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#degrado

ognuno di noi ha la propria definizione di degrado...
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degrado

[de-grà-do] s.m.

  • 1 Situazione di abbandono, di incuria SIN deterioramentod. delle campagne
  • 2 fig. Decadimento morale, culturale: d. dei valori
  • • sec. XVIII 

(da corriere.it)

L’altra mattina, uscendo di casa per andare al lavoro, mi sono diretto un attimo in garage. Sono passato così per “la stupenda piazza Magnago, fiore all'occhiello della mia città” e ho visto accanto alle mura degli uffici provinciali  un mio fratello dormire disteso su un cartone. Di notte ve ne sono parecchi, sia che faccia bello o piova.D’estate come d’inverno. A volte dormono pure vicino a casa mia, nel passaggio tra via Conciapelli e via Crispi. Lui era ancora lì, con accanto il suo sacchetto nero, forse perché non aveva trascorso una notte tranquilla.

Avrei potuto svegliarlo e dopo la rituale domanda del “come va?” gli avrei posto alcuni quesiti: cosa ne pensi dei migranti,  che minacciano l’identità italiana e ci rendono più poveri, portando disagio e criminalità? Senza considerare poi che girano tutti con l’ultimo modello di Iphone! E cosa ne pensi degli islamici, con le loro usanze strane e vogliono conquistare l’europa? E dei marò cosa ne pensi?

Sono certo che lui, titubante, mi avrebbe guardato senza rispondermi. E allora avrei rincarato la dose: cosa ne pensi di Benko, il losco  magnate austriaco, che ha fatto tante nefandezze,e rappresenta il male in persona? E provi anche tu il terrore che Bolzano Bozen perda la sua identità, minacciata da quel luogo (meglio “non luogo”) di perdizione chiamato centro commerciale? E cosa mi dici di Oscar Farinetti, criminale dittatore sfruttatore, che in confronto la Mafia è acqua?

L’avere “un tetto, un lavoro e cibo per sfamarsi” dà tanti privilegi, uno tra i quali quello di scegliersi il degrado preferito.

Personalmente il degrado relativo alla mia città, che più mi tocca dentro, è proprio rappresentato da questo povero cristo che dorme la notte fuori su un cartone. E’ il degrado della comunità di questa città sostanzialmente composta da molta gente ricca o benestante, che non dà un’opportunità a questo essere umano di vivere una vita più dignitosa. E’ il medesimo degrado rappresentato dalla vicenda di quelle povere sorelle che, sotto il cielo di Bolzano Bozen, venivano obbligate a prostituirsi. Quelle che potevano essere mie mamme, sorelle e figlie venivano uccise nella loro dignità e usate come schiave per scopi sessuali nella totale indifferenza, di noi che abbiamo “un tetto, un lavoro e cibo per sfamarsi”. Nessun grido è stato levato, nessuna manifestazione è stata fatta per loro.

Queste persone non interessano alla destra, che, anzi, se potesse, le eliminerebbe tutte. Non interessano ai politici in generale perché non portano voti e rappresentano un costo sociale. E di fatto non beneficiano nemmeno dei buoni propositi  di quella sinistra che si affida a ideali di uguaglianza, e che vive in una visione del mondo talmente particolare, che alla prova dei fatti è distante dalla realtà delle cose.

A onor del vero il comune, e in parte pure la provincia, è presente e cerca di dare una risposta a chi è in difficoltà ma evidentemente le risorse messe a disposizione  non sono sufficienti. Così come non è sufficiente l’opera preziosa e meravigliosa di quelle anime belle che, silenziosamente ogni giorno, indossano i panni dei più sfortunati e cercano di non fargli sentire soli, come ho avuto modo di scrivere qui.

Il futuro e le prospettive di questo essere umano che dorme su un cartone difficilmente cambieranno. L’esito del referendum su BENKO non lo toccherà. In cuor mio spero che con la riqualificazione dell’area il comune, ricavando parecchi milioni di euro, come indicato dai tecnici comunali, possa investirne una parte per creare strutture utili a cambiare le sorti di queste persone. Ma al di là del budget disponibile la condizione è che vi sia una sensibilità e disponibilità da parte delle istituzioni locali. E questo non è per niente scontato.

Resta il fatto  che noi, che abbiamo  “un tetto, un lavoro e cibo per sfamarsi”, potremmo provare ad analizzare i problemi che affliggono la nostra società, cercando magari di trovare una soluzione. Invece, per comodità, ci fermiamo a trovare un nemico, che siano i migranti, Benko o Farinetti.