Politics | Napolitano ha preso la sua decisione

Enrico Letta: "un governo di servizio al paese"

L'esponente del PD ha ricevuto l'incarico dal capo dello stato. Domani svolgerà le consultazioni con i partiti e con ogni probabilità già venerdì salirà al Quirinale con la lista dei ministri.

Il capo dello stato Giorgio Napolitano ha affidato l'incarico ad Enrico Letta che ha accettato con riserva.

Al termine del colloquio con il presidente della Repubblica Enrico Letta ha definito "un governo di servizio al paese" l'esecutivo che si appresta a varare. Il presidente del consiglio incaricato ha fatto riferimento alla situazione difficile, fragile e inedita in cui si trova il paese, affermando che metterà grande determinazione nello svolgere l'incarico che gli è stato affidato. Ha quindi indicato i due temi principali su cui concentrerà la sua azione. Ha ricordato innanzitutto che il paese ha bisogno urgentemente di risposte, soprattutto quelli che soffrono e per le difficoltà che riguardano il mondo del lavoro. Come secondo tema ha indicato la necessità di promuovere tutti insieme una política nuovamente credibile, anche attraverso l'attuazione di alcune riforme costituzionali necessarie, come la riduzione numero parlamentari e la revisione del bicameralismo. Ha quindi richiamato ad una necessaria moralizzazione della vita pubblica nel paese. 
In merito ai tempi per lo scioglmento della riserva e la presentazione della lista dei ministra Letta ha detto che farà presto e che condurrà le consultazioni solo nella giornata di domani. 
Ha definito i lsuo compito un "tentativo complesso", precisando che il governo non nascerà a tutti i costi, ma solo se ci saranno le condizioni. 

Dal canto suo il presidente Napolitano ha espresso "parole di soddisfazione e serenità", ricordando la sola prospettiva possibile e cioè una larga convergenza tra le forze politiche che possano assicurare al governo la maggioranza in entrambe le camere. Napolitano ha confermato che durante le consultazioni non ha ricevuto pregiudiziali dai partiti sul nome della persona da individuare per l'incarico. Il capo dello stato ha definito Enrico Letta molto giovane rispetto agli standard italiani ma dotato di un'importante esperienza, anche di governo. Napolitano ha concluso confidando nel'indispensabile successo del tentativo di Enrico Letta, auspicando allo scopo un clima di massimo rispetto reciproco tra le forze politiche, specie quelle che oggettivamente sosterranno il governo.

Enrico Letta ha 45 anni ed è nato a Pisa. È stato vicesegretario nazionale del PD dal 2009 al 2013. 
Ha ricoperto l’incarico di Ministro per le Politiche Comunitarie del Governo D'Alema I; all'epoca di questa nomina fu il più giovane Ministro della storia della Repubblica. Successivamente è stato Ministro dell'Industria, del Commercio e dell'Artigianato dei Governi D'Alema II ed Amato II, nonché Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri del Governo Prodi II.

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Gianluca Trotta Wed, 04/24/2013 - 14:36

Ti pareva che anche lui non sentisse il peso del compito affidatogli, che il governo non fosse al servizio del paese, che non venisse da più parti detto che occorre essere responsabili...
Qualcuno, per favore, dica agli autori dei loro testi di cambiare un po': cominciano a stufare.

Wed, 04/24/2013 - 14:36 Permalink
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Gianluca Trotta Wed, 04/24/2013 - 14:46

Il ruolo di Letta è ben sintetizzato dal suo eloquente lapsus in conferenza stampa: "la telefonata del presidente del Consiglio" (intendeva, immagino, del presidente della Repubblica).
http://video.repubblica.it/politica/lapsus-di-letta-sorpresa-alla-telef…
Diciamocelo: in Italia, nonostante la Costituzione non lo preveda, viviamo da anni in una repubblica presidenziale. Sarà perché la classe politica espressa dai partiti è incapace, sarà perché, in fondo, devono governare sempre gli stessi (Letta? parente?), sarà per chissà quale motivo, ma sembra che sia così.
Io mi chiedo: valeva la pena andare a votare per avere la stessa cosa che avevamo prima? Ditelo, la prossima volta, che qualche soldino lo risparmiamo! Ditelo che del voto popolare non interessa niente a nessuno, ditelo chiaro che, forse, è necessario sospendere la democrazia. Ma siate chiari, non fateci vivere in questa finzione continua.

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