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Come la Lega nessuno mai

Il Salvini-Effekt ha funzionato. Qui un'analisi dei partiti italiani nei capoluoghi e nei comuni ladini. Il sindaco Bianchi elogia il modello Laives: "Soddisfattissimi".
Matteo Salvini
Foto: Foto: Salto.bz

La Lega di Salvini, con Maurizio Fugatti candidato presidente della Provincia, ha già conquistato il Trentino. In queste ore la Volkspartei, che si è assestata al 42%, deciderà se sarà anche il turno dell'Alto Adige e dovrà scegliere se formare un governo provinciale insieme ai 4 delegati che rappresentano l'elettorato leghista-non-più-Nord oppure tentare la strada del centrosinistra con Verdi e Pd. Il presidente uscente - che con ogni probabilità sarà confermato - Arno Kompatscher ha però dichiarato ai microfoni della Rai che ci sarebbero "poche alternative".

Intanto è interessante notare come la Lega abbia stia aspirando a diventare una sorta di nuovo partito di raccolta degli italiani - anche se non ha completamente sfondato - la quale però è riuscita a conquistare persino dei voti in territori ladini e presso gli elettori di madrelingua tedesca. Il Partito democratico, invece, ha dovuto rinunciare alla sua vocazione "popolare" e governativa non solo a livello nazionale, ma anche a livello locale. Il Pd ha pagato lo scotto delle ultime due legislature e ha risentito del tracollo del partito a livello nazionale. L'elettorato si è visibilmente spostato. Lo Zeitgeist non perdona.

1) Bolzano: trionfo della Lega, tonfo del Pd e del Movimento 5 Stelle

A Bolzano, ormai è risaputo, la Lega è diventata il primo partito italiano con il 27,8% dei voti. Ha rimpiazzato addirittura la SVP come primo partito comunale in senso assoluto, che fino al 2013 è stata detentrice del primato. La Lega ha anche superato il PDL degli anni d'oro, quello delle elezioni provinciali del 2008, che portò a casa il 24,8% dei voti. Il Pd, invece, ha quasi dimezzato i suoi voti rispetti a 5 anni fa, arrivando a un modesto 12,2%, circa 10 punti in meno. Sempre meglio del 3,9% a livello provinciale, che ha fatto dire al segretario Alessandro Huber: "Oggi è una giornata amara". Il M5S - nonostante sia stato il primo partito votato alle elezioni politiche del 4 marzo - in città è volato basso, con il 6,3%.

A Bolzano Alessandro Urzì - di nuovo consigliere provinciale -  ha registrato il suo primato locale con il 7,8% dei voti. Alto Adige nel Cuore-FDI detiene per ora il titolo di secondo partito della destra italiana più votato dopo la Lega. Noi per l'Alto Adige, la lista lanciata da Roberto Bizzo, ovvero la nuova lista "né di destra né di sinistra", non ha tenuto nel tessuto urbano: 3,2%. Casapound? Ha registrato il 3,6% dei voti.

Per quanto il consenso dei fascisti bolzanini possa sembrare alto, in un piccolo comune come quello di Vadena, Casapound ha registrato ben il 4,1% dei voti totali. Se questa può sembrare una stranezza, non deve sembrarlo - forse - il successo che anche qui ha avuto la Lega, con il 29,7%, attestandosi come primo partito. Nel 2013 lo è stata la SVP, che arrivò a registrare il 41,5% dei voti. Quasi scomparso anche il Pd, a Vadena, che dal 15% è passato al 3,4% (media provinciale).

2) Laives: roccaforte salviniana, Bianchi esulta: "Ricordatevi di Laives"

Anche a Laives con una larghissima fetta di consensi elettorali (36,9%) la Lega diventa il primo partito italiano, la quale va a sostituire il Pd (8,6%) e arriva a superare notevolmente anche la SVP, che si ferma al 18%. Il M5S resta al 6,9%. Insomma, il dato è chiaro: il partner di governo della Lega a livello nazionale continua a non contare molto a livello locale in termini di seggi. Se teniamo ancora una volta presenti le elezioni del 4 marzo, il M5S ha eroso i suoi consensi per l'80% dei suoi voti. Di sicuro starà esultando il sindaco Christian Bianchi, molto popolare presso i suoi concittadini e che su Facebook esulta così: "Queste elezioni provinciali mi fanno dire che ci sono tanti motivi per essere SODDISFATTISSIMI!!! Buon lavoro al nuovo consiglio provinciale e.. ricordatevi sempre di Laives!!". Laives sarà forse - questa volta per davvero - il laboratorio della prossima giunta Svp-Lega come in molti hanno annunciato?

