L'arcobaleno di Renzi

Renzi assicura: "i diritti saranno gli stessi delle coppie etero sposate". Quindi per fare un esempio al partner, in caso di decesso di uno dei due, andranno pensione di reversibilità e garanzie sull'eredità. Uniche ad essere escluse saranno le adozioni. Per il momento.
È una vera e propria 'rivoluzione arcobaleno' quella che si prospetta per l'autunno, ideale corollario in provincia di Bolzano del primo Rainbow Festival che nel fine settimana estivo del 2014 ha sdoganato non tanto l'orgoglio gay (sarebbe stato davvero troppo per la terra della crociata contro la rana crocifissa), ma il puro e semplice dibattito sui diritti civili Lgbt.
Condito con una bella festa da molti condivisa sui prati del Talvera.
La nuova legge che potrebbe far fare al nostro paese un sacrosanto passo avanti - dicevano - non consente alle coppie gay di adottare dei figli, ma prevede la facoltà di adottare il figlio del partner. E la 'stepchild adoption', è forse la norma più attesa dalle famiglie omogenitoriali. Oggi infatti nelle coppie gay i bambini non hanno alcun legame giuridico con la compagna della madre o con il compagno del padre. Quindi se venisse a mancare il genitore biologico si ritroverebbero soli davanti alla legge.
Con la nuova legge i figli 'arcobaleno' avranno due genitori resi tali dall’unione civile.
Questo naturalmente sempre che, a Roma, non vengano erette nuove barricate. Tutt'altro che improbabili, visto il peso ingombrante del Vaticano che fino ad oggi ha gravato sulle decisioni etiche che in qualche modo sfidano la morale cattolica.
Il modello a cui si è ispirato Renzi, per tentare il grande passo, è quello della 'civil partnership', nata in Inghilterra ed in vigore nella Germania che è nei cuori calcistici di una buona fetta della popolazione sudtirolese.
Ma il punto di riferimento principale per la nuova legge è naturalmente la Costituzione della Repubblica Italiana che - all'articolo 29 - riconoscere "i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio", senza mai definire il genere dei coniugi.
Con la nuova legge lo stato italiano potrebbe colmare un'altra grave lacuna, quella di una normativa per regolamentare i 'patti di convivenza' per le coppie di fatto eterosessuali.
Naturalmente le coppie eterosessuali che scelgono di non sposarsi fanno una scelta di fondo e quindi contare solo su alcuni diritti garantiti. Ma esistono altre situazioni di convivenza che, in presenza della nuova legge, potrebbero finalmente trovare una regolamentazioni più adeguata.
Tra esse - per ironia della sorte - anche le convivenze che hanno luogo nelle comunità religiose dove però confratelli e consorelle non sono considerati tali di fronte alla legge.
Anche la chiesa del celibato, dunque, potrebbe paradossalmente benificiare degli effetti della rivoluzione arcobaleno?
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