Visioni per Bolzano con un nuovo tram
Non è concepibile che il gruppo del „no al tram“ sfrutti un mezzo democratico come il referendum consultivo per fini elettorali, bloccando il progetto strategico per la mobilità sostenibile di Bolzano (PUMS), sostenuto finalmente anche dalla Provincia: attualmente il progetto del tram è ancora in via di elaborazione ed è inserito nel piano strategico complessivo, in modo da poter richiedere fondi statali ed europei importanti per la realizzazione dell’intero progetto. Il Comune potrà ottenere questi fondi solamente, se riuscirà a presentare un progetto di infrastrutture innovative come il tram che consentano di alleggerire le città dalla morsa del traffico individuale (come attuato già in parecchie città europee). Il progetto dovrà essere consegnato entro il 31.12.2019 e dopo l’approvazione definitiva verrà discusso e migliorato con metodi partecipativi con i cittadini.
Questo referendum anche se appare insensato e costa ai cittadini la bellezza di 200.000.-€, ha comunque portato con se un effetto positivo: i cittadini si sono finalmente confrontati con il futuro della loro città, hanno posto numerose domande e portato alla luce ancora tanti problemi da risolvere, in modo che il progetto finale stesso possa tenere conto di questi inputs.
I contributi hanno anche apportato valore aggiunto agli abitanti che hanno affrontato in modo olistico i problemi dello sviluppo urbano: vedi l'articolo di Pascal Vullo o Thomas Huck su Salto:
https://www.salto.bz/de/article/02112019/il-tram-una-questione-cruciale
https://www.salto.bz/de/article/12112019/die-schienen-sasa
Qui in breve ancora i punti più importanti che sottolineano la sostenibilità del progetto del tram per la cittá di Bz:
- è noto che un comportamento su strada veloce, sicuro e senza scosse del tram attirerebbe nuove utenze e soddisferebbe l’impegno del Comune di incrementare l’uso del mezzo pubblico dal 10%al 20%, mentre l’uso di nuovi bus, anche se elettrici, non consentirebbe il raggiungimento di questo obiettivo;
- barriere architettoniche: per persone anziane, con deambulazione compromessa oppure cittadine con carrozzine il tram permette un accesso libero, in quanto accostamento del mezzo ed accesso stesso avverrebbero direttamente dal marciapiede senza differenza di livello;
- gli autobus sovvraffolati nei periodi di punta non possono garantire di viaggiare in orario, perchè devono permettere ai passeggeri di salire e scendere, ma anche di obliterare in tempi più lunghi, mentre il tram con molta più capienza e più accessi potrebbe garantire uno svolgimento più tempestivo;
– il tram va inteso come una pedina nel sistema integrato su rotaie in Alto Adige: il previsto collegamento tra le varie stazioni ferroviarie (Bolzano Centro, Oltrisarco/San Giacomo, Bolzano Sud, Casanova e Ponte Adige) deve essere messo in condizione di assorbire l’intero traffico pubblico futuro attraverso punti di incontro giustamente sincronizzati, integrando alle fermate anche autobus, carsharing e bikesharing;
- lo spazio pubblico come punto d’incontro sociale, che sarà punto centrale nella futura pianificazione urbanistica, potrà venir inglobato fin da subito nella progettazione del tram, creando degli spazi a misura d’uomo, occupati sempre di meno da mezzi privati motorizzati.
- costi: anche se sono da prevedere di elevati costi di costruzione, il tram è un’infrastruttura che nel calcolo costi-benefici risulta vincente: sia per la durata rispetto agli stessi autobus elettrici (35 anni versus 8 anni) che per i costi di esercizio: il tram necessita di meno personale e di meno manutenzione.
- impatto ambientale: l’inquinamento acustico e dell’aria del tram sono inferiori a quelli degli autobus e quì bisogna menzionare anche la produzione e lo smaltimento molto inquinanti delle batterie necessarie per il funzionamento degli autobus!
È comunque ovvio che a breve saranno necessari tanti piccoli ma importanti accorgimenti per liberare la città dalla morsa del traffico.
Theil Winfried, Alessia Politi, Margot Wittig, Sigrid Pernthaler, Christoph Mayr Fingerle, Bernhard Oberrauch, membri di lab:bz, città nostra| Unsere Stadt