In relazione all’articolo del sig. Franceschini ("Tumultartiges Verhör") mi permetto di fare le seguenti precisazioni.

In primo luogo è una invenzione del giornalista quella secondo la quale sarei stato denunciato nientemeno che dal Presidente della Repubblica in persona. Non capisco come si possa arrivare a scrivere simili assurdità.

Costituisce poi un’altra falsità quella secondo cui avrei denunciato intimidazioni da parte dell’ex Presidente della Corte dei conti Giampaolino in relazione alla vicenda relativa ai fondi riservati. A tale proposito, come già dichiarato all’ANSA nel marzo del 2013, non ho mai dichiarato, né a voce né tantomeno per iscritto, che il dott. Durnwalder avrebbe richiesto al Capo dello Stato un intervento nella sua personale vicenda giudiziaria. Si trattava e si tratta, come nel caso del sig. Franceschini, di ricostruzioni giornalistiche totalmente arbitrarie e destituite di qualunque fondamento.

Ancora più fantasiosa è l’affermazione secondo cui avrei preparato un dossier da inviare a più membri dell’apparato “giustizia e della Corte dei conti”. In vita mia non ho mai preparato dossier nei confronti di nessuno.

Ciò premesso, al sig. Franceschini è probabilmente sfuggito quanto invece dichiarato dal Presidente provinciale Durnwalder nel corso di una conferenza stampa in data 4 marzo 2013. Ovvero, secondo la sua versione dei fatti, questi avrebbe consegnato ed illustrato al Capo dello Stato, ma “in forma privata”, un promemoria sul Procuratore regionale della Corte dei conti (preciso e sottolineo che si tratta di dichiarazioni rese dal Durnwalder e documentate in diversi servizi giornalistici).

Di questa richiesta del Presidente provinciale, a me già nota e databile nel giugno del 2012, come pure di una successiva vicenda che interessava rapporti interni alla magistratura contabile, ho discusso solo ed esclusivamente nell’ambito dell’Associazione Magistrati della Corte dei conti, trattandosi, a mio avviso, di questioni di interesse associativo in quanto potenzialmente lesive del principio costituzionale dell’indipendenza e dell’autonomia della magistratura contabile. Un principio posto a tutela non tanto del magistrato in quanto tale, ma del principio di eguaglianza dei cittadini dinanzi alla legge.

Per rispetto della magistratura ordinaria e per la stima che nutro nei confronti di tutti i soggetti coinvolti tralascio invece qualsiasi commento sul presunto “interrogatorio tumultuoso” di cui avrebbe riferito un organo di stampa e che ovviamente non è stato tale.