Gries, sgomberati i senzatetto al Despar
Gli agenti della polizia locale di Bolzano, intervenuti in collaborazione con l’azienda di servizi municipali Seab, hanno sgomberato tre dei senzatetto che stazionavano fuori dal supermercato Despar di piazza Gries a Bolzano. L’azione del Comune, stigmatizzata dai promotori della pagina social Bolzano Male (“Esempio emblematico di come la guerra ai poveri la combattano fondamentalmente altri poveri”, scrivono), è invece difesa dal sindaco Renzo Caramaschi, che spiega come il Comune abbia agito rispondendo in maniera concordata con la proprietà dell’area che intende recintare e chiudere l’area, per impedire i bivaccamenti sopra le grate dell’areazione.
Bolzano Male
“Gli indesiderabili sgomberati da piazza Gries” si legge sulla pagina social. “Questa mattina i ragazzi che vivono fuori dal Despar di piazza Gries sono stati sgomberati dalla polizia in collaborazione con la Seab, esempio emblematico di come la guerra ai poveri la combattano fondamentalmente altri poveri. Caro operatore Seab, impara a dire di no, cerca di fare un piccolo sforzo d’immedesimazione. Non collaborare a questa guerra di logoramento, contro i dannati della terra. Allenati a dire No!”.
Collettivo Mamadou
“Bolzano ai tempi del decoro e della legalità a tutti i costi” ha scritto invece qualche ora prima dello sgombero annunciato il collettivo Mamadou, commentando la richiesta in tal senso da parte dell’azienda. “Despar, che a Bolzano ha in mano il 90% della distribuzione alimentare, chiede “misure immediate” contro 4 (quattro) clochard che stazionano davanti ad un supermercato dei quartieri “alti” bolzanini. Vigili e Comune rispondono con imminente sgombero e costruzione di un recinto, lo stesso eretto alla mensa di Piazza Verdi, in stazione e in altri luoghi della città. Di questo passo, nel giro di pochi anni, Bolzano sarà completamente recintata con passaggi speciali per turisti e ricchi e passaggi obbligati per poveri, clochard e migranti. Il recinto è il simbolo delle loro paure, della loro ottusità. Apartheid in salsa bolzanina! A noi non resta che aprire le braccia per abbattere i muri”.
Caramaschi
Il sindaco che da tempo cerca misure contro i bivaccamenti, lamentando l’assenza di strumenti coercitivi, alza le braccia. “Io come ho già detto molte volte non posso obbligare chi non lo vuole ad usufruire dei servizi dell’emergenza freddo. Queste persone, nel caso di Gries, sono i soliti. Vivono in questo modo. La polizia locale è quindi intervenuta per mandarli via, dato che è stato concordato con la proprietà privata, Aspiag Service srl, di recintare e chiudere l’area per impedire ulteriori episodi di questo tipo. Il problema è che noi non possiamo certo recintare tutta la città”. Caramaschi prosegue: “Queste persone stazionano nell’area giorno e notte, fanno la carità per mangiare e i bisogni fisiologici sempre nella stessa zona, quindi siamo intervenuti anche per pulire visto che non ci sono i servizi igienici. Una situazione, posso dirlo, di difficoltà umana”.
La polizia locale
Alcune precisazioni giungono dalla polizia locale. Le persone presenti all’arrivo degli agenti e quindi allontanate sono tre, provenienti dall’Europa dell’est. “Gli individui sono stati allontanati, dato che non disponiamo di ulteriori strumenti” afferma il comandante Sergio Ronchetti. “Abbiamo avuto cura di lasciare loro gli effetti personali e le coperte donate dalle associazioni, mentre il personale di Seab è intervenuto per ripulire. Adesso non sappiamo dove andranno. Ci sono naturalmente i servizi messi a disposizione dal Comune. Purtroppo queste persone sono mal sopportate da alcuni cittadini, che rappresentano una parte della popolazione, e “curati”, se si così si può dire, dall’altra metà di residenti che danno loro soldi e cibi caldi. Per quanto ci riguarda daremo appoggio necessario a Despar per il progetto di recintare l’area”.
In questa città non ci sono
In questa città non ci sono servizi sociali adeguati e all'altezza. Gli emarginalizzati non hanno strutture diurne e spazi adeguati. Da mesi ed anni molti cittadini continuano a sollecitare i responsabili sociali del comune di Bolzano (assessorato sociale del comune di Bolzano, SIS servizio di integrazione sociale, Volontarius) a migliorare i servizi di strada.
Si dovrebbe offrire loro piccoli centri accoglienti diurni - uno in ogni quartiere. In cui poter fare la doccia, depositare gli zaini, navigare in internet, mettere i piedi su una sedia. E così poi entrare in ascolto o perlomeno limitare i danni.
Invece si preferisce ripetere il ritornello "questi non vogliono usare i servizi". Ma mai chiedersi perché persone preferiscono vivere nella merda, piuttosto di stare in servizi di merda! Scusate la franchezza.
Ma anche gli attivisti! Scusate, come fate ad affermare che la situazione di degrado al Despar a Gries sia da tollerare? Vi sembra giusto, che la gente bivacchi e viva stabilmente in quelle condizioni? In fin dei conti la soluzione di sgombero non fa onore alla città (che mezzi economici ce li avrebbe, ma non ha coraggio ne cuore politico - caro PD!!), ma nemmeno fare la morale ai cittadini a cui fa schifo dover assistere per mesi al bivacco di persone ubriache che devono fare i loro bisogni per strada.
In reply to In questa città non ci sono by Max Benedikter
Aderisco che servono servizi
Aderisco che servono servizi che danno queste persone la possibilità di uscire da questa situazione. Se persone in situazioni cosi premurose preferiscono a non usarle vuol dire che devono essere veramente carenti. Le associazioni che non vedono lo scandolo in questo ma più che devono sgombrare il loro alloggio sporco davanti a un negozio di alimentari si devono chiedere se sono più parte del probleme che della soluzione in quanto deviare l'attenzione dalla causa primaria.