Politics | Bolzano

La “stretta” sui pendolari

L’idea: un parcheggio nell’area di Ponte Adige. Ma anche targhe alterne solo per i pendolari. Intanto giovedì nuovo sit-in piazza Gries contro il traffico in via Veneto.
Marialaura Lorenzini
Foto: Comune di Bolzano

Caramaschi sta studiando una soluzione per arginare il traffico del capoluogo altoatesino. Se la prospettiva, a lungo termine, è quella dell’A22 in galleria, una delle ipotesi da mettere in pratica più celermente, e peraltro facile da applicare per legge in caso di sforamento dei livelli di inquinamento nell’aria, dice il sindaco, è costituita dalle targhe alterne, ma solo per i pendolari. Altra idea in campo riguarda l’area di Ponte Adige, “3300 metri quadrati che da orti, temporaneamente, potrebbero essere adibiti a parcheggi di scambio o car sharing”, dichiara l’assessora Marialaura Lorenzini al quotidiano Alto Adige, proponendo inoltre di occuparsi, con l’ausilio di un esperto, della criticità relativa agli accessi in toto perché, dice, “non c'è solo via Druso, ma anche via Veneto, via Galilei, ora via Roma inutile spostare il problema dall’una all’altra”.

Non saranno invece presi in considerazione i ticket d'ingresso e parziali chiusure di singole vie d’accesso. Nel frattempo il prossimo giovedì manifestanti scenderanno di nuovo in piazza, a Gries, dopo il sit-in dello scorso giugno, per protestare contro il traffico e per chiedere la messa in sicurezza del tratto stradale in via Vittorio Veneto. Ci sarà anche Lorenzini che auspica la presenza del primo cittadino. 

“Quella del sindaco è un’idea su cui vale la pena discutere perchè l’aria la respiriamo tutti”, sostiene Claudio Corrarati, numero uno di Cna, puntando sulla differenza tra chi in città si muove ‘per lavoro (gli artigiani)”’e chi invece ‘per andare’ al lavoro (i pendolari). In questo modo, ad esempio con le targhe alternate si potrebbe testare quanti automobilisti che arrivano dai dintorni di Bolzano sarebbero indotti a organizzare la propria giornata appoggiandosi al treno o ai mezzi pubblici. A volte - conclude - è anche una questione di abitudine e di quotidiana pigrizia”.