Society | Il ddl

Merano boccia il decreto Salvini

Come altre città italiane anche il comune altotesino chiederà, su proposta della consigliera Francesca Schir, la sospensione del controverso documento sulla sicurezza.
Matteo Salvini
Foto: upi

Mentre capitan Salvini lancia ultimatum ai compagni di avventura pentastellati in seguito alla richiesta di 18 deputati “ribelli” del M5s di modificare il decreto sicurezza, “passerà entro il 3 dicembre oppure salta tutto”, ha detto il vicepremier leghista (precisando in seguito, attraverso fonti ministeriali, che quel “salta tutto” si riferiva al provvedimento e non a una possibile crisi coniugale all’interno dell’esecutivo), sul piano locale si alza un nuovo controcanto.

Se è vero che a Bolzano ci sono state proteste sul controverso decreto senza tuttavia essere state raccolte dal sindaco Caramaschi, Merano fa un passo ulteriore. Il consesso cittadino ha infatti espresso, attraverso un ordine del giorno illustrato dalla consigliera comunale della Lista Rösch-Verdi Christina Kury - e poi approvato -, “preoccupazione per i probabili effetti negativi del decreto”, auspicando che tale documento “non venga ratificato dal Parlamento nella sua formulazione attuale”. Ma non è tutto. Unendosi al coro di altre città italiane, Torino, Firenze, Palermo, Bologna, Bergamo, Francesca Schir, ex consigliera dei 5 stelle poi passata al Gruppo misto, ha presentato un provvedimento urgente, in cui impegna il sindaco Paul Rösch a chiedere al Ministro dell’Interno e al governo la sospensione dell’applicazione del decreto fino alla conclusione del suo iter parlamentare per rivalutarne l’impatto in termini economici, sociali e sulla sicurezza dei territori. Il documento - articolo 23 - ha incassato anche in questo caso il via libera dell’aula con 17 voti a favore (Gruppo misto, La Civica per Merano, Pd e Verdi), 4 contrari (Lega, Loris Duso di Alleanza per Merano, Südtiroler Freiheit) e 10 astensioni (Svp, Movimento 5 stelle, Alleanza per Merano, Freiheitlichen e BürgerUnion). 

 

Le ragioni del no

 

Secondo Schir il testo del ddl “modifica profondamente la gestione delle politiche migratorie in Italia, peggiorando in maniera significativa la condizione dei cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale. L’abolizione della protezione umanitaria e la drastica riduzione dell'accoglienza SPRAR sono solo alcuni degli aspetti più preoccupanti”. E a proposito di SPRAR, fa presente la consigliera, i progetti messi in campo dal Comune meranese hanno avuto il merito di implementare una “solida e diffusa rete di accoglienza” e favorire “una distribuzione equa e sostenibile delle persone accolte su tutto il territorio e non solo nelle grandi aree urbane, garantendo percorsi di autonomia e favorendo la convivenza civile con le comunità locali”. Un impegno, quello della città del Passirio, riconosciuto anche dal governo nazionale che ha deciso di assegnare quest’anno a Merano, per l’accoglienza dei richiedenti asilo, 15mila euro in più rispetto al 2017, una somma che si va ad aggiungere ai 57mila euro già concessi dal precedente ministro dell’Interno Pd Marco Minniti

 

Rischio illegalità 

 

Il documento proposto da Salvini, sostiene Schir, vorrebbe aumentare la sicurezza, ma in realtà otterrà l’effetto opposto: aumenterà la marginalità, il lavoro nero e l’illegalità. Fatto non trascurabile è che degli oltre 12mila minori non accompagnati che si trovano ora in Italia il 58,9% sta per diventare maggiorenne e al compimento del 18esimo anno di età essi rischierebbero di non aver alcun titolo per restare legalmente sul territorio nazionale - uscendo quindi dal percorso di integrazione avviato - e “di finire in strada o alternativamente, di richiedere il prosieguo amministrativo disposto dalla Autorità Giudiziaria (come previsto dalla legge Zampa) con rette giornaliere a totale carico dei Comuni, fino al compimento del 21° anno di età”, così Schir. 

 
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kurt duschek Thu, 11/22/2018 - 17:58

....die SVP hatte die Gedanken bei der zujkűnftigen Liebesbeziehung mit der Lega im Landtag. In dieser Richtung schwadronierte Karl Freund zusammen mit Nerio Zaccaria gegen den Antrag. Dabei ist zugegebenerweise dieser genehmigte Antrag eine rein politische Willensbekundung, die sicher nicht die Macht hat, ein staatliches Dekret einzubremsen . Dass die Lega, M5S, Freiheitlichen und STF dagegenstimmen, das war zu erwarten. Dass allerdings einzelne "christliche" SVPler keine Anteilnahme fűr das zu erwartende Chaos auch auf dem Gemeindegebiet von Meran empfanden, ist schon eigenartig. Immerhin hat die Civica und PD dafűr gestimmt und die fehlenden Stimmen der christlichen SVP wett gemacht!

Thu, 11/22/2018 - 17:58 Permalink
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Richter Peter Thu, 11/22/2018 - 19:15

Ich hoffe doch, die SVP kommt noch zur Besinnung und koaliert nicht mit solchen Schaumschlägern. 6 Monate Regierung und 0 Resultate. Bin gespannt, wie lange die Italiener sich das noch gefallen lassen.

Thu, 11/22/2018 - 19:15 Permalink