L'"ondata" dei progetti di fusione in Trentino
In provincia di Trento i Comuni nel 1890 erano ben 392. Tante delle frazioni di oggi avevano dignità di comune; ad esempio Pergine e Trento erano suddivisi in numerosi comuni. Poi arrivò il fascismo, che aggregò molte comunità ed arrivò a cento comuni, una numerosità simile a quella mantenuta in Alto Adige (116). Dopo la seconda guerra mondiale in Trentino si tornò velocemente a 223 ed un nuovo ciclo di aggregazioni è cominciato solo nel secondo decennio degli anni Duemila, partendo dal comune unico della val di Ledro.
Lentamente ora si sta tornando sotto i 200, in una fase storica di riformismo un po' più democratico, considerando che i precedenti “aggregatori” si chiamavano Napoleone Bonaparte e Benito Mussolini.
Termine per il referendum è il 10 marzo 2015
La nuova legge sulle Comunità di valle, approvata in dicembre, ha accelerato i processi di unione dei servizi e fusione, obbligando i municipi a trovare dimensioni minime di 5mila abitanti per fornire tutti i principali servizi per i cittadini. Il termine del 10 marzo, a due mesi esatti dalle prossime elezioni comunali, è stato individuato per tenere le consultazioni referendarie per procedere alle fusioni e andare il 10 maggio a votare per un comune unico. Sono andati bene ad esempio i referenda della Predaia in val di Non, di San Lorenzo-Dorsino nel Banale, Pieve di Bono-Prezzo nelle Giudicarie. Bloccate invece le unioni in bassa valle del Chiese ed in Alta Anaunia.
I 19 progetti di fusione che coinvolgono 51mila cittadini
Rimangono quattordici giorni per provare a portare a compimento ben 19 progetti di fusione che ridurrebbero di 35 il numero di sindaci in Trentino. Si parte dalla valle di Non con Don e Amblar, quindi in media valle le “Ville” di Tuenno, Nanno e Tassullo, quindi in bassa valle Cunevo e Terres.
In Valle dei Laghi vorrebbero mettersi assieme Vezzano, Terlago e Padergnone, quindi salendo nella valle di Cavedine anche Calavino e Lasino. Frammentazione anche in valle di Cembra, dove nella sponda a nord stanno ragionando alla fusione Cembra e Lisignago, quindi Faver-Valda-Grauno-Grumes. A sud invece nella zona del porfido dovrebbero mettersi assieme Albiano e Lona Lases.
Movimento in Alta Valsugana ai confini con il comune di Trento: da una parte ci provano Civezzano e Fornace, dall'altra tutta la Vigolana (Vigolo Vattaro, Vattaro, Centa San Nicolò, Bosentino). In Bassa Valsugana fermento ai piedi di Castel Ivano dove per ora sembrano accordarsi Spera, Strigno e Villa Agnedo, mentre potrebbe essere la volta buona anche per il Tesino (Pieve più Cinte più Castello).
La zona dove probabilmente i comuni sono però più polverizzati è quella delle Giudicarie. Attorno a Tione cercano di unirsi Zuclo e Bolbeno oltre a Ragoli-Preore-Montagne. Risalendo la val Rendena ci provano Villa Rendena-Darè-Vigo Rendena e Caderzone-Strembo-Bocenago.
Nella valle del Chiese i primi paesi a sud di Tione, Breguzzo-Bondo-Lardaro-Roncone, quindi potrebbero riprovarci anche Cimego-Condino-Brione.
Liste da presentare entro il 7 aprile alle 12
In queste settimane il testo guida per chi vuole candidarsi nel proprio comune è il Testo unico regionale sulla composizione degli organi delle amministrazioni comunali. Per la presentazione di candidature a sindaco, liste e candidati il termine è fissato tra le ore 12 del 33esimo giorno antecedente alla votazione ed il 37esimo giorno.
Aspiranti candidati quindi prendetevi per tempo, verificate bene sul testo suddetto le vostre eventuali incompatibilità e/o ineleggibilità, perché il periodo di presentazione di liste e candidati è a cavallo del weekend pasquale. Tra il venerdì santo ed il martedì appena dopo Pasquetta.
Doppia preferenza di genere, last call 27 febbraio
Il testo sulla composizione degli organi delle amministrazioni potrebbe ancora cambiare. L'ultima chiamata in Consiglio regionale è fissata venerdì 27 febbraio dalle 10 alle 13 e dalle 15 fino a chiusura lavori. In discussione un unico punto, quello della doppia preferenza di genere: prevedere che in caso l'elettore indichi due preferenze la seconda vada ad un/a candidato/a di genere diverso.
In Trentino le coalizioni “all inclusive”
Il sistema maggioritario con elezione diretta del sindaco, che compie 20 anni, era pensato per un'alternanza anglosassone. Ma nella migliore tradizione italiana ha invece favorito il “tutto incluso”, come si è visto nelle elezioni comunali del 2014 ad Arco e Levico. Affluenza molto bassa e percentuali di rilievo per il candidato sindaco supportato da Pd-Upt-Patt e varie civiche.
