Politics | Secessionismi

E se il Sudtirolo diventasse un cantone svizzero?

Alcuni imprenditori altoatesini riprendono l’idea già sostenuta per scherzo dal cantante demenziale Oscar Ferrari. Senza citarlo, perché loro pensano di fare sul serio.

Quando lo propose il cantante per “cervelli da rottamare” Oscar Ferrari, col suo “Partito per Tutti”, sembrò una boutade. Il Sudtirolo con la Svizzera? Ma va’ là. Dai Oscar, non scherziamo. Il punto di riferimento storico per quasi tutti i secessionisti è sempre stato rappresentato dall’Austria, amatissimo “Mutterland”, anche se ultimamente ha preso vigore l’ipotesi più solitaria (anzi, per certi versi autoreferenziale) dello Stato Libero o del Sudtirolo post-etnico e post-nazionale.

La variante svizzera del “Los von Rom” torna però adesso sul tappeto, proposta da alcuni nomi di primo piano dell’imprenditoria locale riunitisi in un cosiddetto “think tank” denominato Global Forum Südtirol. “La Svizzera – affermano in una nota – offre in particolare quei fattori che oltre al capitale naturale (paesaggio) e al capitale produttivo (infrastruttura) sono noti come capitale immateriale (gestione politica e sistema politico”. Nella sinfonia dei “capitali”, come si vede, l’unico a mancare sarebbe quello “umano”. Ma potrebbe essere un dettaglio, almeno per chi – abituato a capitalizzare tutto – non ha difficoltà a tradurre in termini economici ogni cosa, e dunque anche (e in primo luogo) l’elemento antropologico.

Una conferenza esplicitamente dedicata al tema è in preparazione. E se restano dubbi sulla data, che dovrebbe comunque cadere in autunno, almeno certo appare il nome di colui al quale verrà assegnato l’eventuale compito di curarne il “capitale sonoro”. Oscar Ferrari è già lì che accorda la sua chitarra e fa esercizi di Jodel.