Diario di viaggio - 22 giugno

Questo diario nasce dall’esperienza vissuta da un gruppo di 13 ragazzi e ragazze che, su iniziativa del Centro Giovani Villa delle Rose di Bolzano, hanno intrapreso un viaggio a Lampedusa. L’esperienza fa parte di un lungo percorso iniziato lo scorso febbraio che ha dato la possibilità ai giovani partecipanti di approfondire le tematiche dei diritti umani e dell’accoglienza.
Per una settimana il gruppo incontrerà autorità politiche, volontari, operatori sociali e cittadini dell’isola, simbolo dell’accoglienza e delle criticità legate al fenomeno migratorio. Ogni giorno i ragazzi riporteranno, attraverso racconti e fotografie, le loro impressioni ed esperienze vissute a Lampedusa.
Un pulmino strampalato e sovraffollato ci trasporta in mezzo all’isola tra distese di natura brulla e arida che spariscono all’orizzonte per lasciare spazio ad un accenno di mare blu che, anche se lontano, rivela subito alla vista il suo splendore.
Scendiamo in mezzo al nulla, dove ci accoglie Francesco Sanguedolce di Legambiente, che ci accompagna a visitare questo lembo di terra, la nota Spiaggia dei Conigli, dichiarata riserva naturale dal 1996. Da allora Legambiente svolge un’azione di tutela di quest’area h24, soprattutto perché vengono a deporre le tartarughe della specie Caretta Caretta, oggi in via d’estinzione: l’antropizzazione di questi luoghi impedisce loro di deporre uova in un contesto naturale idoneo e in tranquillità. Continuando a scendere ci si apre davanti a noi una finestra sul mare.
Quest’area è una delle più belle al mondo, meta di un turismo che sta diventando sempre più massivo, compromettendo una flora e una fauna che non si possono riscontrare in nessuno altro luogo d’Europa. La compromissione, a causa dell’intervento dell’uomo, risale già al 1842, data in cui si documentano i primi insediamenti stabili sull’isola: poco programmatico si dimostrò infatti lo sfruttamento delle risorse ittiche già presenti, quando i primi nuclei di contadini disboscarono la folta vegetazione in vista di un abuso agricolo che portò a snaturare il profilo ambientale di Lampedusa. La poca lungimiranza sulle risorse dell’isola ha portato le varie amministrazioni a procedere in concessioni edilizie volte al guadagno, senza preservare l’ambiente, il tutto accentuato da una necessità di soddisfare una crescente domanda turistica.
Francesco ci spiega che ci sono varie versioni sulla denominazione Spiaggia dei Conigli, la più attendibile pare essere quella legata alla parola araba rabat, che significa congiunzione, in riferimento alla lingua di sabbia che univa l’Isola dei conigli, oggi riserva naturale scientifica, all’omonima spiaggia. Con l’insediamento di una base militare americana si passò erroneamente dalla denominazione “rabat” al termine inglese rabbit, dalla cui traduzione in italiano deriva l’attuale nome. La sensibilità di alcune associazioni impegnate nel preservare queste bellezze naturali ha portato, nel 2006, alla nascita del progetto “Life” che consiste nel regolamentare l’accesso alla riserva e rimboschire le sue terre con la vegetazione tipica della macchia mediterranea. “L’impegno costante di Legaambiente è volto anche alla preservazione delle specie animali che popolano l’isola o che trovano in essa un rifugio, un luogo di passaggio nel corso delle loro migrazioni: come è avvenuto e avviene tutt’oggi per l’essere umano”, continua Francesco. Di ciò e delle disastrose condizioni in cui esse oggi giorno avvengono, avremo modo di parlarne con Vito Fiorino, pescatore che salvò 47 persone naufragate da un barcone poco lontano da questa riserva naturale quella fatidica mattina del 3 ottobre 2013.
di Marianna Montagnana e Adele Aderenti
Centro Giovani Villa delle rose