Nel Pd tornano le divisioni
La sintesi, se non altro quella emotiva, la offre la giornalista Ritanna Armeni in uno status di facebook: “C'è a chi piace, c'è a chi non piace, io ho molti molti dubbi, ma sicuramente sulla legge elettorale Renzi ha vinto. Fino a ieri. Poi ha cominciato a perdere. L'arroganza, e lui ne ha tanta, è un fatto politico. Anche lui ne pagherà le conseguenze”. Come noto, lo scontro avvenuto in Direzione Nazionale tra il nuovo segretario del Pd, Matteo Renzi, e il presidente del partito, Gianni Cuperlo, ha portato alle dimissioni di quest’ultimo. Uno scontro che a molti è parso peraltro coinvolgere anche vere e proprie questioni di stile politico, non limitate cioè alla stretta questione delle riforme (in primis quella della legge elettorale) che erano al centro della discussione. Ed è un po’ come se questa spaccatura, a partire da questa spaccatura, s’intravvedesse una linea di frattura ancora più profonda, tale da far vacillare le fondamenta del partito. Come ha scritto in un commento Gad Lerner: “Le dimissioni di Cuperlo, determinate da una provocazione renziana tutt’altro che improvvisata, segnalano l’intenzione di liquidare con brutalità una tradizione e una sensibilità politica di cui forse il neosegretario s’ illude di poter fare a meno, considerandole un peso morto”.