Culture | Per non berle tutte

Rivista autonoma "in Südtirol (BZ)"

Testata giornalistica cartacea, mensile, bilingue, senza pubblicità e senza finanziamenti pubblici all'editoria,
per offrire un'informazione popolare
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Foto: giorgio santoriello

Tutto e subito? Moment: inchieste di pubblica utilità, non intrattenimento. Con tutto ciò che comporta.

Fare un reale giornalismo di inchiesta, di denuncia o di approfondimento senza padrini o padroni alle spalle costa. Costa in termini personali, sociali: umani.

La libertà di esprimere liberamente il proprio pensiero —  che dovrebbe essere frutto della coscienza riflessiva quale condizione dell'atto libero coerente con essa — è pericolosa: specialmente in Italia, così come nella provincia autonoma di Bolzano. Nonostante sia un principio civile e sociale essenziale per le relazioni umane, sancito appunto nell'articolo 21 della Costituzione della Repubblica italiana (1948) —  Costituzione che riconosce, garantisce e tutela anche lo Statuto di autonomia locale (1972). Un principio cardine che andrebbe difeso, applicato e attuato specialmente da chi svolge un ruolo sociale da tramite (come nell'ambito medico e dell'istruzione) nell'informare, comunicare e quindi formare i pensieri di ognuna e di ognuno di noi.

Molte persone pensano quindi che in Südtirol un reale giornalismo di inchiesta non serva: tra montagne, masi, contadine, contadini e incompatibile turismo di massa (nell'insieme) quale inchiesta vuoi fare? Nulla di più falso e di pericoloso. Segui i soldi (e tanti), trovi i problemi. È noto che la provincia autonoma di Bolzano è una delle zone economicamente più ricche d'Europa. Essere "attrattivi" —  tipico termine dell'ideologia politica (da dottrina economica) neo-liberista che ormai domina il mondo —  e ti ritrovi, per esempio, come è capitato ancora di recente, la 'Ndrangheta a Bolzano: fiumi di denari che vanno verso i paradisi fiscali, ma non solo.

Ciò che si è e ciò che si dice di essere

La conferma di un "territorio attrattivo", per evitare di ripeterlo in modo retorico e superficiale, è emerso anche dalla relazione del luglio-dicembre 2018 presentata al Parlamento italiano dal Ministero degli Affari interni sull'" Attività svolta e risultati conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia" (D.I.A.):  [...]  "Diversi elementi fanno ritenere che siano in atto attività criminali più intense di quanto finora emerso perché l'area è considerata molto attrattiva. [...] Le cosche, in tal modo, avrebbero inoltre creato in Alto Adige una sorta di 'ponte' a metà strada tra la Calabria e le proiezioni e i locali che stavano crescendo in Germania, e in particolare a Monaco di Baviera". Questo già dagli anni '70 del secolo scorso, come per altre aree nel nord dell'Italia.

Brücken bauen, nicht Barrieren: ma non in modo civile; o almeno, sotto l'ormai consolidata apparenza di convivenza civile reciproca tra i gruppi linguistici (non etnici, sia chiaro). Altri ponti insomma, per poi ancora stupirsene (da smemorati) nel convegno del 25 ottobre 2019 organizzato a Bolzano presso il  Centro pastorale dal titolo  "Mafie in Alto Adige? No grazie! / Mafie in Südtirol? Nein, danke!". La criminalità organizzata, conclamata ma silente, tra  Sangue e suolo e  Brennero connection, tra ambito pubblico e ambito privato; con le conseguenti radicate ed istituzionalizzate discriminazioni ed emarginazioni sociali; insieme allo sperpero della ricchezza pubblica, ai problemi ecologici-sociali sottaciuti, ai plurimi conflitti di interesse da più parti (sempre più evidenti).

"DU MUASCH GIAN"

In Südtirol, come in Italia, c'è molto da capire ancora, da ricostruire, da svelare e rivelare: non ci meravigliamo poi, per esempio, se per trovare le prime inchieste contro i danni sanitari causati dai legalizzati pesticidi, erbicidi, fungicidi, ecc. si sono dovuti aspettare decenni!

Proprio per non berle tutte —  specialmente quando non si ha sete —  è nata una nuova rivista, autonoma: "in Südtirol (BZ)".

Il primo numero è uscito a giugno, dopo la presentazione pubblica avvenuta l'anno scorso il 12 dicembre 2019 nei piani bassi dell'Antico municipio di Bolzano.

La linea editoriale è già espressa nel sottotitolo del nome della rivista autonoma, e gli argomenti che tratterà ne sono una conseguenza: l'intero ambito sociale, tra pubblico e privato.

Una rivista solo cartacea, con, per adesso, un'uscita mensile, con almeno dodici pagine a colori; con articoli in lingua italiana e in lingua tedesca a seconda di chi se ne occuperà.

Attualmente è disponibile nelle edicole che l'hanno accolta a Bolzano, Laives e Bronzolo con la locandina esposta e si può ricevere anche in abbonamento con spedizione postale in tutta Italia.

Senza pubblicità e senza finanziamenti economici pubblici all'editoria (né locali, né nazionali).  Questo significa che la rivista autonoma si sostiene se si acquista nelle edicole o in abbonamento; altrimenti, per ovvi motivi, non può essere stampata.

A conferma di una reale autonomia editoriale e redazionale, rispetto a chi, invece, si auto-definisce indipendente e poi, nei fatti, non lo è.  Tutto ciò per continuare a garantire un'informazione popolare libera e autonoma nella solidarietà reciproca.

Se non si hanno presenti i problemi sociali nella loro complessità, è ovvio che non ci si può neanche avvicinare a risolverli (cosa accade ora e come reagire)

Perché quindi una rivista autonoma e in più cartacea? Autonoma per non essere ricattabili e perché attraverso gli schermi, con questo tipo di tecnologie militari impiegate nell'ambito civile, l'essere umano non apprende (non si progredisce), ma subisce (regredisce).

E per evitare perciò di alimentare quotidianamente questa ormai completa mutazione della specie umana (regresso, non più progresso) in questa inciviltà tecnologica, per prendersi il tempo e non perderlo: che significa alla fine vivere in modo cosciente e coerente, per evitare perciò di farlo perdere come avrebbe pensato Alexander Langer. 

Per cercare di capire e per esercitare quindi il pensiero critico attraverso uno strumento della cultura umanistica che richiede una lettura attenta, lenta, umana, con argomenti, se così sarà, che di volta in volta verranno esplicati nell'ambito micro  grazie alle informazioni essenziali raccolte nel macro nel  sito internet dedicato:  www.fuoridaqui.info

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