Potrebbero essere le ultime elezioni comunali con la triade Pd-Upt-Patt, vista la recente genesi di “Territoriali/Europei”, l'associazione di Lorenzo Dellai che mette assieme molti ex Pd, ex Upt e membri della “mitica società civile”.
Si vota in otto dei primi dieci comuni della provincia per popolazione. In queste competizioni è più facile che si presentino direttamente i simboli dei grandi partiti nazionali, mentre nei comuni più piccoli si opterà per le civiche. Dando grande spazio alla fantasia nei nomi.
A Trento Alessandro Andreatta cerca la rielezione e non dovrebbe essere per lui una mission impossible. Nel centrodestra il candidato principale dovrebbe essere il combattivo Claudio Cia, consigliere regionale di Civica Trentina. Per i 5stelle in lizza Paolo Negroni.
A Rovereto potrebbero esserci sorprese e la rielezione di Andrea Miorandi non è scontata. A contendergli la poltrona di sindaco sarà Francesco Valduga, figlio di Guglielmo che fu sindaco dal 2005 al 2010. Per i 5stelle correrà Paolo Vergnano, imprenditore ed editore del giornale online www.ilfatto24ore.it.
A Pergine Valsugana si conclude una strana legislatura di soli due anni (2013-2015), con sindaco Roberto Oss Emer sostenuto da alcune civiche. Oss Emer aveva avuto la via spianata da una rottura all'interno del centrosinistra autonomista che aveva fatto correre il Pd da solo. Ora il fronte Pd-Upt-Patt si è ricompattato attorno a Stefano Tomaselli, che sfiderà Oss Emer il 10 maggio.
Fra gli altri comuni maggiori due interessanti sfide in comuni della Rotaliana-Königsberg, la comunità di fondovalle ai confini con l'Alto Adige. A Lavis dopo 10 anni il centrosinistra autonomista ritorna unito e appoggia Andrea Brugnara, a Mezzolombardo invece la maggioranza che ha sostenuto Annamaria Helfer si sta sfaldando e il comune potrebbe tornare al centrodestra, come ai tempi di Rodolfo Borga, attuale consigliere regionale di Civica Trentina.
Fusioni di comuni, tema “freddo” in Alto Adige
Si parla poco di fusioni dei comuni in Alto Adige, ma, come dimostra l'esempio trentino, la situazione può cambiare repentinamente nel giro di pochissimi anni. La questione è tanto banale quanto semplice: la pesante riduzione del bilancio provinciale a partire dal 2018. Sia a Trento, che a Bolzano. I comuni in Alto Adige sotto ai mille abitanti sono soltanto 17, ma probabilmente a 40 anni dalla nascita delle comunità comprensoriali un po' alla volta anche in provincia di Bolzano si dovrà rimettere mano all'”architettura istituzionale”.
Wenn man fast monatlich über
Wenn man fast monatlich über irgendwelche Gemeindefusionen in unmittelbarer Nachbarschaft, ob jetzt Trentino, Graubünden oder Belluno, liest, kann man wohl kaum erwarten, dass wir die Insel der glückseligen Kirchtürme blieben. Speziell dann, wenn unsere Kleinstgemeinden sich mit Streitereien zwischen Bürgermeister und Feuerwehr hervor tun.
In reply to Wenn man fast monatlich über by Benno Kusstatscher
Ai comuni citati nell
Ai comuni citati nell'articolo vanno aggiunti anche quattro del Primiero che vogliono incamminarsi verso la fusione: Siror, Fiera di Primiero, Transacqua, Tonadico
Wir hätten im oberen
Wir hätten im oberen Vinschgau ein sehr gutes Beispiel: die Gemeinden Schluderns (ca. 1.800 EW), Glurns (ca. 900 EW) und Taufers i.M. (ca. 970 EW) wären für eine Fusion geradezu prädesziniert. Zusammen hätte die neue Gemeinde knapp 3.700 Einwohner und wäre somit nach wie vor eine Kleingemeinde. Warum gerade diese 3 Gemeinden? Gemeinsamer Schulsprengel (Schulsprengel Schluderns mit 3 Volksschulen und einer Mittelschule), gemeinsame Raiffeisenkasse (Raiffeisenkasse Prad-Taufers), gemeinsame Energiegenossenschaft (Engergiegenossenschaft SEG) uvm. Man könnte aus den Fehlern der Fusion im benachbarten Val Müstair die Lehren ziehen und diese bei uns besser machen, das Einsparpotenzial wäre auf jeden Fall enorm. Übergemeindliche Probleme wie z.B. Energie, Verkehr, Umweltschutz u.a. könnten sinnvoller, schneller und vor allem günstiger gelöst werden. Vielleicht kann das Thema in den kommenden 5 Jahren angegangen werden - es wäre auf jeden Fall eine Diskussion wert.
In reply to Wir hätten im oberen by Siegi Warger
Sì, di solito scuola, credito
Sì, di solito scuola, credito, energia anticipano le fusioni dei comuni. La stessa cosa avviene anche con le parrocchie e con le squadre di calcio giovanili