Politics | Antifascismo

Distrutta la lapide di Osvalda Borelli

Partigiana, medico e antifascista fu seviziata e deportata nel lager di Bolzano. A lei venne dedicata la targa danneggiata a Garbagnate Milanese. Anpi: “Un atto ignobile”
Distrutta la lapide di Osvalda Borelli
Foto: Anpi

Spezzata e gettata a terra. Questo il trattamento riservato alla lapide dedicata a Osvalda Borelli, medico, antifascista e partigiana seviziata nel 1944 dalle brigate nere e deportata nel Lager di Bolzano. La targa era posizionata a Garbagnate, in provincia di Milano, sul ponte a lei dedicato del canale Villoresi. Il danneggiamento è avvenuto nella notte tra sabato e domenica ma è stato reso noto dall’Anpi, l’associazione dei partigiani, solo nelle scorse ore. “Esprimiamo profonda indignazione e ferma condanna per questo atto che offende la memoria di una donna combattente per la libertà , medico dell'ospedale S. Corona di Garbagnate che ebbe un ruolo significativo nella Resistenza - scrive in una nota il Presidente Anpi provinciale di Milano, Roberto Cenati -. Questo grave atto offende i valori di Garbagnate, città profondamente antifascista e democratica, che ha dato un contributo importante alla lotta di Liberazione dal nazifascismo. Nel segnalare lo sfregio l'Anpi provinciale unitamente all'Anpi di Garbagnate chiede all'Amministrazione Comunale un intervento di ripristino e alle pubbliche autorità l'individuazione dei responsabili di questo ignobile atto che costituisce la negazione dei valori costituzionali e democratici per cui persone come Osvalda Borelli hanno combattuto e si sono sacrificate per la libertà di tutti noi”.
 

La dottoressa Osvalda Borelli era nata a Garbagnate Milanese il 1903, dove svolgeva era impegnata come aiuto primario nell’ospedale ed ex sanatorio cittadino. Nella notte del 14 novembre i nazisti fecero irruzione nell’ospedale per arrestarla e portarla nel carcere di Bollate, dove fu crudelmente seviziata, gettata a terra e calpestata, riportando numerose lesioni. Il giorno Trasportata assieme ad altri medici e infermieri nelle carceri milanesi furono successivamente avviati al campo di concentramento di Bolzano. La lapide a lei dedicata riportava le seguenti parole: “1903-1958. Medico del Sanatorio di Garbagnate, partecipò alla Resistenza. Nel 1944 fu deportata nel campo di concentramento di Bolzano”. In attesa del suo ripristino, la sezione locale di ANPI ha posato un mazzo di fiori per rendere omaggio alla sua memoria.