Environment | Salute

L’effetto cocktail dei pesticidi

I controlli in Alto Adige sono formali e insufficienti, attacca Diego Nicolini (5 stelle). La proposta: un tavolo tecnico di coordinamento aperto alle associazioni.
Pestizid
Foto: Suedtirolfoto/O.Seehauser

I controlli sulla presenza dei pesticidi nelle acque altoatesine? Insufficienti, perché meramente formali, attacca il movimento 5 stelle in provincia. I grillini non si sentono rassicurati dalla risposta fornita dalla giunta all’interrogazione sull’argomento presentata a marzo in consiglio provinciale. “Dalla precisazione emerge che non ci si sta occupando di controllare l’effetto sinergico delle diverse sostanze nocive permesse nelle aree di tutela dell’acqua potabile, il famoso effetto cocktail - afferma Diego Nicolini -, ma nemmeno la presenza nell’acqua di metaboliti e di sottoprodotti che derivano dalla biodegradazione dei fitofarmaci”. Di qui la proposta, contenuta in una mozione: l’istituzione di un “tavolo tecnico”, aperto alle associazioni, per coordinare e focalizzare meglio le verifiche.

 

Controversia sui controlli

 

I 5 stelle altoatesini riepilogano l’annosa questione, che investe l’utilizzo delle sostanze chimiche nell’agricoltura sudtirolese. Con la delibera 142 del 12 marzo 2019 (testo criticato a suo tempo anche dal Wwf) la giunta provinciale aveva autorizzato l’impiego di pesticidi nelle aree di tutela delle acque potabili.

“Cittadini e associazioni cercano da allora di capire come reperire informazioni sulla bontà della nostra acqua - dice Nicolini, eletto in consiglio nelle fila del M5s -. Noi ci siamo subito messi in moto per cercare di capire come e se vengano effettuati sufficienti controlli su queste aree e se siano state rilevate sostanze pericolose nell’acqua potabile”.

 

 

La risposta giunta “a sei mesi dalla delibera” non ha soddisfatto i grillini. “Emerge che lo stato di salute delle nostre acque potabili è affidato più che altro al controllo presso i rivenditori e i distributori di prodotti fitosanitari e a quello dei registri che gli agricoltori dovrebbero compilare ogni qual volta utilizzassero uno di questi prodotti pericolosi”. Per il Movimento tutto questo non basta: “Ad esempio su tutta Bolzano le analisi per la ricerca dei residui di fitosanitari nelle acque potabili si limitano a 25 campionamenti all’anno nelle zone interessate, a cui si aggiungono circa 10 campionamenti sulla falda acquifera”.

 

Tavolo tecnico con i cittadini

 

Per i grillini inoltre manca “completamente un organismo deputato al coordinamento di tutti gli uffici che si occupano di controllo e vigilanza sui trattamenti fitosanitari e di tutela dell’acqua potabile”.

Ecco la contromisura avanzata: l’istituzione di un tavolo tecnico di coordinamento permanente, con il duplice compito di “analizzare in modo rigoroso le politiche di tutela delle acque potabili, ma anche di formulare proposte di aggiornamento degli standard un materia di prodotto chimici consentiti”. In base allo schema l’organismo dovrà essere composto da un rappresentante per ogni ufficio coinvolto e dai rappresentanti delle associazioni e sarà coordinato dall’Agenzia provinciale per l’ambiente e la tutela del clima.

“Questo è un primo passo per risolvere in maniera concreta questo problema - conclude Nicolini -. L’agricoltura ha un ruolo molto importante nel nostro territorio, ma è necessario tutelare innanzitutto la salute di tutti i cittadini e stimolare gli agricoltori ad un uso responsabile dei pesticidi e alla conversione più rapida possibile a metodi più sostenibili”.