“Caramaschi? Un clone di Spagnolli”
saltobz: Alessandro Urzì, dove vanno ricercate le principali responsabilità della sconfitta di Tagnin?
Alessandro Urzì - Ovviamente con il semplice accordo tra SVP e Caramaschi i giochi erano già fatti in partenza. Ma c’è un dato politico che va rimarcato. La Volkspartei al secondo turno, sbagliando, ha assunto un atteggiamento di chiaro sostegno al centrosinistra (più sinistra che centro) ed ha quindi smentito l’intelaiatura blockfrei del primo turno. Che era sta positiva, intelligente e in grado di promuovere un ragionamento di prospettiva.
A vostro avviso Tagnin si è rivelato un buon candidato?
Addirittura eccellente, professionalmente competente, molto comunicativo e serio. Ha perso solo a causa di uno schema di gioco che sostanzialmente ha rimesso in pista la coalizione che aveva vinto un anno fa con Spagnolli.
Caramaschi però non è Spagnolli.
Sì, ne è la copia un po’ sbiadita. Un clone. E la maggioranza è la stessa, allargata ai Verdi. Che paradossalmente erano stati la componente che aveva mandato in deflagrazione la coalizione del 2015. I bolzanini ieri dunque non hanno fatto altro che dire che andava bene la maggioranza che si era disfatta un anno fa. Un paradosso: il comune in sostanza è rimasto fermo e immobile.
Come avete visto la contraddizione con la quale la SVP ha prima scelto di appoggiare Caramaschi e poi ha detto comunque di avere come obiettivo una grande coalizione con i componenti più moderati del centrodestra?
Se lo continuano a raccontare tra di loro. E’ una prospettiva che non esiste.
E’ una provocazione?
No, una forma di stupidità. Glielo abbiamo detto 10 volte e più: “andate a giocare nel vostro cortile”. Vogliono fare il governo con i Verdi che sono il partito del no che li ha mandati a casa l’anno scorso e che bloccheranno lo sviluppo di Bolzano nei prossimi anni.
“La palla è loro. Continueranno a passarsela fino a quando la squadra si disferà un’altra vota. E Bolzano dopo un periodo di immobilismo dovrà tornare al voto.”
I cittadini non hanno capito? La maggior parte è rimasta a casa.
Bolzano si è confermata una città fondamentalmente di centrodestra, dove la SVP sbilancia il tutto facendo un gioco politico per il suo esclusivo tornaconto personale. Ci sono le riforme costituzionali, le norma d’attuazione da approvare, e tante altre cose…
Le decisioni vengono prese altrove?
Renzi telefona a Bressa e poi Bressa telefona a Kompatscher. Tutto così, con varie minacce. La frustrazione - sempre che ne esista una - è legata al fatto che la maggioranza degli elettori di Bolzano è di centrodestra ma poi invece è una componente minoritaria a decidere per la maggioranza. E’ esattamente quello che viviamo oggi in Consiglio Provinciale con l’elezione del nuovo presidente italiano scelto ‘a menu’ dalla SVP. Per fare esattamente quello che deciderà via Brennero. La stessa cosa che sta accadendo nella convenzione per l’autonomia.
Lei ieri ha definito traditori i componenti del centrodestra, che al ballottaggio hanno deciso di non sostenere Mario Tagnin.
Si tratta addirittura di alto tradimento, un concetto ben chiaro nel centrodestra. Holzmann ha iniziato la campagna elettorale dicendo 1) che il centrodestra perderà e che quindi 2) bisognerà andare a sostenere la sinistra. Come primo atto politico della campagna elettorale poi Holzmann ha partecipato 3) alla leopoldina del PD. Questa è cristallinità di comportamenti naturalmente si è quindi addirittura trasformata 4) nell’invito a non votare espresso alla vigilia del ballottaggio. In sostanza Holzmann invitato a sostenere il candidato di centrosinistra. ll tradimento è nei confronti dei propri valori, della propria storia, della città di Bolzano e degli elettori.
Come unica apparizione campagna elettorale Michaela Biancofiore è invece andata al comizio dei 5 Stelle. Non l’abbiamo mai vista ad una manifestazione elettorale con il candidato sindaco scelto dal suo stesso partito.
“Che altro dire? Alla fine la Biancofiore è stata la più potente sponsor della sinistra e di Caramaschi. Oggi il sindaco potrebbe chiamarla di fatto come assessore ombra. Insieme a Holzmann, il quale però in qualche modo verrà chiamato davvero.”
E Benussi?
Lui è arrivato persino a sostenere che non si doveva votare in presenza di una legge elettorale truffa. Che, si badi bene, è la stessa legge elettorale che ha permesso a lui di essere eletto. A suo tempo noi abbiamo fatto campagna elettorale per lui con buona volontà e spirito di sacrificio. Benussi questa volta invece, siccome non era lui il candidato, si è permesso il lusso di invitare gli elettori a non votare un candidato sindaco del centrodestra.
Queste contraddizioni dimostrano il fatto che queste personalità oggi non solo sono fuori dal centrodestra ma, lo ripeto, anche i più fedeli alleati e zerbini della sinistra. Diventandone di fatto una componente ombra.