Economy | Crisi da Covid-19

“Prestiti, lo stop aumenta i costi”

Crediti al consumo, le finanziarie concedono di sospendere le rate. Ma il Ctcu avverte: condizioni non sempre favorevoli per i consumatori. A cosa fare attenzione.
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Foto: Pixabay

La crisi economica provocata dal dilagare della pandemia da coronavirus ha messo in difficoltà tutti coloro che hanno crediti da ripagare. In soccorso dei comuni cittadini arriva la nota del Centro tutela consumatori e utenti di Bolzano. Accanto alla moratoria per i mutui disposta dalle banche locali, precisa l’associazione, esiste una possibilità per i finanziamenti personali al consumo, ovvero la facoltà di sospendere le rate anche di questo tipo di contratto. Il Ctcu spiega come fare e le condizioni da tenere presente. La conclusione: lo stop si rivela “solo in parte favorevole per i consumatori”. 

 

Dilazione, le sei condizioni

 

A seguito dell’attuale situazione di emergenza, nota il Centro di tutela dei consumatori, anche le società finanziarie offrono ora ai propri clienti la possibilità di differire il pagamento delle rate dei crediti al consumo per 6 mesi. L’Associazione degli operatori finanziari Assofin ha recentemente pubblicato le condizioni quadro per queste sospensioni.

Ecco come funziona: chiunque stia rimborsando un prestito personale o credito al consumo, spiega il Centro di tutela di Bolzano, e si trovi in una situazione di difficoltà finanziaria, può presentare pertanto una richiesta scritta al soggetto finanziatore. La sospensione è tuttavia possibile solo se le difficoltà finanziarie derivano da una delle seguenti circostanze:

  1. cessazione del rapporto di lavoro subordinato
  2. cessazione dei rapporti di lavoro “atipici” (tipicamente agenti commerciali o dipendenti coordinati)
  3. sospensione o riduzione dell’orario di lavoro per un periodo minimo di 30 giorni (Cassa Integrazione o altri ammortizzatori sociali)
  4. riduzione del fatturato, causa Covid-19, superiore al 33% in confronto al trimestre precedente, per i lavoratori autonomi e i liberi professionisti
  5. il contratto di credito è stato ereditato, e si riscontra una delle sopraelencate circostanze.

 

I dettagli della moratoria

 

La sospensione deve essere richiesta per iscritto dal cliente e approvata dalla società finanziaria e può durare al massimo 6 mesi. L’importo originale del finanziamento deve essere superiore a 1.000 euro, e la durata iniziale deve essere superiore a 6 mesi. Inoltre, per poter richiedere una moratoria, non devono risultare ritardi nei pagamenti antecedenti al 21 febbraio.

La società finanziaria può differire la rata per intero oppure soltanto la quota capitale, per la durata di 6 mesi (ovvero per 6 rate), e in questo caso il finanziamento verrà prorogato per lo stesso periodo. In caso di dilazione della rata totale, gli interessi maturati saranno ripartiti tra le rate rimanenti: questo porta ad una rata più alta, in particolare se ci si trova solo all’inizio del periodo di rimborso.

Se invece la quota interessi è da rimborsare anche durante il periodo di sospensione, alla fine dello stesso il cliente continuerà a pagare rate di importo invariato rispetto a prima.

 

“I costi aumentano”

 

Un fattore importante da tenere presente: entrambe le forme di sospensione, precisa il Ctcu, aumentano il costo del prestito. E per permettere un primo orientamento sull’ammontare dell’aumento, il Centro di tutela di Bolzano mette a disposizione un foglio di calcolo sul proprio sito web, che simula un calcolo delle diverse opzioni.

È positivo che venga offerta questa possibilità, ma le condizioni ci sembra siano solo in parte favorevole ai consumatori (Gunde Bauhofer, Ctcu)

È di certo positivo che anche le società finanziarie offrano ai loro clienti questa opportunità. Tuttavia, il fatto che la decisione sulla parte di rata da sospendere sia a discrezione della società finanziatrice, ci sembra essere solo in parte favorevole ai consumatori. Questa scelta infatti, dovrebbe essere lasciata ai clienti.” commenta Gunde Bauhofer, direttrice del Ctcu.