Economy | Futuro

TFR, cosa cambia e come orientarsi

Presentazione della campagna “Scegliere un uovo oggi o la gallina domani?” firmata Pensplan Centrum. Plotegher: “obiettivo: creare un circolo economico virtuoso”.

Si è discusso e molto ancora si discuterà sulla riforma del TFR (Trattamento di fine rapporto), secondo cui i lavoratori operanti nel settore privato, dal prossimo marzo, potranno avere facoltà di decidere se ricevere in busta paga le somme che annualmente vengono accantonate dalle aziende per poter pagare la liquidazione o buonuscita al dipendente alla cessazione del rapporto di lavoro. Si è cercato di capire in particolare se c’è un’effettiva convenienza per il lavoratore a liquidare parte del TFR e il trattamento fiscale dello stesso, l’entità degli oneri amministrativi per imprese e dipendenti, gli svantaggi nel non destinare il TFR a un fondo pensione e se la cosiddetta liquidazione avrà o meno un impatto sui consumi e sul prodotto interno lordo dal momento che la cifra in questione non costituisce di fatto nuovo reddito.

A fare chiarezza sull’argomento di stringente priorità proverà Pensplan Centrum, il progetto della Regione Trentino Alto Adige/Südtirol per la promozione e lo sviluppo della previdenza complementare a carattere locale. Attraverso la campagna “Scegliere un uovo oggi o la gallina domani?” – che partirà a metà febbraio -, Pensplan si impegnerà a condividere con i cittadini tutte le informazioni necessarie per decidere consapevolmente sul proprio futuro previdenziale e sulla destinazione del proprio TFR. La soluzione fiscalmente più vantaggiosa, secondo gli esperti, sembrerebbe quella di affidare la somma a una forma di previdenza complementare.

“Occorre continuare con determinazione a investire in un profilo di risparmio e avere un particolare occhio di riguardo verso le famiglie con più difficoltà. L’obiettivo è informare correttamente i cittadini, specie in un momento di crisi come questo, così da poter creare un circolo di sussidiarietà virtuosa che dia loro gli strumenti per decidere come utilizzare al meglio le risorse a disposizione”.

Così l’assessore alla previdenza complementare Violetta Plotegher durante la conferenza stampa di presentazione del progetto, durante la quale sono intervenuti anche Laura Costa, presidente di Pensplan Centrum e Rainer Steger, membro del cda della società, che ha illustrato i dettagli della campagna.

Con la legge di stabilità 2015, dunque, i dipendenti del settore privato potranno richiedere l’erogazione mensile del TFR in busta paga, la tassazione sui rendimenti dei fondi pensione aumenterà dall’11,5% al 20% così come quella sulla rivalutazione del TFR in azienda: dall’11% al 17%. Per gli iscritti a un fondo pensione complementare che chiederanno di ricevere il TFR in busta paga si vedranno ridotti il montante accumulato e la rendita del fondo pensione fra il 10% e il 16%. Chi invece destinerà il TFR in un fondo otterrà un maggiore vantaggio economico, un esempio: +829 euro nel caso di un reddito lordo annuo pari a 20mila euro, secondo i calcoli – ancora non ufficiali dal momento che mancano le norme attuative previste per fine gennaio – del Pensplan Centrum.

Bisognerà dunque attendere il prossimo febbraio per capirci di più con l’ausilio di consulenti ed esperti in materia di previdenza presenti alle manifestazioni informative gratuite in Regione aperte alla cittadinanza e ai 110 sportelli Pensplan infopoint fra Trento e Bolzano; approfondimenti on- e offline e spot radiofonici. “Il braccio lungo della Regione per sensibilizzare la popolazione sul tema” ha detto Steger a proposito del progetto. Regione che peraltro offrirà il suo sostegno attivo nella costruzione di un secondo pilastro previdenziale se le condizioni economiche sono precarie e assistenza legale gratuita in caso di mancato versamento dei contributi.