Politics | Jimmy Milanese

Merano, sei mesi di governo: fine della Giunta?

Un esperimento fallimentare, la coalizione Verdi-SVP-Alleanza per Merano-PD che dallo scorso giugno si è insediata alla guida del Comune di Merano?
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I primi sei mesi di governo si sono rivelati assai complessi tanto per i rapporti all'interno dei partiti di maggioranza quanto per la tenuta stessa della coalizione. L'articolo cerca di affrontare in modo approfondito tre questioni: le principali linee di frattura interne ai partiti di coalizione; il complesso rapporto Verdi-SVP e la rottura interna al Partito Democratico.


Le fratture interne ai partiti

Verso la fine di agosto, il rappresentante dei Verdi Kurt Duschek lascia in polemica il partito, dichiarando impossibile per lui continuare a seguire la disciplina di partito. Dietro a questa scelta, il malumore di Duschek verso una politica di Giunta appiattita al volere della SVP sulle posizioni della quale i Verdi sono spesso costretti a raggiungere un compromesso. Successivamente, il 9 dicembre la capogruppo dei Verdi in Consiglio, Christina Kury, riprende il sindaco Paul Rösch colpevole di avere assunto decisioni a titolo personale. La goccia che fa traboccare il vaso è il consenso del Sindaco all'innalzamento dell'Hotel delle Terme. Il fatto che il candidato sindaco verde avrebbe voluto partecipare alle primarie SVP, avere poi accettato di formare una giunta con gli sconfitti al ballottaggio, condurre politiche che storicamente sono state combattute dai Verdi, ha valso al Sindaco Rösch l'accusa di essere un uomo solo al comando di una barca deserta.

In seguito alla sconfitta subita al ballottaggio da parte del candidato SVP Gerhard Gruber, è iniziata una strisciante resa dei conti in casa della Stella Alpina. Una caccia al colpevole che però rimane latente proprio con l'entrata del partito di raccolta nella coalizione guidata dal Sindaco Rösch. All'interno del partito, è Gabriela Strohmer, assessora alle attività economiche, che sembra poco in accordo con lo stile di governo del Sindaco, contro il quale Gabi ha un durissimo scontro in occasione della improvvisa decisione dello stesso, poi ritrattata, di vietare i fuochi d'artificio di fine anno. Ultimo terreno di scontro, la riforma dello statuto. Spiega il Consigliere David Augscheller della Sinistra Ecosociale:«I rappresentanti della maggioranza in Commissione Consiliare non solo hanno votato contro la proposta di riforma della propria Giunta, ma addirittura nell’ultimo Consiglio comunale di lunedì 21 che si è svolto per deliberare sulla importantissima riforma statutaria, ben quattro franchi tiratori hanno fatto mancare il loro appoggio».

Sul fronte dei partiti italiani di maggioranza, sempre fedele alla linea SVP, Alleanza per Merano riconferma la sua presenza in Giunta con l'assessore Nerio Zaccaria. E' proprio questo sostanziale appiattimento alle posizioni del partito di raccolta sudtirolese a causare lo sfaldamento della coalizione che alle elezioni aveva raggruppato il consenso delle destre, oggi particolarmente critiche – in special modo sui social network - verso l'inerzia dei quattro consiglieri di maggioranza. Lo sforzo di Zaccaria è quello di limitare la critica alla Giunta, veicolata in particolare, ma non solo, sul gruppo facebook vicino alle posizioni della destra meranese «Se sei di Merano, cosa non ti piace».

