Il business del cinema in Alto Adige
Se c’è un settore in Alto Adige che, a quanto pare, negli ultimi anni continua a darsi di gomito con “viva e vibrante soddisfazione”, quello è il cinema. Ne sa qualcosa la BLS-Film Fund & Commission che nei tre call del 2014 ha sostenuto ben 24 progetti con oltre 600 giorni di riprese effettuate sul territorio altoatesino (scelto spesso per il suo carattere bilinguistico e la sua strategica posizione di confine), grazie alle produzioni provenienti da Italia, Germania, Austria, Svizzera, Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia.
Per farsi un’idea delle cifre messe a disposizione dalla Provincia Autonoma di Bolzano solo nel terzo call del 2014 l’agenzia ha finanziato 6 nuovi film per un totale di 1 milione e 745mila euro. Circa 120 i giorni di riprese per l’Alto Adige, che ospiterà i set di Giuseppe Tornatore, Daniele Vicari, Caterina Carone, Andreas Pichler e Luca Ribuoli.
Niente male, mamma Provincia d’altronde è indubbiamente più che generosa; per il 2015, infatti, è stata riconfermata la gestione di un Fondo di 5 milioni di Euro, finalizzato al sostegno delle produzioni cinematografiche e televisive da realizzarsi totalmente o parzialmente in loco. Tuttavia, c’è chi in quest’attività non vede un redditizio ritorno economico per la regione, gli stessi per cui sì, la scuola di documentario bolzanina ZeLIG “sforna” giovani professionisti capaci ma a che pro se poi questi vanno a concretare il loro talento fuori dal nido altoatesino? A onor del vero c’è da dire che per usufruire del finanziamento della BLS è necessario che le produzioni reinvestano sul territorio almeno il 150% del contributo ricevuto, che può essere richiesto come finanziamento per la produzione o per la pre-produzione, in cui vengono impiegati molti dei tecnici di cui sopra.
Senza contare i benefici in termini di immagine che poi sono potenzialmente, seppur indirettamente, anche termini di moneta sonante: sono del resto più di 50 i festival ai quali alcune di queste pellicole hanno partecipato nel corso della stagione cinematografica corrente raggranellando prestigiosi premi. Il colpo grosso lo fecero “Tir” di Alberto Fasulo, vincitore del Marc’Aurelio d’oro al Festival Internazionale del Film di Roma 2013 e “Dal Profondo” di Valentina Zucco Pedicini (ex allieva ZeLIG), premiato come miglior documentario lo stesso anno nella medesima competizione; quest'anno invece ottima accoglienza hanno avuto “Das finstere Tal” (The Dark Valley) di Andreas Prochaska, che si è aggiudicato ben 8 statuette ai Deutschen Filmpreis - gli Oscar del cinema tedesco - oltre che vari riconoscimenti agli European Film Awards e ai Bavarian Film Award 2014; e “Force Majeure” (Turist) di Ruben Östlund, che ha ottenuto diversi premi fra cui quello della giuria nella sezione Un Certain Regard di Cannes.
Quest’ultima pellicola è stata inserita inoltre nella lista dei primi nove film (scelti fra 83 candidati) selezionati dall’Academy dalla quale il prossimo 15 gennaio usciranno i cinque titoli candidati all’Oscar per il Miglior film straniero. Che piaccia o no, questa è la cultura che fa i compiti a casa, tuttavia, convincere che sia anche un ingranaggio funzionale nel motore a scoppio dell’economia locale è tutta un’altra storia.
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