Environment | Le polemiche sull'inceneritore

Bolzano fornisce meno rifiuti

Al dibattito sulle emissioni fuori controllo si affianca la polemica sulla capacità dell'impianto, che appare decisamente sovradimensionata a fronte del nuovo sistema di raccolta adottato nel capoluogo.

Quando dopo è stato costruito il nuovo inceneritore, la capacità dell'impianto è stata calcolata in base ai dati dei rifiuti residui precedentemente forniti dai comuni di tutta la provincia. Oggi per la prima volta un unico impianto svolge per tutto l'Alto Adige il trattamento dei rifiuti residui.

La pianificazione sembrava esser stata fatta sulla base di cifre reali, visto che dal lontano 1993 tutti i comuni e comunità comprensoriali avevano adottato un unico piano sulla gestione dei rifiuti, rilasciato dall'agenzia dell'ambiente della provincia.
In verità Bolzano, il comune più grande con i suoi circa 105.000 abitanti, non aveva ancora accolto piano provinciale. E infatti, solo due settimane dopo l'avvio del nuovo inceneritore, Bolzano ha deciso in agosto di cambiare il suo sistema di raccolta.

A quanto sembra il nuovo sistema di raccolta ha ottimizzato la situazione. Almeno questo è quanto viene suggerito dalle cifre attuali fornite dalla Seab. La portavoce Valentina Princigalli fornisce i dati: da settembre-ottobre, cioè due mesi dopo l'adozione del nuovo sistema, nell'area di Bolzano la raccolta differenziata è aumentata fino al 68%, mentre a luglio era ferma al 45%.
"Sono aumentati materiali come carta, vetro e l'alluminio", dice Princigalli, ma soprattutto le plastiche.
La nuova raccolta delle plastiche ha rappresentato un'ulteriore strategia per abbassare la quota dei rifiuti residui. Fino a luglio venivano raccolte solamente le plastiche di imballaggi per liquidi, da agosto invece hanno iniziato ad essere raccolte tutte le plastiche. In Bassa Atesina, a San Floriano, un impianto separa – grazie alla mano d'opera dei suoi collaboratori – i materiali inutilizzabili da quelli riciclabili.

In definitiva: “Bolzano è riuscita a ridurre la massa dei residui ed i risultati  al momento premiano il nuovo sistema di raccolta dei rifiuti, che si attende possa migliorare ancora”, afferma Princigalli della Seab.

Alessandro Matera

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Argante Brancalion Thu, 11/21/2013 - 22:40

Sarebbe interessante sapere le quantità e dove va a finire la plastica che non viene riciclata. Fattor dice che va in Austria a Wels, se così fosse chi paga? Oppure quella plastica viene pagata? Quali sono i temini del contratto con AVE? La società che raccoglie e smista la plastica?

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