Invece, si può parlare di vera e propria rivoluzione, all'interno del Partito Democratico del Segretario dimissionario Andrea Bonatta. Più che negli altri partiti di coalizione, è il Partito Democratico che sembra soffrire maggiormente il sostanziale cambiamento di rotta imposto dalla guida dell'assessore Diego Zanella. In particolare, le critiche arrivano da due fronti: la vecchia guardia del partito e alcuni candidati non eletti. A Merano Vanda Carbone e Daniela Rossi Saretto rappresentano al coscienza storica del partito. In più occasioni la loro critica ha colpito sia la nomina del candidato sindaco da parte dei vertici bolzanini del PD sia la scelta di una campagna elettorale molto incentrata su slogan poco affini al passato e ai valori del partito. Successivamente, in particolare la renziana della prima ora Sandra Lando, per pochissimi voti non eletta in Consiglio alle elezioni di maggio, ha pubblicamente criticato l'isolazionismo dell'Assessore Zanella, colpevole di non essere interessato alla consultazione della base elettorale. Durissima l'accusa lanciata dalla base PD all'assessore Zanella in occasione della nomina del suo membro di fiducia nel CdA di Alperia. Dal canto suo, l'Assessore Zanella non fa mistero nel ritenere inutile la classica riunione settimanale che il PD meranese teneva regolarmente, ritiene legittima la nomina di persona di fiducia e chiede di essere giudicato per il suo operato al termine del mandato elettorale.


Il complesso rapporto VERDI-SVP

Sono molte le voci raccolte che definiscono le coordinate dello scontro in atto tra Verdi e SVP. Le differenze tra i partiti di maggioranza si fanno sentire sempre di più. Lo spiega in sintesi David Augscheller:«Anche se formalmente non si è aperta una crisi politica, di fatto ormai la stiamo vivendo quotidianamente. La Giunta è paralizzata dai conflitti fra i partiti che compongono la maggioranza. E purtroppo tutto a scapito dei cittadini».

Sotto accusa è l'operato del Sindaco, anche se qualche merito gli viene riconosciuto persino dal civico Andrea Casolari, escluso con la sua lista dai giochi di Giunta:«Rösch ha portato avanti anche iniziative interessanti: il registro delle coppie di fatto, l'onorificenza a Josef Zoderer, il simbolo di 30km/h sulle strade. Ma sono gesti per tenere buono il suo elettorato verde radical-chic. Manca una visione globale, invece». Una visione necessaria, vista la quantità di denaro che mai come prima sta affluendo alle casse comunali. Infatti, a quanto pare, nel fondo di riserva ci sarebbero 13 ml di Euro. All'atto di fusione AEW-SEL arriveranno 15 ml di Euro. Per il 2016 il Comune riceverà 6 ml di Euro a fondo perduto. Prima dell'estate il Comune incasserà altri 10 ml di Euro per utili da Alperia. Da qui a giugno, quindi, ci saranno 45 ml di Euro da spendere per investimenti. Secondo Casolari:«Il sindaco ha difficoltà a stilare una lista di priorità proprio per la divisione interna alla Giunta».

Una di queste coordinate dello scontro è proprio sulla visione della Merano futura che contrapporrebbe la persona del Sindaco all'assessora al turismo Gabi Strohmer. La questione dei fuochi d'artificio sintetizza lo scontro tra i due protagonisti. Voci di corridoio suggeriscono addirittura la richiesta del Sindaco ai vertici SVP di sostituire l'assessora Strohmer con la quale avrebbe avuto durissimi scontri. La questione fuochi merita di essere descritta nel dettaglio, proprio per comprendere sia lo stile di governo del Sindaco di Merano sia i motivi per i quali questo stile non sembra gradito dalla componente verde e da una importante fetta della SVP.

