Politics | Bolzano

“Scarafoni dimettiti”, oppure no

A distanza di una settimana, le dichiarazioni omofobe della consigliera di Fratelli d’Italia hanno provocato una lunga scia di polemiche, ma sul lato pratico nulla di più
Anna Scarafoni
Foto: Comune Bolzano

“Vergogna”. “Dimissioni”. “Intollerabile”. Non si sono risparmiate nella settimana appena trascorsa le critiche più o meno vaghe nei confronti di Anna Scarafoni, la consigliera comunale di Bolzano per Fratelli d’Italia finita recentemente nel mirino a causa di alcune gravi dichiarazioni omotransfobiche. Il caso, lo ricordiamo, era stato sollevato dopo che il consigliere provinciale Alessandro Urzì ha accusato, attraverso mozioni e interrogazioni, l'associazione Centaurus Arcigay di diffusione di materiale pornografico in un banchetto dedicato alla prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili. In sede di consiglio comunale, a Bolzano, Scarafoni si è spinta oltre, accusando la maggioranza di aver contribuito “alla diffusione di materiale pedopornografico senza alcuna protezione per i minori”. Centaurus ha promesso querela. Marco Galateo attraverso i media cerca di aggiustare il tiro. Urzì a parole si smarca, squalificando la consigliera del suo partito e dichiarando di rigettare espressioni del calibro di “disgustosa propaganda di esibizionisti pedofili adescatori” pronunciate dalla consigliera. Il motivo è presto detto: dichiarazioni troppo forti, troppo dirette, ma soprattutto a doppio taglio e servite su un piatto d’argento agli avversari politici che nel frattempo lasciano intendere di voler chiederne le dimissioni.

 

Alessandro Huber dal suo profilo personale è infatti intervenuto in qualità di Presidente della Commissione Cultura del Comune di Bolzano e come Capogruppo locale del Partito Democratico dichiarando che “usare toni del genere, accusare Centaurus di essere esibizionisti, pedofili, adescatori e i membri della commissione cultura che hanno democraticamente votato un contributo per un progetto culturale proposto da Centaurus stessa, di essere politicamente responsabile di questi gesti è troppo grave. Ripeto - aggiunge - politicamente le parole sono intollerabili, e la conseguenza penso possa solo essere una”. Anche l’assessora Chiara Rabini aveva espresso la propria solidarietà a Centaurus Arcigay, difendendo l’operato della Commissione cultura e la legittimità dei contributi erogati all’associazione, messi (ancora) in discussione tra le frange dell’ala più a destra del Consiglio. Die Linke, dopo diversi giorni dall’accaduto, si è espressa invece attraverso un comunicato stampa dichiarando che “le parole deliranti della consigliera di Fratelli d’Italia Scarafoni e le accuse rivolte a Centaurus, (che, come la stessa Scarafoni ammette in un suo post, da anni promuove la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili con grande impegno sul nostro territorio) sono intollerabili. Così come intollerabili sono le considerazioni fatte su alcuni membri della commissione cultura. Quanto accaduto - sostengono - non fa che dimostrare palesemente l’inadeguatezza della Scarafoni a ricoprire un incarico delicato quale quello di consigliera comunale, dal quale dovrebbe dimettersi immediatamente”. 

Conosco personalmente la consigliera Scarafoni, si è espressa male e ha lasciato spazio a interpretazioni non corrette.

- Roberto Zanin (Oltre Weiter)


Anche Oltre Weiter, con le parole di Roberto Zanin, dice di avere una posizione molto chiara: “Non accetto - esordisce l’ex candidato sindaco del centrodestra - di essere considerato responsabile delle dichiarazioni della consigliera, che ritengo inaccettabili e irripetibili. Personalmente, ho votato a favore di alcuni contributi a Centaurus, nello specifico per l’affitto di una casa rifugio per le vittime di discriminazione. Tuttavia - aggiunge - conosco personalmente la consigliera Scarafoni, si è espressa male e ha lasciato spazio a interpretazioni non corrette. Lei stessa ha dichiarato che non erano rivolte a Centaurus ma ad altre entità. Restiamo in attesa di sapere a quali entità fa riferimento ma quello che è certo è che, da liberali, non chiederemo le dimissioni essendo questo un atto personale o, al limite, che deve essere sollecitato dal suo Partito. Non avanzerò la richiesta di dimissioni solo perché la sollecita Huber, non ne ho titolo e l’effetto pratico è solo quello di pura propaganda”.
In effetti, passata l’ondata di indignazione mediatica, l’affaire Scarafoni sembra essersi risolto in un nulla di fatto. A livello formale non è stata avanzata una nuova richiesta di discussione urgente circa le gravi esternazioni della consigliera, così come lo stesso partito di Fratelli d’Italia non ha, ad oggi, preso provvedimenti disciplinari in merito. Provvedimenti che invece, con tutta probabilità, verranno attuati a Trento nei confronti del consigliere circoscrizionale Luca Valentini che gli scorsi giorni in un post su Facebook (poi rimosso ma balzato immediatamente sotto i riflettori delle cronache nazionali) aveva scritto: “Posso dire che due palle con ste propagande per la violenza verso la donna? Sembra sia tutto a senso unico. Se gli uomini sono così tremendi, scopatevi i cavalli. Facile”.

 

L’unica richiesta di dibattimento sul tema è stata paradossalmente avanzata da Fratelli d'Italia. Marco Galateo aveva infatti promesso battaglia alla maggioranza dopo che il Consiglio, durante la scorsa seduta di giovedì 18 novembre, aveva bocciato con 23 voti la richiesta del partito di intervenire sull’ordine dei lavori inserendo la vicenda dei volantini di Centaurus, richiesta valutata come inammissibile. Non pago di questo, il consigliere di opposizione presenterà la medesima richiesta di discussione per la seduta odierna (martedì 23 novembre) chiedendo conto inoltre delle dichiarazioni a mezzo stampa rilasciate i giorni scorsi da Huber e Rabini.