Emigranti che hanno fatto la storia

Italiani all'estero
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Non più tardi di due settimane fa, un giornale locale ha pubblicato l'ennesima lettera in cui, nel ricordare gli episodi di microcriminalità perpetrati da immigrati, una signora ricordava come "noi italiani siamo andati all'estero per lavorare, rimboccandoci le mani e non a delinquere".
Eh no, cara signora, lei non può sminuire le imprese di un popolo che ha fatto la storia dell'emigrazione mondiale. Nemmeno può azzardarsi a paragonare la criminalità italiana a quella albanese o tunisina! Esiste forse una "cosa nostra" tunisina, o una "'ndrangheta" albanese? Per caso. Marlon Brando si è reso immortale nell'interpretare un "padrino" della mafia algerina? I “Sopranos” sono forse uno spaccato della comunità moldava del New Jersey? 
Ma mi faccia il piacere, cara signora, gli italiani non hanno mandato nel mondo qualche minatore e due muratori, ma uomini capaci di imprese memorabili. 

Qual'è stata la più spettacolare resa dei conti tra le organizzazioni criminali se non la strage di  San Valentino, quando gli uomini di Al Capone sterminarono la banda di Bugs Moran?
Ora tutti si ricordano di Bin Laden, ma per organizzare gli attentati dell'11 settembre deve aver speso le vincite di cinque superenalotto. Che dire invece del romagnolo Mario Buda, noto come "l'uomo che fece esplodere Wall Street". E'considerato l'inventore dell'autobomba in quanto fece esplodere un carretto carico di esplosivo tra la borsa valori di New York e la banca Morgan & Stanley. Rimasero uccise trentatre persone e i feriti furono duecento, è bastato un carretto...
Anche Lee Oswald se lo ricordano tutti, ma senza aiutini anche da parte di nostri connazionali col cavolo che sarebbe riuscito a far fuori il presidente Kennedy. Ma è proprio vero che la storia la fanno i vincitori, perché altrimenti nessuno avrebbe dimenticato Giuseppe Zangara, l'emigrante calabrese che, il 15 febbraio del 1933, sparò al presidente Franklyn Delano Roosvelt, l'uomo del “New deal”. Zangara mancò il bersaglio ma riuscì comunque ad uccidere Anton Cermak, sindaco di Chicago, ed a ferire quattro persone.
L'impresa non fu quindi completata, ma il fallimento di Zangara era stato preceduto dal successo di Sante Caserio (foto), il milanese che uccise il presidente della Repubblica francese Marie François Sadi Carnot nel 1894.
Da bolognese, mi si consenta anche un po' di campanilismo. Conosce le vicende di Alfredo Cocchi? Non la voglio annoiare e le consiglio solo un link, ma credo che sia giunta l'ora di ritrovare un po' di amor patrio e di rimuovere dall'oblio le persone che hanno reso l'Italia nota nel mondo. 
Infine, mi si permetta di chiudere sulle affermazioni del Senatore Calderoli. Evito di esprimere le mie opinioni perché questo mondo di ipocriti non le merita, ma vorrei ricordare che il 27 marzo 1994 gli italiani eleggevano il miliardario Silvio Berlusconi come presidente del Consiglio, mentre ad un mese esatto di distanza, (27/4/1994) in Sud Africa, venne eletto presidente Nelson Mandela: un ex galeotto senza un soldo in tasca. Ed ora qualcuno neghi l'esistenza di una gerarchia tra i popoli.