A ottobre di quest'anno il Sindaco Rösch chiede all'Azienda di Soggiorno se si possano sostituire i fuochi con altro spettacolo. L'Azienda si attiva ed esplora una serie di alternative: laser show e fuochi silenziosi. Con una votazione di 8 favorevoli e 1 contrario, l'Azienda decide per il mantenimento dei fuochi nonostante la richiesta del Sindaco. Il 1 dicembre, dopo una discussione di Giunta, a titolo unilaterale il Sindaco decide di vietarli. Quello che Rösch ignora è che i fuochi sono pagati da privati (7000 euro dagli esercenti e 3000 dai comuni di Tirolo e Scena). Da sempre si sparano da Monte Benedetto presso Tirolo. In effetti, dalle carte risulta che l'autorizzazione per i fuochi è sempre stata concessa dal sindaco di Tirolo. All'annuncio del divieto unilaterale, l'Assessora Strohmer si dimostra del tutto contraria. Giovedì 3 dicembre il Sindaco esce con la comunicazione di divieto. Non scrive una ordinanza, ma pensa di poterli vietare solo usando il regolamento. Il tutto senza consultarsi con la maggioranza. Nel corso di quel weekend gli albergatori si mobilitano per via del fatto che avevano già venduto il pacchetto turistico comprendente lo spettacolo pirotecnico. Questi decidono di organizzare lo spettacolo per conto loro, da Tirolo, offrendo al Comune sopra Merano i 7000 euro di finanziamento dei commercianti.

A quel punto, il sindaco di Tirolo chiama il collega meranese che a sua volta contatta Ingrid Hofer, Presidentessa dell'Azienda di Soggiorno di Merano. Volano parole molto forti: in ballo c'è anche l'imminente rinnovo delle cariche in Azienda. E' noto che il Sindaco voglia una Azienda meno legata agli albergatori, tradizionale roccaforte dell'elettorato SVP a Merano, e con compiti diversi da quelli attuali.

L'8 dicembre l'Azienda di soggiorno con Andrea Casolari, gli albergatori (HGV, Ingrid Hofer) e Rudi Defranceschi (consorzio HGV) spieghiamo alla stampa che i fuochi si faranno. Il giorno dopo la Tageszeitung definisce Rösch Mr. Bean. Il giorno successivo, il Consigliere Comunale Christoph Mitterhofer (Süd-Tiroler Freiheit) chiede di discutere in Consiglio della vicenda fuochi. Il Sindaco tenta di convincerlo a non presentare la sua richiesta. Nella discussione che, invece, segue Gabi Strohmer e Paul Rösch si scontrano pesantemente sotto gli occhi del Consiglio. Il sindaco ribadisce di sapere come si debba fare turismo a Merano e che non è interessato all'opinione di Gabi Strohmer la quale arriva perfino a interrompere il discorso del Sindaco. La frattura è consumata.

Una critica esterna alla Giunta arriva anche da Vanda Carbone, ex Consigliera e Assessora Pd di lungo corso:«I Verdi avevano in testa questa operazione da tempo: dal 2005 mirano a un Sindaco non SVP di lingua tedesca. Nel 2010 Christine Kury non ce la fece. Nel 2015 ce l'hanno fatta e il progetto politico è realizzato». Il punto evidenziato da Carbone è il mancato riconoscimento da parte dei Verdi in uno schieramento di centro sinistra. Nella giunta giudicata «eterogenea», Carbone vede uno sbilanciamento verso politiche tipicamente SVP con qualche battuta d'immagine verso la Civica che ha sostenuto il Sindaco alle elezioni di maggio. La lista è lunga, si va dall'innalzamento delle Terme, passando per il garage in caverna, concludendo con il polo scolastico di Maia Bassa: progetti SVP, abbracciati dal Sindaco, ma che i Verdi hanno sempre contrastato. Una accusa è anche rivolta alla storia del movimento verde, Cristina Kury. Spiega Carbone:«Sul garage in caverna i Verdi ruppero l'alleanza di Giunta con l'ex Sindaco Alber e sul Polo di Maia Bassa Kury era contraria, ma ora tace».

Molto pesante è anche l'offensiva sul MASTERPLAN: argomento sensibile nell'ottica verde ma che non presenta le dovute attenzioni, secondo l'ex Assessora PD.

