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Il ritorno a casa

L’avventura degli studenti all’estero: 42 ragazzi su 57 rientrati in Trentino-Alto Adige. Gli altri sono rimasti nei rispettivi paesi stranieri per loro volontà.
Studenti
Foto: ASP/Regione Trentino Alto Adige

Dall’inizio dell’emergenza coronavirus 42 ragazzi e ragazze del Trentino-Alto Adige dei 57 che si trovavano all’estero (in Inghilterra, Irlanda, Francia, Germania e Austria) per trascorrere un anno di studio all’estero hanno richiesto di essere rimpatriati. Un processo che, date le circostanze, non è stato semplice da mettere in pratica a causa delle progressive chiusure delle frontiere e del traffico a livello internazionale, nonché delle procedure di trasporto da effettuare nel rispetto delle norme previste dai DCPM emanati a livello nazionale. Nel corso della seduta del 17 aprile della giunta regionale è stato ratificato il decreto del presidente della Regione, Arno Kompatscher, sull’organizzazione del rientro degli studenti.

 

I passi

 

Il 24 marzo Kompatscher ha dato incarico di organizzare il rimpatrio degli studenti beneficiari delle borse di studio (i costi del rientro erano a carico della Regione) sottolineando che il ricongiungimento degli studenti, in parte minorenni, con le loro famiglie all’estero “rientrava nella fattispecie dell’assoluta urgenza secondo le direttive impartite dal DPCM dd. 22 marzo 2020 concernenti deroghe ai divieti di trasferimento o spostamenti”. In seguito, il 26 marzo, 7 studenti sono rientrati dall’Irlanda con un volo da Dublino a Roma e quindi con un pullman fino ai rispettivi Comuni di residenza, e cioè Rovereto, Trento, Egna, Bolzano e Bressanone. Il 28 marzo sono rientrati, anche grazie ad un intervento dell’Ambasciata italiana a Londra, 23 studenti con un volo da Londra a Roma e successivo trasporto sino a Rovereto, Trento, Bolzano, Chiusa e Bressanone. Il 1° aprile sono rientrati 4 studenti da Graz, il 2 aprile 3 studenti da Strasburgo, il 3 aprile 3 da Regensburg e 1 da Salisburgo e infine il 9 aprile 1 studente da Montpellier. 

Gran parte dell’organizzazione e della gestione amministrativa (predisposizione di autorizzazioni e dichiarazioni per le ditte di trasporto ecc.) è stata svolta dall’Ufficio per l’integrazione europea e per gli aiuti umanitari. Il rientro è stato organizzato anche con il supporto del Servizio di prevenzione della Regione che ha provveduto alla consegna di mascherine, guanti e gel disinfettante, nonché informativa sulla quarantena obbligatoria dopo il rientro e consegna di modulistica per autodichiarazione da parte di ogni studente.

Dei 15 studenti rimasti invece all’estero per propria volontà, 12 si trovano attualmente in Irlanda, 1 in Austria e 2 in Germania.