3) A Merano risultato non scontato e il Pd vola più alto

Forse a sorpresa, forse no, anche a Merano la Lega si è innestata all'interno del circuito elettorale, portando a casa il 20,4%. Il partito guidato da Matteo Salvini è il secondo a livello comunale dopo il partito di raccolta sudtirolese. Quello di Merano è il dato più alto di tutto il Burgraviato, che alla Lega ha dato solamente il 10%. E il Partito Democratico, in tutto questo? Si trascina con un voto sopra la media provinciale con l'8,4%, seguito da M5S (5,2%) e Alto Adige nel Cuore (3,6%).

4) Brunico resiste alla Lega e Bressanone come Merano, il Pd non pervenuto

A Bressanone la situazione è simile a quella meranese, dove la Lega guadagna il 12,9% e il Pd si ferma al 4,7%. Resiste all'ondata blu il comune di Brunico, dove la lega fa poco più del 5%, seguita immediatamente da Bizzo (3,1%) e Urzì con l'1,7%. Il Pd ottiene solamente l'1,4%, che alle scorse elezioni del 2013 aveva registrato ben il 4,7%. In questo caso Noi per l'Alto Adige ha guadagnato qualche punto percentuale in più rispetto al risultato totale grazie anche alla presenza all'interno della lista bizziana del vicesindaco Renato Stancher.

5) Anche i ladini dicono "Prima gli italiani!"

Un dato che stupisce è di sicuro quello che riguarda i comuni ladini, in cui è andata forte - di nuovo - la Lega di Salvini. A Ortisei, infatti, dopo SVP e Team K, arriva il partito blu che conquista addirittura il 12% dei consensi e fa scendere il M5S all'irrilevanza numerica dell'1,2%. A Selva di Val Gardena il dato molto alto della SVP (56%), viene compensato dal 15,6% della Lega. Numeri abbastanza alti e in linea con il trend provinciale quelli di Badia, dove si insinua un avamposto salviniano con il 9,5%, seguito da un Movimento 5 Stelle al 2,8% e a un Pd in depressione di voti: 0,7%.

 

Dati questi numeri, potrebbe seriamente configurarsi una Giunta Svp-Lega, con la Volkspartei che guarda a un collegamento diretto con il governo nazionale, che il commissario Bessone indica come "conveniente". All'interno della giunta la Lega avrebbe molto più potere contrattuale di quanto il Pd ne abbia mai avuto. Stando così le cose gli ex-padani avrebbero diritto a due assessorati provinciali, ovvero la quota "italiana". Infatti il Partito Democratico nel 2013 riuscì a raggiungere un complessivo 6,7% e prima ancora - nel 2008 - il 6%. La nuova Lega è riuscita in una sola tornata elettorale a sparigliare le carte e a scompaginare il sistema di pesi politici provinciali di destra e sinistra. E chi, invece, come M5S e Noi per l'Alto Adige, si è dichiarato al di là degli schieramenti ideologici, ha preso una batosta in termini di consensi presso l'elettorato di madrelingua italiana. Forse la narrazione post-ideologica, in questo turno, ha convinto di più gli elettori di madrelingua tedesca, incarnata oggi dal Team K.

La Lega, d'altronde, non ha solamente messo in crisi il peso politico del centrosinistra ma anche quello degli altri partiti di centrodestra italiani. E' infatti dal 2008 che un partito di destra non riusciva a registrare un dato così alto come questo. Basti pensare che il Popolo della Libertà - con Silvio Berlusconi nel pieno dei suoi consensi - si fermò all'8,3% provinciale. Nel 2013, invece, la destra italiana è stata rappresentata solamente da Alessandro Urzì, già uscito dal PDL, con Alto Adige nel Cuore (2,1%) e da Elena Artioli, eletta consigliera anche grazie ai voti di Forza Italia e di quella che una volta si chiamava Lega Nord. Il totale risultò 2,5%. Urzì, a differenza della Artioli, è rimasto nella compagine di destra del Sudtirolo, riuscendo a conquistare un seggio anche questa volta, sempre all'opposizione. Adesso tocca alla Lega.