Stesso discorso per quanto riguarda l'isola pedonale, spiega Carbone, che si rivolge direttamente a Kury:«Per il PD e i Verdi non si poteva con delibera di giunta istituire l'isola pedonale nella parte alta di Corso Libertà. I Verdi raccolsero le firme e sostennero i commercianti contrari. Ora sono passati sei mesi, i Verdi hanno l'assessore al traffico, il disabile signor Poletti ha vinto il ricorso contro la chiusura, ma la questione isola pedonale non è entrata nell'agenda politica. Ancora, silenzio della consigliera Kury». In definitiva, per la vecchia guardia del PD, Paul Rösch è il primo Sindaco non SVP che fa la politica SVP.


La rottura interna al Partito Democratico

Con le dimissioni del segretario Andrea Bonatta e la chiusura delle sede meranese decisa da Bolzano per via del taglio dei finanziamenti, il Partito Democratico si è sfilacciato al suo interno, trasferendo pubblicamente sui social network un duro dibattito interno. L'accusa ai due rappresentanti in Consiglio, l'Assessore Diego Zanella e la Consigliera Lucia Giampieretti, è di comportarsi in modo estemporaneo, senza collegamento con una base che non esisterebbe più. La critica è di inesperienza politica e uno scollegamento con la linea politica che il PD ha tenuto negli anni, ora abbandonata, generando quindi una sensazione di spaesamento con gli elettori del PD.

La vicenda dell'IMI sulla casa, e la presa di posizione dell'Assessore Zanella favorevole a non aumentare la contribuzione per le case sfitte, oltre alla nomina nel CdA di Alperia di una sua fidata collaboratrice, ha scatenato le ire anche di alcuni candidati che alle elezioni di maggio figuravano in lista con il Partito Democratico.

Il PD, spiega ancora Vanda Carbone:«non è un partito clientelare, ma si basa su un forte consenso, quindi voto di opinione. Invece, il voto clientelare, derivato dalla presenza nelle associazioni, va alla Civica di Balzarini. Il PD non ha lobby a Merano ma vive sulla forza delle opinioni che con queste manovre si perde». Lo stesso discorso che Carbone sostiene differenziando il voto tipicamente d'opinione attribuito ai Verdi, rispetto a quello lobbistico che ha storicamente caratterizzato il consenso SVP.

Dal canto suo, l'Assessore Zanella rivendica un diverso modo di intendere la politica, al punto di affermare che questo sarà il primo e unico mandato come candidato Sindaco. Un mandato cominciato letteralmente con un trauma, spiega l'Assessore all'innovazione – non a caso - con competenza sulle società partecipate:«quando ti siedi su questa sedia, ti rendi conto che quello che ti immaginavi semplice, alla fine è complesso. All'inizio ho pensato di entrare e fare, poi ho capito che esistono delle gommosità nel sistema, nell'organizzazione e nel personale, insomma, una specie di inerzia che ti fa anche arrabbiare». Solo successivamente, continua Zanella, ci si rende conto che l'inerzia assolve lo scopo di difendere la macchina comunale dalle «follie del singolo assessore». Per questo motivo, l'Assessore sembra volere difende in toto la buona fede delle promesse elettorali, come ad esempio la questione del rifacimento di Via K. Wolf:«era nel nostro programma, perché la situazione era imbarazzante, ma solo quando inizi ad avere responsabilità – e te lo fanno notare i dirigenti - capisci veramente che ci sono situazioni che hanno uguale importanza. Voglio dire che se io avessi dovuto ragionale solo sulla base delle promesse elettorali, i tecnici mi avrebbero fermato». Zanella solleva una questione cruciale anche per il dibattito politico nazionale, ovvero l'impossibilità da parte di un eletto di potere esercitare «alcuna leva, perché non puoi assumere, licenziare, nemmeno riprendere un dipendente. Per questo - continua Zanella - ho capito che la via giusta è avere un colloquio costruttivo e affermarti con il buon senso». Su questa linea, l'Assessore giustifica pienamente la scelta della nomina di «una socia in affari», stando alla definizione della Civica per Merano, ai vertici del CdA dei Alperia (SEL-AEW), proprio perché:«Quando puoi nominare qualcuno lo devi fare e ti prendi la responsabilità». Ugualmente, Zanella non nasconde di non avere mai avuto dubbi che in caso di entrata in Giunta della SVP (sconfitta al ballottaggio con i Verdi), un posto sarebbe sicuramente stato riservato a uno dei rappresentanti PD eletti in Consiglio:«perché sono accordi presi a Roma, che solo a Laives non hanno funzionato. L'unico problema era che al circolo cittadino del PD non andava giù l'accordo con le destre di Alleanza per Merano». Proprio da questa ammissione, l'Assessore spiega l'esistenza di un problema di rappresentatività nella sua presenza in Giunta:«Sono sovra proporzionato in relazione ai voti che ho preso, ma proprio per questo ho un obbligo nei confronti di tutto l'elettorato, non solo versi i miei elettori». D'altro canto, all'interno del PD non mancano le critiche nei confronti dello scarso risultato elettorale ottenuto dal partito a maggio, e la sostanziale debacle della componente renziana del partito, che ora scalpita contro gli eletti. Stufato dalle continue critiche, Zanella si oppone anche a una visione classica della relazione eletti-elettori, ponendo la questione della difficoltà di confrontarsi con la base, una volta rappresentata dai vertici delle associazioni, oggi frastagliata in mille rivoli.

