Environment | Felssturz in Tramin

Il nostro è territorio a rischio e la prevenzione ha i suoi limiti

Dopo la pericolosa frana verificatasi nel paese dell'Oltradige monta la preoccupazione, in quanto gli smottamenti di terreno sono diventati ormai una consuetudine. La provincia di Bolzano si deve rassegnare a vivere nella costante preoccupazione?

Il quesito di fondo è: queste frane si possono prevedere?
La risposta ha due volti: 1) senz'altro possono essere identificate le zone più a rischio ma poi 2) resta l'incognita sulla dimensione delle frane, una volta che si verificano. E con massi delle dimensioni della recente frana di Termeno c'è poco da fare: non esistono reti o muraglioni in grado di contenerne la caduta

Un'altra domanda resta nell'aria.
In Alto Adige si è sempre fatto tutto quello che si poteva per regolare la costruzione di edifici sulle pendici delle montagne?
Naturalmente la risposta è legata ai tempi. Il maso di Termeno sfiorato dalla frana risale al 1600; ben poco si sapeva all'epoca in merito alle questioni tecniche. Ma nell'ambiente degli specialisti del settore, geologi ed ingegneri, si sa che fino a 10-15 anni fa nei vari comuni dell'Alto Adige (Bolzano compresa) non sempre agli imprenditori che volevano costruire sulle pendici è stato imposto di farsi carico delle necessarie opere di consolidamento

Dunque in questi giorni i tecnici della protezione civile e delle varie realtà del territorio, comuni e provincia, continuano a correre da una parte all'altra del territorio. Facendo anche uso di elicotteri, per osservare dall'alto i versanti e le vie scelte per giungere a valle dalla tanta acqua caduta negli ultimi mesi. 

A forte rischio è anche la città di Bolzano, con le due zone dove recentemente si sono verificati smottamenti anche in questo caso molto pericolosi, il Guncina e Rencio. E la zona di San Maurizio, finora risparmiata ma potenzialmente molto pericolosa

Le frane hanno un notevole potenziale destabilizzante, non solo dal punto di vista vista fisico, ma anche dal punto di vista sociale e psicologico. Quando si verificano, oltre alla paura e alla distruzione, portano strascichi giudiziari.
E impongono anche alla politica di intervenire, facendosi carico della concreta risoluzione dei problemi e di rassicurare la popolazione. 

I movimenti franosi sono poi paradossalmente anche una sorta di volano per l'economia, dando lavoro alle ditte specializzate - alcune davvero bravissime a detta dei tecnici - che hanno sede sul territorio. 
Ma naturalmente l'ideale è che il più possibile in futuro la professionalità vada convogliata nella, pur difficile prevenzione. Con la consapevolezza che il territorio altoatesino è tanto bello quanto fragile. E che va operata una revisione complessiva della sicurezza delle numerosissime zone abitate che si trovano a ridosso delle pendici delle montagne strutturalmente più fragili
È una scommessa enorme. Che deve però avere un percorso prioritario fin da ora.