Politics | Il caso

Il dovere della responsabilità

Tassista violento: il coro di voci alza il volume. Il Comitato Unico di Garanzia Pari Opportunità: “Più vigilanza”. Caramaschi risponde al CTCU: “La palla a Lorenzini”.
taxi.jpg
Foto: upi

Massima attenzione al rilascio delle licenze taxi e maggiore vigilanza sull’operato di chi presta un “importante pubblico servizio”, come quello del taxi, “per scongiurare il ripetersi di tali deprecabili episodi”, questa la richiesta indirizzata all’amministrazione bolzanina che arriva dal Comitato Unico di Garanzia per le Pari Opportunità (CUG) del Comune di Bolzano, composta da Irene Ascani (presidente), Astrid Kutzler (vicepresidente), Donatella Trevisan, Carla Giacomozzi, Adriana Fantoni e Andrea Falcomatà. Continua a far discutere, dunque, la vicenda accaduta lo scorso 2 dicembre che vede protagonista il tassista Armando Sacco Zaut, accusato di aver aggredito una sua cliente, una biologa keniota, all’altezza di ponte Palermo.

Il sostituto procuratore Axel Bisignano, nel frattempo, ha incaricato la polizia giudiziaria di condurre l’interrogatorio del tassista. Senza voler entrare nel merito dei fatti il CUG sottolinea tuttavia che “il rapporto di fiducia della cittadinanza nei confronti dei servizi pubblici è di basilare importanza, in particolare per persone che ne usufruiscano per aumentare il proprio grado di sicurezza e di indipendenza. L'amministrazione comunale deve quindi fare tutto il possibile per garantire il permanere di tale rapporto di fiducia”. Ad alzare la voce anche la Cgil-Agb, che oggi pomeriggio (21 dicembre), alle 17.30, sarà presente al sit-inche ha già raccolto numerose adesioni, fra cui quella dell’associazione “Se non ora quando” - organizzato davanti alla stazione ferroviaria di Bolzano in prossimità dell'area taxi su iniziativa di Wally Rungger, ex consigliera dei Verdi, per dire “no” alla violenza sulle donne.

“Aderiamo – spiega Doriana Pavanello, presidente del Comitato direttivo Cgil/Agb - anche per contestare la decisione della Commissione comunale di vigilanza sul servizio taxi che, con motivazioni ridicole, ha deciso di non sospendere la licenza al taxista violento. Non vogliamo processi sommari, ma dalle istituzioni ci attendevamo un segnale. Chi ha deciso di lasciare il violento al proprio posto ha delle pesanti responsabilità”. E ancora: “Fuori o dentro le mura di casa le donne sono sempre più soggette a essere i capri espiatori delle frustrazioni maschili e siamo sbigottiti dalla decisione della Commissione di non sospendere la licenza al taxista violento. Si è preferito voltare la faccia dall’altra parte nonostante una registrazione audio che dimostrava la violenza verbale e di fatto del taxista”. Una presa di posizione è arrivata anche dal presidente del CTCU
Agostino Accarrino e dal direttore Walther Andreaus che nei giorni scorsi si erano ritirati dalla commissione taxi. In una lettera aperta al sindaco Renzo Caramaschi i vertici dell'associazione dei consumatori chiedono che venga garantita “una parità di rappresentanza tra i diversi portatori di interessi, vale a dire tra i rappresentanti dei tassisti e quelli degli utenti/clienti, quest’ultimi attualmente in netta minoranza all’interno della Commissione. Torneremo in Commissione solo se il regolamento sarà cambiato in tal senso”.

Precisazioni giungono infine dal primo cittadino: “La composizione della stessa Commissione Taxi (che prevede peraltro espressamente la presenza di due rappresentati delle associazioni degli utenti e due titolari di licenza), è stata adottata con delibera del Consiglio Comunale del 2014, in cui erano presenti proprio le parti politiche che oggi la contestano”. L’invito, rivolto a chiunque voglia intervenire in merito alla vicenda, è quindi quello di “inviare lettere aperte e suggerimenti per la modifica delle norme regolamentari direttamente all’assessora Maria Laura Lorenzini che ha la delega piena alla mobilità, precisando che l'Assessora potrà adottare tutti i provvedimenti che ritiene, assumendosi tutta la responsabilità anche di favorire, qualora omettesse di seguire le procedure previste, chi sarebbe in ipotesi assoggettabile a sanzione”.