Tullio Crali. Testimonianze futuriste
Il fantasma della guerra incombente, la crisi economica e quell’attivismo energico tipico del movimento futurista, si respira tutto il mondo degli anni Trenta in Italia nei bozzetti per il teatro e la moda realizzati da Tullio Crali, esposti ancora per pochi giorni alla Casa d’Arte Futurista Depero di Rovereto. Testimone esemplare del movimento artistico italiano più innovativo all’interno delle avanguardie europee, sebbene abbia aderito al movimento solo nel 1929, a vent’anni dalla sua fondazione, Tullio Crali fa del futurismo un vero e proprio stile di vita.
Crali è noto soprattutto per le opere legate all’aeropittura, espressione esemplare del mito della velocità futurista dal quale nasce tra la fine degli anni Venti e i primi dei Quaranta, teorizzata nel Manifesto del 1929 e presentata due anni dopo alla galleria Pesaro di Milano, l’aeropittura porta una ventata di innovazione nell’iconografia futurista, allargando notevolmente il campo di rappresentazione dello spazio a disposizione della pittura, che si estende a una dimensione cosmica estranea alle leggi della gravità terrestre. Ma l’artista, dagli anni Trenta in poi, sviluppa un complesso eclettismo che gli ha permesso di toccare praticamente tutti gli ambiti della creatività, dalla già citata aeropittura all’architettura, dalla moda al teatro, dalla pubblicità alla scultura, restando sempre all’interno de solco futurista, nel quale si inserisce la vastissima produzione realizzata nell’arco della lunga vita dell’artista, scomparso nell’agosto del 2000.
Per mezzo dell’importante nucleo di opere che grazie ad acquisizioni e donazioni sono presenti al Mart, viene offerta al pubblico una panoramica complessa della prima fase lavorativa di Crali, legata soprattutto alla realizzazione di bozzetti per il teatro e la moda.
Ambiti nei quali i principi e gli ideali futuristi trovano ampio margine d’azione, con lo spazio per proclami e declamazioni offerto dal teatro e l’enfatizzazione della personalità e dello stile dei suoi protagonisti messa a disposizione dal mondo della moda, che contribuiscono alla rappresentazione complessa di un universo denso di simboli e messaggi.
Attraverso la mostra a cura di Nicoletta Boschiero, prende forma un percorso raffinato che indaga non solo la ricerca artistica di uno dei protagonisti del futurismo, ma anche le passioni e i gusti del celebre movimento. Per la loro stessa natura, nei bozzetti esposti prende forma un mondo non per forza teso verso la sua concretizzazione, ma un cosmo nel quale tutto è possibile, che rivela la propria compiutezza e stabilità. I disegni mantengono tutta la freschezza della progettualità, rivelando il profondo legame tra la fase sperimentale e quella progettuale. Mentre a rappresentare il valore fondante riconosciuto dal movimento futurista nei confronti della parola, concludono il percorso due video nei quali vengono declamati testi del padre del movimento Filippo Tommaso Marinetti, nel primo lo stesso Crali recita “La battaglia di Adrianopoli”, nel secondo Carmelo Bene declama i versi di “Uccidiamo il chiaro di luna”, mentre il materiale video d’archivio ricorda il profondo legame con il tema della guerra.