Culture | jubiläum/compleanno

Vedere e comprendere l'altro

Salto.bz compie 5 anni. Un'informazione al di sopra della logica dei blocchi, accogliente e plurale, tra i pochi spazi bilingui “per davvero” in Sudtirolo. Alles Gute!
redazioneSalto
Foto: Valentino Liberto/Salto.bz

Frequenta gruppi misti!” dicono consigliasse Alexander Langer a quanti si trasferivano in Sudtirolo da fuori, per lavoro o per amore. Ma dove trovare questi famigerati “gruppi misti”? L'era della contestazione alle “gabbie etniche”, che ebbe il suo picco negli anni ottanta, è oramai acqua passata: a leggere i nomi delle iniziative editoriali che all'epoca tentarono di scalfire i monopoli etnico-mediatici – Christine Helfer le elencò il giorno della nascita di Salto.bz – si scopre che nessuna di queste esiste più. Secondo la neo-medaglia al merito tirolese Aldo Mazza nel Salto-Gespräch con Susanne Pitro, la nostra terra è passata da un Gegeneinander a un Nebeneinander, nonostante l'orizzonte di un'intera generazione fosse il Miteinander: “Ma oggi siamo al Ohneeinander. Viviamo come se l'altro non esistesse. Una persona di lingua tedesca può trovare la propria dimensione senza la lingua italiana e senza gli italiani, e viceversa”. “Quando la coesione sociale e identitaria ha trame fitte quasi invisibili alla retina – scriveva la collega Sarah Franzosini nel suo primo articolo pubblicato su Salto.bz – la buona volontà non basta da sola a trapassare quello scudo di diffidenza che rallenta l’innescarsi di una fiducia reciproca indispensabile”. Per chi si trasferisce in Sudtirolo è alto “il rischio di non venire ammessi alla competizione perché non originari del luogo”.

Salto.bz vuole essere invece uno spazio accogliente, aperto e plurale in una terra che non brilla sempre per queste qualità. A cinque anni dalla sua nascita, è ancora tra i pochi progetti bilingui “per davvero”: la nostra redazione unisce provenienze, sensibilità, lingue diverse, mentre le sinergie con ilDolomiti e Dolomitenstadt provano ad allargarne ulteriormente lo sguardo oltre i confini provinciali. Lo sforzo quotidiano – per chi lavora alla realizzazione di Salto.bz e per chi lo legge ogni giorno – è di vedere e comprendere “l'altro”, superando le barriere linguistiche che spaccano in due l'opinione pubblica e ci separano dal resto del mondo. Uno sforzo tanto faticoso, quanto perfettibile, “un salto oltre i mondi paralleli” per usare le parole di Gabriele Di Luca allo spegnere della prima candelina. Un'informazione al di sopra delle contrapposizioni, capace di scardinare i meccanismi etnici, di gettare luce sugli argomenti colpevolmente trascurati dal nostro provincialismo, come ha fatto Lisa Maria Gasser per il 15 marzo. Se è vero che “il Sudtirolo sta cambiando” – lo sosteneva il caporedattore Christoph Franceschini all'indomani dell'inaugurazione della scritta “Nessuno ha il diritto di obbedire” sul fregio di Hans Piffrader – allora Salto.bz continuerà a essere parte di questo cambiamento, con il supporto dei suoi lettori. Alles Gute Salto.bz! Tanti auguri a tutti noi.