Pit bull, ecco i poteri del sindaco
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La terribile vicenda, da film dell’orrore, del bambino di 13 mesi strappato dalle braccia della madre, azzannato e ucciso da un pit bull avvenuta lunedì (23 aprile) in provincia di Salerno, ha riaperto il dibattito sui cani pericolosi e la legislazione in materia.
Può essere interessante sapere cosa prevede la normativa provinciale prendendo come riferimento la sentenza del Tar di Bolzano della settimana scorsa che ha posto fine alla causa amministrativa scaturita da un fatto molto simile a quello campano avvenuto a Parco Europa nell’agosto 2022: allora un Amstaff (che sta per American Staffordshire, una delle tre varianti selettive dell'American Pit Bull Terrier) morse al volto un bambino di tre anni che finì in terapia intensiva. All’epoca fu aperta un’inchiesta con l'ipotesi di reato di lesioni gravissime. Al momento dell'incidente il proprietario del cane, un bolzanino dal passato problematico, accusando un malore temporaneo, si sarebbe seduto su una panchina e avrebbe affidato il guinzaglio del cane ad una sua conoscente che lo aveva accompagnato al parco. Il cane, che era senza museruola, a dispetto delle prescrizioni emesse dopo che il Servizio veterinario provinciale aveva decretato la pericolosità dell'animale, all‘avvicinarsi del bambino si era liberato dalla presa della donna e lo aveva aggredito. In passato, quello stesso cane, di nome Jason, si era già reso responsabile di altre aggressioni ed era temuto dai frequentatori del parco e dagli altri proprietari di cani. Sotto il profilo penale il procedimento pende attualmente ancora innanzi al giudice di pace per lesioni colpose, ma la sentenza del Tar getta luce sui provvedimenti amministrativi che i sindaci possono o non possono emettere.
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Poco dopo il fatto il sindaco Renzo Caramaschi, come è sua facoltà in caso di episodi reiterati, su proposta del servizio veterinario dispose prima di tutto la confisca del cane. Dal sequestro, che è una misura revocabile, disposto dalle forze dell’ordine nell’immediatezza dell’aggressione si è passati dunque alla confisca. La proprietà del cane viene cioè tolta al “padrone” e l’animale diventa di proprietà dell’ente pubblico. L’art. 11 della legge provinciale n. 9/2000 consente al sindaco di prevedere per chi subisce la confisca dell’animale un divieto a detenere animali per un periodo di almeno sei mesi fino a un massimo di otto anni dal momento della confisca, in funzione della gravità dell'infrazione. Caramaschi impose un divieto di 8 anni. Il provvedimento era stato impugnato innanzi al Tar di Bolzano sia in ordine alla confisca che in ordine al divieto di detenzione di 8 anni.
Per ciò che concerne la confisca, prima che questa venga disposta la legge prevede che venga notificato al proprietario l’inserimento del suo animale nel cosìddetto elenco degli animali pericolosi, affinché il proprietario stesso possa eventualmente far valere le sue ragioni. Solo in un secondo momento è possibile procedere alla confisca. In questo caso non vi fu né l’inserimento dell’animale in questo elenco né la corrispondente notifica. Nel processo al Tar era stata anche sollevata la questione di legittimità costituzionale della legge provinciale. Prevedere che una persona dopo casi reiterati non possa possedere più animali pericolosi sembra corretto. Ma perché vietare il possesso di qualunque animale, compresi quelli domestici inoffensivi?, chiedevano i legali.
Il Tar confermò il provvedimento di confisca, ma i giudici concordarono che il divieto di detenere un qualsiasi animale per 8 anni fosse eccessivo, che si deve procedere gradualmente, e che in questo caso non si sarebbe potuti andare oltre l’anno. Contro la sentenza che aveva confermato la confisca é stato fatto comunque appello al Consiglio di Stato dove tutt’ora pende.
La vicenda ha avuto poi un’ulteriore “coda”. Il proprietario dell’Amstaff, a cui a quel punto era stato notificato un nuovo provvedimento di divieto di detenzione di animali per 1 anno, confondendo i termini sequestro e confisca, due settimane prima della scadenza dell’anno di divieto di possedere animali che decorre appunto dalla confisca, acquistò un altro cane, questa volta un cucciolo di pit bull. Avendo fatto tutte le vaccinazioni e registrazioni il Servizio veterinario si è accorto che il divieto di un anno non era ancora trascorso e così il sindaco ha emesso un altro decreto di confisca e un ulteriore divieto di un anno. Il provvedimento è stato di nuovo impugnato ma il Tar la scorsa settimana lo ha confermato. Il proprietario del cane ha deciso di non fare appello dal momento che a ottobre il nuovo divieto a possedere animali scadrà.In base a dati ufficiali, ricorda l’Ansa, in Alto Adige si registrano ogni anno quasi 500 morsicature da parte di cani. Le aggressioni riguardano soprattutto persone sconosciute in movimento (un centinaio di casi), ma anche per gioco, durante litigi con altri cani o difesa del territorio. Un altro grave episodio si era verificato nel 2018 febbraio ad Aldino, dove un bambino di 4 anni, in vacanza con la famiglia, era stato morso al volto da un cane, riportando gravissime ferite ad un orecchio.
L'ennesima aggressione da…
L'ennesima aggressione da parte di un cane e tutto tace nei commenti. Invece quando si parla di lupi c'è una vera e propria gara a chi la spara più grossa! Il commento più gettonato solitamente è "... quando ci sarà il primo bimbo aggredito da un lupo sará finalmente la fine per i lupi...". Ma quando ad aggredire per l'ennesima volta è il miglior amico dell'uomo allora facciamo finta di niente... Aggressore e aggredito: come spesso accade tutto è molto soggettivo...