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“Da Kompatscher gravi mancanze”

I Verdi contro il Centro di Permanenza per il Rimpatrio in Alto Adige. Felix von Wohlgemuth: “Le promesse del Presidente della Provincia non hanno alcuna base giuridica”.
Felix von Wohlgemuth
Foto: Grüne Verdi Verc

Anche i Verdi prendono parte al dibattito partitico, fin troppo inquinato, relativo ai Centri di Permanenza per il Rimpatrio. Tramontata definitivamente il minimo interessamento per i diritti umani per le persone che verrebbero trattenute all’interno di strutture rinomate per le gravi violazione in tutta Italia dell’integrità fisica e psicologica delle persone in detenzione amministrativa, la discussione si è spostata sul luogo in cui dovrebbe sorgere il Cpr. Il Partito Democratico, così come il sindaco Renzo Caramaschi, si oppone tout court all’ipotesi di farlo sorgere vicino all’aeroporto. 

L’assemblea lanciata dal Coordinamento No Cpr Trentino Alto Adige ha invece annunciato la propria opposizione, lanciando per sabato 14 ottobre alle ore 15 una manifestazione nazionale nel capoluogo. 

Assemblea no cpr
Oltre 100 persone hanno partecipato all'assemblea "No Cpr": Il Coordinamento regionale ha lanciato una manifestazione per sabato 14 ottobre.

 

Per Felix von Wohlgemuth, co-portavoce dei Verdi “il governatore Kompatscher sta saltando sul carro del populismo della Presidente del Consiglio Meloni senza che ce ne sia bisogno e sta cercando di far apparire questa struttura come una necessità per la sicurezza dei cittadini”.

Secondo von Wohlgemuth le dichiarazioni di Kompatscher sul fatto che nel Cpr provinciale verrebbero trattenute solo persone che hanno commesso reati in Alto Adige non avrebbero nessuna base giuridica: “Egli sembra dimenticare – dice von Wohlgemuth – che il nostro Stato costituzionale prevede un solo luogo di accoglienza per le persone, indipendentemente dalla loro origine, che sono state penalmente condannate con sentenza passata in giudicato: gli arresti domiciliari o il carcere. Tuttavia, è proprio qui che si evidenziano le gravi mancanze del Governatore, da cui ora cerca di distogliere l'attenzione con la richiesta di un Centro di Permanenza per il Rimpatrio Provinciale”.

Secondo i Verdi, l’attenzione deve essere riportata sulla necessità di costruire un nuovo carcere a Bolzano, fermo da decenni, affinchè il capoluogo possa dotarsi di una nuova struttura che possa garantire la capienza necessaria e la riabilitazione dei detenuti, cosa che l'attuale carcere di via Dante non consente.

Felix von Wohlgemuth
Felix von Wohlgemuth: "Questa è pura politica simbolica sulle spalle delle persone e non risolve nessuno dei problemi urgenti che la migrazione porta con sé.​​​​​"

 

“È proprio questo fallimento nella realizzazione del nuovo edificio carcerario, così urgentemente necessario per la sicurezza della popolazione altoatesina, che ora si vuole compensare con un centro di espulsione? – chiede  von Wohlgemuth –. Un centro in cui le persone senza una condanna definitiva saranno internate per un massimo di 18 mesi, per poi essere nuovamente rilasciate? In pratica, vi finiranno persone il cui unico "reato" è quello di non avere un permesso di soggiorno. Saranno trattenute dall'amministrazione anche se non rappresentano un pericolo per la società. Questa è pura politica simbolica sulle spalle delle persone e non risolve nessuno dei problemi urgenti che la migrazione porta con sé. Attualmente – prosegue von Wohlgemuth – abbiamo in provincia centinaia di persone con regolare permesso di soggiorno che, pur lavorando, sono costrette a passare la notte per strada, sotto i ponti o, nel "caso fortunato", in centri di emergenza; persone che non ricevono il sostegno necessario per l'integrazione. L'attuale sistema di aiuto, tenuto in piedi solo dal cuore e dall'anima di tanti volontari, ha raggiunto da tempo i suoi limiti e la politica si sottrae alle sue responsabilità. Tuttavia – conclude – la campagna elettorale preferisce tacere su questo aspetto”.

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△rtim post Sat, 09/23/2023 - 09:29

Erst 180° Kehrtwende:
https://www.brennerbasisdemokratie.eu/?p=80599
und jetzt nochmal, macht dann wohl 360.
Statt nur eine fragwürdige Rolle als Erfüllungsgehilfe des it. Staates zu spielen, sollte die internationale Sonderverwaltungszone Bozen-Südtirol vielmehr auf Minorisierung der lad. und dt. Bevölkerung und auf Überforderung durch Migration verweisen. Ebenso gilt es auf völlige Gleichwertigkeit der dt. mit der it. Sprache bei der Integration und bei aufrechter Niederlassung (Aufenthaltstitel) zu bestehen.

Sat, 09/23/2023 - 09:29 Permalink