Foto: Radio NBC
Society | finferli e nuvole
Una grande fesseria
Adesso che anche l’ultimo blocco di calcestruzzo è frantumato possiamo dirlo: è stata una grande fesseria. La demolizione del bunker nr. 14 ci costa all’incirca 370 mila euro. E’ iniziata il 2 maggio e durerà ancora un bel po’.
Ci sono stato domenica 16 giugno in una giornata di sole e luce intensa. Dietro i tir bulgari e polacchi parcheggiati lungo la strada il mucchio di macerie irradiava un’idea di polvere e tristezza. Il bunker, per i militari, era un’”Opera”. L’ultima visibile a 360 gradi dello Sbarramento Bolzano Sud. Un’opera bella? Un’opera brutta? Un’opera in qualche modo buffa, una presenza inquietante, irreale, un fungo psichedelico, contrasto geniale in mezzo a edifici industriali, frutteti e monti.
E’ stata demolita e con essa la possibilità di realizzare un piccolo percorso informativo sul Vallo Alpino del Littorio. Così come lungimiranti amministrazioni hanno fatto invece al passo Palade e a Moso in val Passiria. Una possibile attrazione turistica, anche, protesi militare di quel gioiello razionalista dell’ex Alumix più a nord e della mole bionica della Salewa un po’ più a ovest.
Il magnifico cinema Corso fu demolito negli anni Ottanta. Da quella lezione non si è imparato niente.
Serviva terreno, si è letto. Mi sono guardato intorno: frutteti probabilmente espropriabili senza troppa difficoltà, campi incolti. Dentro non ci si poteva ricavare niente, si è sentito argomentare. Dentro? Perché dentro? Si poteva lasciarlo lì il bunker 14, presenza straniante e storica. Si poteva costruirci sopra una terrazza o, intorno, un involucro trasparente ad avvolgere il cemento. Sarebbe stato un arredo urbano formidabile. Come il Catinaccio, o il Penegal di fronte. Non faceva male a nessuno e diceva qualcosa.
Il magnifico cinema Corso fu demolito negli anni Ottanta. Da quella lezione non si è imparato niente.
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