Dedicata a Langer la scuola delle buone intenzioni

Ci sono voluti settant’anni ma alla fine un primo passo, dunque, è stato fatto nell'ottica se non della scuola plurilingue quanto meno della giustapposizione delle madrelingue. Nell’edificio a Firmian potranno infatti convivere 160 bambini, 10 classi di lingua italiana e 5 di lingua tedesca grazie alla collaborazione tra l’istituto comprensivo Bolzano 2 Don Bosco e dello Schulspregel Bozen/Europa.
Nel corso dell’inaugurazione è stato precisato che gli alunni di madrelingua italiana e tedesca (insieme agli alunni mistilingui e di madrelingua ‘altra’, ufficialmente ancora innominabili) accanto a lezioni nella propria lingua madre e in inglese, potranno anche svolgere attività in comune, condividendo spazi negli stesso orari.
Quale l’obiettivo? L’assessore provinciale Tommasini ha precisato che si tratta di “far crescere cittadini attivi, consapevoli e plurilingui” e che proprio per questo è necessario stare… ‘assieme’. Proprio così.
Dal canto loro i dirigenti scolastici Paolo Lorenzi e Heidi Niederkofler si sono proposti di mettere in atto una didattica inclusiva, trasversale alle diverse lingue e culture presenti nel quartiere, in modo tale da far divenire la scuola stessa “punto di comunità e aggregazione”.
Nell’ambito dell’inaugurazione è stato anche detto che è importante che i bambini, andando a scuola, “crescano assieme consapevoli delle radici diverse, ma anche di quelle comuni”.
Alla cerimonia era presenta anche la vedova di Alexander Langer, Valeria Malcontenti. Dunque per la prima volta il Sudtirolo è riuscito ad intitolare al politico - scomparso 20 anni fa - qualcosa di significativo. La speranza è nella scuola intitolata a Langer si possano davvero gettare le basi per una diversa concezione di scuola, in grado di andare oltre gli steccati. Tutti gli steccati, anche quelli che ancora restano. Oltre le buone intenzioni.