Economy | Carburanti

Distributori di benzina, ecco le novità

In 15 anni gli impianti in Alto Adige sono più che dimezzati. Unione Commercio nei giorni scorsi ha fatto il punto in merito a questo settore.
img_3109.jpg
Foto: Unione Commercio

L’occasione è stata un vertice internazionale svoltosi a Bolzano tra le associazioni di rappresentanza dei distribuitori di benzina in Italia, Austria e Germania

Con oltre 22.000 impianti l’Italia ha una rete di distributori ancora sovradimensionata; la Germania, invece, dispone di circa 14.500 impianti. “La rete italiana è molto frammentata, con troppi impianti non efficienti, elevati costi logistici e guadagni ridotti, in Italia un impianto eroga 1,3 milioni di litri di carburante mentre un analogo impianto in Germania ne eroga 2,4 milioni”. Questo è quanto affermano i rappresentanti dell’associazione italiana che raggruppa i distributori di benzina. Ricordando che le nuove norme di legge in materia prevedono una razionalizzazione della rete, ma avranno efficacia tra molto tempo.

Per quanto riguarda la Provincia di Bolzano a prendere la parola è stato il responsabile dei liberi distributori Haimo Staffler

“In Alto Adige, in quest’ambito, molto è già stato fatto. Mentre nell’anno 2000 erano presenti ancora circa 330 distributori, oggi gli impianti sono 160. Allo stesso tempo il numero degli occupati nel settore è cresciuto, i distributori hanno potuto investire e soddisfare le norme in materia ambientale”

Mentre per quanto riguarda gli impianti stradali a prendere la parola è stato per l'Unione Wolfgang Angerer.

“Purtroppo, soprattutto negli ultimi anni, abbiamo avuto anche sviluppi negativi che hanno messo parzialmente a rischio gli effetti positivi di tali interventi. Si tratta delle liberalizzazioni, dei distributori aziendali e dei cosiddetti distributori fantasma senza personale"


Nel corso del vertice a Bolzano il rappresentante dei gestori germanici Jochen Wilhelm ha presentato il codice di comportamento che distributori adottano nel suo paese, firmato nel 2015 da diverse associazioni di produttori e distributori di carburante. “A incentivare l’adozione di tale documento sono stati fattori quali l’evoluzione dei mercati e il disequilibrio tra il settore della produzione di carburante e i gestori di impianti stradali, ma soprattutto le aspettative e le necessità, per un paese moderno, di disporre di un’efficiente rete di distributori”, ha spiegato Wilhelm. Osservando come grazie a tale codice dovrebbe essere costituita la cornice entro la quale realizzare un’equa e costruttiva collaborazione tra le società petrolifere e i gestori di impianti. La principale priorità è di garantire ai gestori dei distributori un guadagno in grado di assicurare la loro esistenza. E Wilhelm ha auspicato che anche altri paesi europei – tra cui naturalmente anche l’Italia – possano in futuro stipulare accordi simili al codice adottato in Germania.
 
Il presidente dell’associazione di rappresentanza italiana Figisc Maurizio Micheli ha definito in conclusione il codice etico un’importante iniziativa a tutela degli associati. In Italia, in tal senso, si sono effettivamente già tenuti diversi colloqui con i diversi operatori del settore, ma non è ancora stato possibile elaborare un documento concreto. L’Italia, ha concluso Micheli, proseguirà in questa direzione e farà tesoro del modello tedesco.