Economy | Coronavirus

“Ancora noi i capri espiatori?”

La protesta degli ambulanti dell'hds: “Mercati a lungo dimenticati, non cancellateli”. Intanto cresce ancora la curva dei contagi in Alto Adige: 269 i nuovi positivi.
Bozen Phase 2
Foto: Othmar Seehauser

Si alza la voce dei commercianti ambulanti, nel mirino: l’ultima ordinanza urgente del presidente della giunta provinciale Arno Kompatscher la quale prevede, in materia di mercati di rilevanza comunale, che i sindaci possano adottare ulteriori misure restrittive. “I commercianti ambulanti non sono disposti a fare da capro espiatorio per una seconda volta. Già in primavera il commercio ambulante altoatesino ha dovuto rimanere immobile mentre tutte le altre attività economiche riprendevano a lavorare. I mercati, al contrario, sono rimasti a lungo dimenticati” commenta in una nota il direttivo dei commercianti ambulanti nell’Unione commercio turismo servizi Alto Adige-hds.

“Tutti, nel frattempo - sottolinea il presidente degli ambulanti nell’Unione, Andreas Jobstreibizer - abbiamo capito che, all’aria aperta e rispettando le due principali misure precauzionali – distanza e protezione di bocca e naso – il rischio di contagio è limitatissimo. Che adesso si torni a puntare il dito sui mercati è del tutto inaccettabile. Il commercio all’aria aperta - prosegue Jobstreibizer - non implica problematiche particolari ed è molto meno rischioso rispetto, per esempio, a quello esercitato in un centro commerciale. I nostri clienti dei mercati settimanali, ma anche degli altri mercati, continuano a ripeterci di venire volentieri, perché si trovano all’aria aperta, non si sentono costretti e si sentono meglio in ogni senso”.

 

Più di metà delle famiglie altoatesine acquista regolarmente al mercato, l’obiettivo dunque, decreta l’hds, deve essere di garantire il regolare svolgimento soprattutto dei mercati di approvvigionamento – cioè quelli settimanali, quindicinali e mensili. “Da giugno, in Alto Adige, si sono tenuti regolarmente mercati settimanali fino a 300 stand, senza nessun problema - conclude Jobstreibizer -. Le amministrazioni comunali devono essere consapevoli che, nell’eventualità di cancellazioni, creerebbero un danno enorme a un’intera categoria, tanto che, per alcuni, sarebbe messa a rischio la stessa esistenza, tanto più dopo un anno già così difficile”.

Intanto i contagi continuano a salire. Oggi, 23 ottobre, il bollettino della Asl altoatesina parla di 269 nuovi casi positivi (su 2.824 tamponi) registrati nelle ultime 24 ore. Sono 96 i pazienti nei normali reparti ospedalieri e altri 10 ricoverati in strutture private. Invariato il numero di pazienti, otto, in terapia intensiva. Significativo l’aumento delle persone in isolamento domiciliare che supera per la prima volta soglia 6mila con 6.055 persone, delle quali 20 di ritorno da Croazia, Grecia, Spagna e Malta.