Politics | Avvenne domani

Diamo i numeri

Un po’ di aritmetica preelettorale

Novanta

Sono, con un filo di approssimazione, i giorni che ci separano dalle provinciali di ottobre. Possono sembrare tanti, ma in realtà, per tutti quelli che hanno intenzione di partecipare alla grande corsa per la conquista del trono che fu di Silvius Magnago e Luis Durnwalder e che ora è occupato da Arno Kompatscher, i tempi sono ormai strettissimi. Ci sono liste da completare o da costruire di sana pianta, firme da raccogliere per chi non ha già solide radici all’interno del palazzo, programmi da mettere nero su bianco, finanziamenti da raccogliere, social media da occupare militarmente e mani, tante mani da stringere. Sono, queste ultime, le due facce opposte di un modo di far campagna elettorale molto diverso da quello del passato. Tramontata definitivamente l’era dei comizi di piazza, con qualche eccezione in occasione dell’arrivo dei “big” nazionali, e quella dei promemoria cartacei, i famosi “santini” che traboccavano dalle buche per le lettere con le proposte di terne e quaterne di alleanze ambiziose quanto provvisorie, ora si viaggia sulla rete e sui pellegrinaggi di mercato in mercato. A condire il tutto i dibattiti e le presentazioni sulle radio e le tivù.

Settantacinque

Sono gli anni passati da quando, il 28 novembre del 1948, fu eletto il primo Consiglio Provinciale di Bolzano, parte integrante, allora, dell’Assemblea regionale con la cui elezione prendeva sostanzialmente il via quella prima autonomia che, nel giro di qualche anno, sarebbe deragliato dal binario della collaborazione fra Trento e Bolzano immaginato da Alcide De Gasperi. Gli elettori furono chiamati allora a scegliere, in Alto Adige, tra dieci liste, i venti consiglieri da eleggere. A farla da padrona la Südtiroler Volkspartei che, con una percentuale di consensi vicina al 70%, conquistò ben 15 seggi. Tre consiglieri furono espressi dalla Democrazia Cristiana, mentre altri quattro partiti, comunisti, missini, socialdemocratici e socialisti dovettero accontentarsi di eleggere un solo rappresentante. Di quel panorama politico rimane, quando sono trascorsi tre quarti di secolo, la sola SVP, che ha perso per strada la maggioranza assoluta e i cui acciacchi politici si misurano anche col numero delle liste che il 22 ottobre proveranno a strapparle voti e seggi.

Sedicimila

Sono, anche qui senza scendere nei dettagli, i voti conquistati alle politiche del 2022, in provincia di Bolzano, dalla lista Vita, nata per raccogliere le furibonde istanze anti-potere della galassia no-vax. Un gruzzolo di consensi più che ragguardevole, che, se rapportato ai risultati delle precedenti provinciali, garantirebbe da solo la conquista sicura di un paio di seggi e la partecipazione, con quel che rimarrebbe, alla lotteria dei resti. Non deve stupire più di tanto, dunque, che per cercare di appropriarsi tutto o in parte di questo tesoretto annuncino la loro discesa in campo come minimo tre liste. Resta da vedere se questo assalto congiunto non finirà per disperdere troppo quel consenso, espresso peraltro in occasione di una consultazione nazionale alla quale non partecipavano altre forze di opposizione come STF e Freiheitlichen che pure contano di recuperare proprio in quel segmento di opinione pubblica i voti in libera uscita un anno fa.

4882.

È il numero fortunato uscito, cinque anni fa, sulla ruota nella lista Alto Adige nel Cuore-Fratelli d’Italia di Alessandro Urzì che così, pur non avendo raggiunto il quorum necessario per aggiudicarsi un seggio pieno riuscì ad entrare in Consiglio con i resti. Nulla assicura evidentemente che in quella vera e propria lotteria, la pallina, questa volta si fermi su una cifra simile, ma è chiaro a tutti i partecipanti che sappiano far di conto che quella cifra è un’asticella minima al di sotto della quale le speranze di poter sedere fra i 35 eletti sono quasi azzerate. 5000 voti, detti in cifra tonda, possono sembrare pochi, ma aggiudicarseli, nella riffa scatenata con una pletora di concorrenti sarà, come sempre, ardua impresa.

Diciotto.

È il numero minimo e magico dei seggi con i quali, sia pur contando a fatica sulla diligenza e la buona salute dei proprio eletti, si può sperare di eleggere una giunta e governare una maggioranza per il fatidico quinquennio. Da anni ormai la Südtiroler Volkspartei ha perso il privilegio di poter fare maggioranza da sola. Negli ultimi cinque anni ha colmato senza troppi problemi la distanza grazie alla passerella fornita dai quattro eletti della Lega di Salvini (diventati poi tre ma senza nessun impatto sui numeri di governo). Stavolta tutti attendono di vedere quali saranno i rapporti di forza dal 23 ottobre in poi e se la SVP sarà costretta, per fare ancora governo, ad abdicare ad uno dei suoi principi storici: nessun tedesco in giunta senza la stella alpina all’occhiello.

Quindici.

È il numero delle liste che l’elettore altoatesino potrebbe trovarsi di fronte sulla scheda lenzuolo quando, domenica 22 ottobre, entrerà nella cabina elettorale. Questo, ovviamente, ammesso che tutti i proclami e gli annunci di queste settimane si traducano poi in realtà. Se ci fosse poi qualche apparizione dell’ultimo momento da parte italiana la cifra potrebbe anche essere superata. Cinque anni fa i concorrenti in lizza furono quattordici, ma ad impinguare la schiera furono soprattutto liste rivolte all’elettorato italiano, diverse delle quali restarono, come si suole dire, a bocca asciutta nel conteggio finale. Stavolta la situazione sembrerebbe essersi capovolta. E' il mondo tedesco che ogni giorno porta la notizia di una nuova compagine. Tutti pronti ad avventarsi su quel che fu il partito di raccolta, squassato da tensioni interne quasi quanto da attacchi esterni. I numeri delle provinciali 2023, non se ne abbiano a male gli altri concorrenti, si giocano sostanzialmente solo su questa casella.

Bild
Profile picture for user Otto Rosenberg
Otto Rosenberg Sat, 07/22/2023 - 16:26

Articolo interessante, tuttavia una lettura attenta prima di pubblicarlo aiuterebbe il lettore a non arrabbiarsi continuamente per gli evidenti errori di distrazione.

Sat, 07/22/2023 - 16:26 Permalink