionale” come quella della gestione dei grandi carnivori. A legiferare è l’Europa e a vigilare sull’applicazione delle normative è Roma. Una fragorosa e per molti versi inattesa batosta in questo senso è arrivata dal Tar che alcune settimane fa ha bocciato le linee guida della Provincia di Trento (che Bolzano attendeva di adottare paro paro) per quanto riguarda la gestione degli orsi. Ma in Alto Adige, per ragioni in parte misteriose, il nemico numero uno resta il lupo. Solo per dare una dimensione del del problema va ricordato che il predatore nel 2020 ha ucciso 93 pecore su 30.000. Pecore in gran parte lasciate pascolare come 50 anni fa – contro ogni logica - senza la minima protezione – senza recinti elettrificati, senza pastori, senza cani da guardiania - poco prima che fossero mandate al macello per meno di 100 euro l’una.

Se ci sia una sorta di silenzio-assenso a livello istituzionale per quanto riguarda gli abbattimenti clandestini e il bracconaggio come ipotizzato dall’associazione Io non ho paura del lupo, questo non lo si saprà mai. Quello che è certo è che negli ultimi due anni almeno 5-6 esemplari di lupo sono scomparsi dai radar in modo del tutto innaturale nella zona dell’alta val di Non ed anche in val Passiria. La cosa non deve sorprendere visto che da almeno anni la popolazione dei lupi è effettivamente aumentata anche in Alto Adige, ma gli animali classificati sono appena 15 e quelli che circolano non dovrebbero essere complessivamente più di 25 (contro gli oltre 100 che popolano i boschi del Trentino). Il fatto è che sembra essersi creato un corto circuito per cui nell’immaginario degli allevatori i lupi sono centinaia e gli animali da essi predati migliaia. Nell’Alto Adige rurale il clima nei confronti dei grandi predatori è questo, per cui  l’Svp da anni finge di potersi adoperare per un “Wolfsfreien Suedtirol” quando in realtà in materia ha lo stesso peso del Comune di Bolzano quando si tratta di programmare infrastrutture sul proprio territorio: e cioé zero. Dunque, quale migliore occasione per far passare una mozione, di un Dreierlandtag, visto che pure in Tirolo e in Trentino il clima di accettazione non è tanto più favorevole (anche se in Trentino in realtà negli ultimi anni si sono moltiplicati gli interventi di protezione delle greggi, mentre in Alto Adige in un anno solo 6 allevatori hanno fatto richiesta di contributi)? Ecco la ricostruzione dell'iter che ha portato ieri (21 ottobre) all'approvazione di una mozione così annacquata da essere approvata con soli 4 voti contrari.

La prima mozione

Pur consci dei limitati poteri a livello regionale Josef Noggler, Franz Locher, Gerhard Lanz, Jasmin Ladurner, Manfred Vallazza (tutti SVP), Andreas Leiter Reber (Die Freiheitlichen), Carlo Vettori (Forza Italia Alto Adige Südtirol), Alessandro Urzì, Claudio Cia, Alessia Ambrosi, Katia Rossato (tutti Fratelli d'Italia) e Josef Unterholzner (ENZIAN) ai primi di settembre hanno depositato una mozione che chiedeva agli esecutivi di intervenire congiuntamente come Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino presso i Governi austriaco e italiano, ma soprattutto presso le competenti istituzioni dell’Unione Europea, per abbassare lo status di protezione del lupo ai sensi della direttiva Habitat e facilitare così il contenimento della popolazione di lupi; di classificare gli alpeggi dell'Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino come “aree sensibili”.

 

Il documento chiedeva poi di adottare tutte le necessarie misure a livello regionale e interregionale (GECT) nonché a livello nazionale ed europeo per consentire il contenimento della popolazione di lupi tramite il loro prelievo nelle aree sensibili; di supportare e accompagnare l’attuazione di misure a tutela delle greggi nelle aree in cui ciò sia possibile e sostenibile tramite squadre di intervento ed esperti in materia di tutela delle greggi, disponendo che i costi diretti e indiretti di tali misure siano a carico della mano pubblica; di elaborare in ciascuno dei tre territori dell’Euregio un piano locale di gestione e prelievo dei lupi al fine di attuare un piano congiunto che, tramite monitoraggio, consenta il censimento in tutto l’arco alpino della popolazione di lupi e della relativa distribuzione e preveda la documentazione uniforme e trasparente delle predazioni sui pascoli e delle ripercussioni su allevamento e alpicoltura nonché la possibilità di effettuare prelievi. Insomma, ogni tre parole si chiedeva di poter attuare degli abbattimenti. Ma il testo poi approvato è radicalmente diverso. In particolare è fallito il tentativo di far passare gli alpeggi come luoghi “sensibili” e di permettere, appuinto, gli abbattimenti nelle "aree sensibili".

Il nuovo testo

La mozione emendata prevede invece "di far sì che la gestione e il carico di bestiame degli alpeggi nell’Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino vengano dichiarati di “pubblico interesse” (concetto molto diverso dall’area sensibile)". Nel documento si prevede anche di effettuare un monitoraggio che "consenta di censire la popolazione di lupi e la sua distribuzione nell'arco alpino (cosa che in Alto Adige oggi è impossibile per vari motivi, ndr) nonché di documentare in maniera uniforme e trasparente le predazioni sui pascoli e le loro ripercussioni su allevamento e alpicoltura, tenendo conto delle misure adottate per la tutela delle greggi (In Alto Adige le tutele sono inesistenti, ndr) e della conduzione mirata dei pascoli, nonché di elaborare, sulla base di tale monitoraggio, un piano di gestione per i tre territori dell'Euregio".

L’unica frase dubbia, evidentemente sfuggita ai veti messi dai consiglieri verdi tirolesii, è quella in cui i consigliei invitano "ad adottare ai singoli livelli nazionali nonché congiuntamente a livello europeo tutte le misure ammesse dalla direttiva Habitat al fine di consentire, se necessario, il prelievo tempestivo degli animali pericolosi e classificati come problematici". La formulazione è equivoca poiché la direttiva Habitat non prevede abbattimenti per gli animali inseriti come il lupo nel cosiddetto Allegato IV.

Tenendo conto che finora gli allevatori altoatesini hanno del tutto rifiutato di attuare qualunque misura di protezione potrebbe essere foriera di novità positive, invece, la parte della mozione che prevede di “intensificare l’attuazione di misure a tutela delle greggi nelle aree in cui ciò sia possibile e sostenibile, adottare procedure amministrative rapide e semplificate volte all'accertamento della necessità, possibilità e sostenibilità delle misure a tutela delle greggi, nonché all'attuazione delle stesse, e prevedere a tale scopo un'ulteriore, adeguata dotazione di personale specializzato nonché mezzi finanziari a copertura di tutti gli oneri diretti e indiretti sostenuti". All'ultimo punto della mozione si legge infine che "l'Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino invita l'Unione europea a mettere a disposizione degli Stati membri anche in futuro i fondi necessari per le misure di tutela delle greggi e di mantenimento dell’alpicoltura, nonché a stanziare le risorse necessarie per la gestione e il monitoraggio di lupi e orsi, senza che ciò vada a scapito del bilancio agricolo già negoziato".