Una crepa nel muro
Dopo che la giunta provinciale ha reso noto, firmando l'apposita delibera, che l’ex edificio Lemayr di via Avogadro a Bolzano resterà a disposizione almeno fino all’aprile del 2017 dell’associazione Volontarius qualcos’altro sembra ora muoversi sul fronte dell’accoglienza dei richiedenti asilo. Ieri (24 marzo), infatti, il commissario del governo Elisabetta Margiacchi, l’assessora provinciale alle politiche sociali Martha Stocker, e il vicecommissario vicario straordinario Francesca De Carlini hanno fatto il punto della situazione. Presenti all'incontro, inoltre, il questore Lucio Carluccio e i capi uffici comando dei comandi provinciali di carabinieri e guardia di finanza.
Ebbene, oltre all’ex Lemayr rimarrà attiva per i cosiddetti “profughi ordinari” - e cioè quelle persone che giungono autonomamente in Alto Adige presentando richiesta di asilo alla Questura e che non sono quindi inserite nelle quote stabilite dal Ministero dell’Interno - anche la Salewa; misure del resto necessarie e chiamate a gran voce specie dal momento che il centro di emergenza freddo in via Macello chiuderà i battenti il 31 marzo. Che gli appelli condivisi comincino a sortire qualche effetto? Le 2 strutture individuate - fanno sapere le autorità competenti anche alla luce degli elementi forniti dalle forze dell’ordine e dalle associazioni che gestiscono l’accoglienza - unitamente alle sistemazioni autonome e a quelle che già ospitano soggetti definiti vulnerabili, coprono sostanzialmente il fabbisogno dei richiedenti protezione internazionale in questione. La Provincia ha quindi garantito un potenziamento delle forme di assistenza già previste in particolare rispetto all’erogazione dei pasti e agli orari di permanenza.
“Tale importante iniziativa da parte dell’amministrazione provinciale si inserisce – ha sottolineato il Prefetto – in un contesto caratterizzato dalla sinergica condivisione di obiettivi e strategie fra commissariato del governo e Provincia autonoma che, grazie anche al fondamentale apporto delle forze dell’ordine e delle associazioni, ha consentito e consente tuttora di gestire l’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale senza particolari problematiche per l’ordine e la sicurezza pubblica”.