Politics | Bolzano 2016

Primarie compact

Ecco i retroscena delle ‘comunarie’ del M5S, criticate dal centrosinistra ma in grado anche a Bolzano di esprimere come a Roma, Milano e Torino una candidatura femminile.

Nei giorni scorsi si sono svolte le ‘comunarie’ del Movimento 5 Stelle per l’identificazione del candidato sindaco ed anche nel capoluogo altoatesino l’evento ha suscitato inevitabili paragoni con le analoghe competizioni organizzate dal centrosinistra. 
Con un po’ meno di enfasi rispetto alle più grandi città italiane si è parlato quindi anche a Bolzano di ‘parodia di democrazia’, facendo riferimento alle preselezioni pentastellate, caratterizzate secondo i detrattori da zero trasparenza e da dati di partecipazione numericamente impietosi se paragonati a quelli riferiti alle primarie del centrosinistra. 

In particolare a Bolzano si è parecchio mormorato sul numero esiguo dei partecipanti (32) alla ‘mini kermesse’ di piazza Mazzini. Ma a ben vedere i ‘numeri’ delle comunarie sono stati davvero così risibili? 
Per chiarirci le idee abbiamo pensato di considerare i dati di partecipazione nelle comunarie delle tre grandi città sopra citate.
Ebbene: se è vero che a Roma (su 2milioni e 600mila abitanti) i votanti (online) sono stati circa 3.200 su 9.500 iscritti, allora vuol dire che percentualmente nella capitale i partecipanti sono stati il quadruplo rispetto a Bolzano. Confermando la sensazione che a Roma il Movimento 5 Stelle corra davvero per vincere le prossime elezioni comunali. 
Molto più simile a Bolzano è risultata invece la situazione di Torino e Milano. Nel capoluogo piemontese i votanti (anche qui online) sono stati 250, facendo registrare una percentuale addirittura inferiore rispetto a Bolzano. Stesso andamento anche a Milano dove però le comunarie si sono svolte riunendo  i militanti in un luogo fisico. Nel capoluogo lombardo a votare sono stati in 500, facendo registrare una percentuale di cittadini partecipanti superiore solo di circa il 20% rispetto al capoluogo altoatesino. 

Dunque il trend è più o meno confermato, su livelli di partecipazione senz’altro molto inferiori rispetto alle primarie del centrosinistra. Ma va anche detto che per quanto riguarda Bolzano è ancora di verificare il numero di coloro che effettivamente sceglieranno di andare ai seggi il prossimo 6 marzo. Non sono infatti in pochi nella coalizione di centrosinistra a temere un crollo rispetto alle migliaia di partecipanti alle primarie per la segreteria di due anni fa. Il centrosinistra, insomma, ha poco da fare il furbo. I grillini la loro candidata ce l’hanno. E pure sorridente, pare.
A proposito: il movimento fondato da Beppe Grillo proprio nelle tre grandi città ed a Bolzano ha di fatto sfoderato un quartetto di donne. Un dato di per sé clamoroso, sia a livello nazionale che in Alto Adige. 

Detto questo abbiamo cercato di capire come sono andate veramente le cose, lunedì corso 22 febbraio alle comunarie del M5S bolzanino, cercando di andare un po’ al di là rispetto alle poche notizie trapelate. A venirci incontro è stato il più importante grillino oggi ancora in carica a Bolzano e cioè il presidente della circoscrizione don Bosco Federico De Piccoli.

salto.bz: tanto per cominciare come avete fatto ad autoconvocarvi?
Federico De Piccoli - Non avevamo i numeri per proporre una votazione online e quindi abbiamo cercato di organizzare il tutto in una forma ridotta. In sostanza è stato invitato chi è iscritto alla base comunale di Bolzano. 

Tutti iscritti al Movimento?
Su questo si fa un po’ di confusione, facendo confusione tra la ‘base comunale’ e gli iscritti al meetup. Per privacy noi non possiamo sapere se chi partecipa è veramente iscritto al blog di Beppe Grillo. La certificazione dell’iscrizione viene richiesta solo quando qualcuno dei partecipanti decide veramente di candidarsi. Anche se l’80% delle persone che hanno partecipato alle comunarie in realtà provenivano già da un’esperienza di candidatura. 

A Bolzano come a Milano avete deciso di trovarvi di persona. Anche voi come a Milano avete utilizzato il metodo Condorcet che prevede che ogni votante stili una sua personale classifica preferenziale dei candidati?
Com’è noto ogni gruppo locale si può autogestire per quanto riguarda la modalità di realizzazione delle comunarie. In un precedente incontro abbiamo raccolto le candidature. E successivamente da noi i candidati finali sono stati 2 e quindi ognuno di noi semplicemente ha scelto tra uno dei due. 

Avete fatto la cosiddetta graticola?
Sì, ognuno si è presentato e poi si è sottoposto alle domande dei presenti. Ma rispetto a Milano avevamo il vantaggio che, vivendo in una città molto più piccola, tra gli attivisti ci conoscevamo già un po’ tutti. 

Oltre al candidato sindaco avete definito anche la testa di lista. Quando arriveranno i nominativi degli altri candidati?
Nelle ultime riunioni abbiamo raccolto le autocandidature per la lista nell’ambito della quarantina di attivisti che costituiscono il gruppo di Bolzano. Gli altri nominativi verranno resi noti all’ultimo momento, come accade per tutti i partiti. I componenti della testa di lista hanno anche una funzione di supporto, mediatica, per la candidata sindaca. 

Nei mesi scorsi avevate manifestato l’intenzione di coinvolgere nuove persone dalla società civile e dalle associazioni. Come sono andate le cose in questo senso?
Ci siamo tutti un po’ dispiaciuti per il fatto che pur essendo molte le persone che ruotano attorno al movimento collaborando su vari temi, alla fine molte manifestano una certa diffidenza nei confronti del simbolo o di altre cose. Secondo me si tratta di un fattore psicologico legato alla paura dell’eccessiva pressione mediatica che c’è sempre nei nostri confronti. Se in futuro queste persone riusciranno a superare queste difficoltà allora si potranno aprire degli scenari molto interessanti. Queste preclusioni ci sembrano un po’ assurde visto che il nostro compito è quello di aprire nuove frontiere alla politica. 

Com’è stato il clima alle comunarie? Anche nei giorni scorsi c’è stata voce di qualche tensione.
Invece non c’è stato proprio nessuno screzio. E devo dire che secondo me si è trattato di un momento molto importante per creare un forte legame nel gruppo. Un peccato forse è stato non aprire questa volta l’incontro alla stampa.