“Nessun beneficio per il quartiere”
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“Qui ad Oltrisarco negli anni la qualità della vita è migliorata. Ora con la riapertura di Via Claudia Augusta il quartiere rischia di essere tagliato fuori: anziani con il deambulatore e bambini faranno più fatica con gli spostamenti, ad attraversare la strada per esempio…”. Tra coloro che non hanno accolto con favore la scelta della nuova amministrazione di Bolzano di riaprire Via Claudia Augusta in entrambe le direzioni anche ai non residenti c’è Maria Grazia Zanetti, presidente e fondatrice del Club La ruga, l’associazione che da 50 anni raduna intorno a sé numerosi anziani, oggi conta 180 soci, e punta, tra le altre cose, a contrastare la solitudine. “Ora tornerà il traffico, peggiorerà la qualità dell’aria. Ne risentiremo anche come associazione. C’è chi sostiene - continua Zanetti - che tra le conseguenze della chiusura della strada ci sia la chiusura dei negozi, ma è sbagliato. Anche in altri quartieri ci sono negozi sfitti. Oltrisarco, e i 14 mila cittadini che lo abitano, non trarranno nessun beneficio da questa riapertura, anzi”.
“Ora tornerà il traffico e peggiorerà la qualità dell’aria”
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Da lunedì 18 agosto, anche i non residenti a Oltrisarco possono attraversare con i propri veicoli in direzione sud-nord l'arteria principale del quartiere: via Claudia Augusta. Dopo 22 anni da quando la Giunta guidata dall'ex sindaco di Bolzano Giovanni Salghetti Drioli impose il divieto, l'attuale sindaco Claudio Corrarati ha firmato l'ordinanza per consentire a tutti i veicoli - eccetto quelli pesanti - di percorrere via Claudia Augusta in entrambe le direzioni. "Si tratta di una sperimentazione che dovrà durare almeno qualche mese", ha subito annunciato il sindaco Claudio Corrarati. Ma a numerosi residenti le rassicurazioni non bastano. Tra i più scettici rispetto alla riapertura della via c’è il consigliere di circoscrizione Salvatore Falcomatà, residente a Oltrisarco dal ‘59 e membro dell’opposizione nelle fila del Partito Democratico. “Per 20 anni - dice Falcomatà - la zona è tornata ad essere abitabile. Passava comunque tanta gente, ma non c’era più il traffico di un tempo. Si dice che si sia riaperta per gli artigiani, che bastava facessero 300 metri in più, facendo il giro da via Lancia, e arrivavano lo stesso in zona Virgolo. Vediamo se sarà davvero una scelta in via sperimentale, e quindi se la strada verrà richiusa se le persone si lamenteranno…”.
E sulla possibilità che la chiusura abbia inciso sugli affari dei commercianti, Falcomatà è critico: “Ma per piacere! Mica le persone vengono da Laives per comprare le sigarette al tabacchino. I negozi hanno chiuso perché i costi sono alti e perché ci sono i centri commerciali e i grandi magazzini che riducono la potenzialità di chi vende”.
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Una mobilitazione dal basso
Il divieto di circolazione ai non residenti era stato introdotto nel 2003 dall’amministrazione dell’allora sindaco Giovanni Salghetti Drioli, su pressione dei residenti che lamentavano traffico intenso, smog e incidenti. All’epoca la richiesta era partita dal basso: “Abbiamo iniziato io e una mia amica, da sole, andando casa per casa a raccogliere le firme per chiudere la strada. Finora siamo riusciti ad avere questa agevolazione perché prima a Oltrisarco non si poteva respirare a causa del fumo delle macchine. Ora che l'hanno riaperta torna ad essere come prima.”, racconta Claudia Nicoletto una delle prime protagoniste di quella mobilitazione. “Non credo che i negozi abbiano chiuso a causa della chiusura strada, anche perchè non c’è neanche posto per parcheggiare. C’è invece chi è andato in pensione e ha cessato l’attività. Mi ricordo che da bambina - continua Nicoletto - vedevo transitare i carri armati della caserma Mignone tutti i giorni alle tre del mattino… ora ritornerà il traffico di un tempo”.
“Ci sono stati grandi miglioramenti, come aver dato nuova vita all’ex caserma Mignone”
“La statale 12 - spiega Giovanni Barborini, ex presidente del quartiere e membro del comitato per la chiusura della strada - passa proprio in mezzo al quartiere e a nessuno piace avere le macchine sotto casa. Da qui, vent’anni fa, l’idea di fare un passo avanti a favore della residenzialità del rione. Via Claudia Augusta, però, essendo statale non poteva diventare Zona a traffico limitato, non si potevano neppure introdurre delle telecamere per limitare l’accesso per fasce orarie”. E sullo “stato di salute” del quartiere, l’ex presidente di circoscrizione dice: “Ci sono stati grandi miglioramenti, come aver dato nuova vita all’ex caserma Mignone. Ora ci sono i servizi essenziali per il quartiere, come un asilo, una sala polifunzionale, l’associazione dei vigili del fuoco. Però manca ancora un distretto socio sanitario che dovrebbe essere posto vicino a Piazza Nikoletti. Sarebbe molto importante per Oltrisarco, anche perchè la popolazione tende a invecchiare”. E Barborini torna sulla riapertura della via: "L'idea che non mi piace è che si pensi che Oltrisarco voglia scaricare su altre zone di Bolzano il proprio traffico. Non è così. La richiesta è di migliorarlo. La città deve tenere conto che qui siamo già vicini alla zona produttiva, all’autostrada e alla ferrovia”. -
I commercianti
Tra i favorevoli, però, ci sono i gestori di due attività: Lubna Raschid, fioraia e Vedi Bulut, di una pizzeria-kebab. Come raccontano a SALTO, i clienti hanno la possibilità di arrivare direttamente nel quartiere, senza allungare il proprio tragitto. “Il 40 per cento dei miei clienti - dice Bulut - arriva da fuori città. Quindi credo che questa scelta sia assolutamente positiva”. “Specie per quando è Natale, quando c’è molto traffico”, aggiunge Raschid.
E infine c’è chi come Gilberto Bianchi, di Al mio tabacchino, è convinto che non è cambiato nulla vent’anni fa con la chiusura e non cambierà nulla ora con la riapertura "È indifferente se la strada è aperta o chiusa. C'è comunque traffico - dice Bianchi - specie la sera nei giorni di ottobre e novembre quando l’Arginale è bloccata”.
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