Culture | L'evento

Cartoline da Sinigo

Nel quartiere meranese dal 29 al 31 agosto si terrà la Paloo Fest, festival di rigenerazione urbana. L'artista Laura Pan: "Realizzo un progetto artistico paretcipato".
cartoline da sinigo Laura Pan
Foto: Laura Pan
  • Fuori dal giro turistico meranese, Sinigo creerà le sue Cartoline da Sinigo, con ricordi, aneddoti, riflessioni e visioni su passato, presente e futuro. Tutto avverrà grazie alla collaborazione con l’artista altoatesina Laura Pan al Paloo Fest, festival di rigenerazione urbana in programma dal 29 al 31 agosto pensata per promuovere la partecipazione degli abitanti di Sinigo e tematizzare criticità ed esigenze del quartiere e della sua comunità. Questo è il senso dell’iniziativa il festival di rigenerazione urbana che andrà in scena il 29, il 30 e il 31 agosto. L’organizzazione è curata dal Centro giovani Tilt e dall’associazione La Strada-Der Weg con il sostegno del Comune di Merano, della Provincia e dell’Istituto per l’edilizia sociale.

    SALTO -  Come si definirebbe come artista?

    Laura Pan: Domanda difficile, spero di non definirmi mai e di continuare la mia trasformazione. Ma per i lettori potrei dire che ho la tendenza di buttarmi con slancio nella vita, poi succede che incontro qualcosa che vuol essere visto ed attraverso diversi linguaggi cerco di portarlo in luce.  Negli ultimi anni sono tornata in Alto Adige e nei miei lavori è stata molto presente la ricerca di radici, il lavorare con la storia di questa terra e con i suoi materiali. Per darvi un’idea, ho imparato a filare, ho realizzato un teatro partecipativo all'interno di una ex-Caserma della Val Venosta e costruito tappetti fatti di assi di legno di un vecchio fienile di Kortsch.

  • Laura Pan: L'artista si è da poco trasferita a Bolzano Foto: Alecio Ferrari

    Quali sono le sue influenze artistiche? Si lascia ispirare da altri artisti, da registi, musicisti e da altre forme d'arte in generale?

    Certamente! Per l'ultimo lavoro di video installazione sul tema della gravidanza e del parto che ho presentato alla Galleria Civica di Bressanone, mi sono fatta ispirare dalla grandissima artista filmmaker Agnès Varda. Però molte influenze di come vedo e traduco in linguaggi, l'esperienze della vita, vengono dall’aver vissuto in luoghi e contesti molto diversi tra loro che mi hanno permesso di incontrare altri sguardi sul mondo. Penso che per un’artista non valga la regola che vita privata è separata dalla vita lavorativa, ma anzi è un tutt'uno e questo tutt’uno può influenzare il processo creativo.

    Il festival di Sinigo, Paloo Fest, le ha chiesto di collaborare per un progetto artistico partecipato. Ci vuole raccontare di più?

    Sono stata contattata per realizzare delle cartoline ispirate a Sinigo da usare all'interno del festival Paloo Fest. Mi sono basata su un lavoro che avevo già fatto in precedenza a Glorenza, dove avevo rielaborato graficamente una fotografia scattata da Marlene Wolf, una cittadina di Glorenza, nel 1961. La fotografia ritrae sette anziani seduti su una panchina in piazza, un momento quotidiano che allora probabilmente nessuno avrebbe pensato che negli anni avvenire non si sarebbe più presentato. Ora lì in piazza non ci sono più anziani ma turisti di passaggio e quella panchina non esiste più. Riportare in una chiave contemporanea l'immagine storica porta inevitabilmente le persone a confrontarsi con il loro presente ed è quello che mi auguro che succeda anche con gli abitanti di Sinigo. In questo momento abbiamo raccolto le pitture dei bambini di Sinigo, occhi del presente orientati al futuro, sul loro rione e le ho messe in dialogo con alcune foto storiche, anche presenti nel libro “Sinigo: Con i piedi nell’acqua”. Ogni cartolina realizzata sarà dunque un dialogo tra passato, presente e futuro di Sinigo.

    Che interazione si aspetta dal pubblico con il progetto artistico partecipato? 

    Con le cartoline realizzate da fotografie del passato, mi immagino una situazione che mi capitava spesso da bambina sfogliando gli album fotografici con mia nonna e quello che poi è successo a Glorenza. Ad ogni foto riemergono nomi, emozioni, aneddoti e riflessioni importanti per il presente e futuro. Con le cartoline realizzate dai giovanissimi, mi auguro che i "grandi" si prendano a cuore questi disegni che parlano chiaramente di quanto vivono le nuove generazioni e si attivino per creare un primo contatto con loro. Perché è dallo scambio con l'altro che si può attivare una trasformazione. 

    Il sottotitolo del festival è Cultura, comunità e trasformazione: come pensa che questi elementi possano interagire tra loro?

    Quando un gruppo di persone interagisce tra di loro crea comunità. La cultura è la conseguenza di questo vivere assieme tra passato presente e futuro. Le persone cambiano, muoiono altre nascono ed altre arrivano e la trasformazione è per natura nel nostro vivere. Forse la domanda che potremmo farci è: ci prendiamo abbastanza tempo per creare comunità e di conseguenza cultura e trasformazione?

    Progetti futuri?

    Con la primavera mi sono trasferita a Bolzano dove ho il mio nuovo atelier e questo trasferimento mi sta regalando molte opportunità e collaborazioni. Quindi proverò a stare al passo con questa nuova energia. Ho attiva anche una collaborazione con la Galleria Civica di Bressanone che ha fine estate vedrà installata una mia opera di video-arte.