Per quanto riguarda l'operato del Sindaco Rösch, giudicata persona di cultura e simpatica, l'Assessore spiega:«Siamo simili, decidiamo senza ascoltare e siamo meno ricattabili dal punto di vista lavorativo. Facciamo politica perché possiamo farla. Non sono nemmeno d'accordo ad abbassare le indennità, come va di moda oggi, si finirebbe per legare la politica al censo».

Del tutto dissonante la posizione di Zanella anche rispetto alla linea storica del PD in tema di tassazione sugli immobili:«quei 700.000 euro di IMI che avremmo potuto incassare aumentando l'imposta sulle case sfitte, invece, dobbiamo risparmiarli al nostro interno. Questa è la mia visione del fare politica, non c'entra affatto l'ideologia. Alzare l'IMI vuole dire deprimere il valore degli appartamenti, poi c'è la questione che spesso chi da un appartamento in locazione trova difficoltà a ritornarne in suo possesso, ma usare quei 700.000 euro per pagare una festa qualsiasi, proprio non mi va».

Una strategia del risparmio che l'Assessore estende anche alla manutenzione delle strade:«Ho scoperto che per ogni euro di manutenzione preventiva risparmi dai 3 ai 5 euro, per questo proverò a mappare lo stato delle nostre strade. Dobbiamo diventare più scientifici nel modo di amministrare, ed è per questo che intendo sostituire con Led tutti i 5000 punti luce della città, ma tutti in una volta, perché la politica deve avere una visione a lungo termine sulla città, che voglio trasformare in smart».

 

Insomma, Merano vive le criticità originate dalla decisione di formare una Giunta con vincitori e vinti, democratici e destre. Spiegava il Sindaco Rösch:«governare senza la SVP è impossibile». Ribadiva Nerio Zaccaria:«rimaniamo fedeli al nostro alleato SVP». Ricordava Diego Zanella:«a Roma hanno deciso il nostro appoggio alla SVP e viceversa». In attesa della riorganizzazione del partito di raccolta altoatesino, per ora si sta consumando una complessa e intricata guerra interna alla Giunta: altro che botti di Capodanno!

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alfred frei Wed, 12/23/2015 - 14:25

Nella Bibbia, Genesi XI 1-9, troviamo la descrizione della torre di Babele; che parla della separazione fra gli uomini che passa prima di ogni cosa da una lingua improvvisamente non più comune che non consente loro più di capirsi, e quindi apre la porta alla totale confusione. Ecco l'impressione che lascia la lettura di questo Zaccaria "Jahvé ricorda, fedele (a cosa ?) fin dalla prima ora. Perchè non provate a guardare il film "Tutti a casa" ?

Wed, 12/23/2015 - 14:25 Permalink