Society | Siamo Europa

Per la Brexit una proroga all'italiana

Francesco De Carlo porterà venerdì la sua stand up comedy sulla Brexit al Festival Siamo Europa di Trento, tre giorni di approfondimenti e spettacoli sull'Unione Europea
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Foto: Satiriasi

Quando si discute di nuovo governo o diventiamo un popolo di esperti di spread torniamo a parlare di quell’entità astratta che ci dice cosa fare nella vita ed è un po’ antipatica, l’Europa. Tra il contratto di governo “carioca” e quando alle elezioni europee manca quasi esattamente un anno (26 maggio 2019) a Trento ci si incontra in piazza per tre giorni per Siamo Europa. Nella piazza che ha reso Trento famosa in Europa, Santa Maria Maggiore dove si svolsero delle sessioni del Concilio quasi mezzo millennio fa.

Per capire se siamo più di humor italiano o di humor mitteleuropeo-britannico venerdì alle 21 si esibirà Francesco De Carlo, comico romano che ha ottenuto popolarità grazie a Rai3 ed al fatto di aver deciso di trasferirsi in Gran Bretagna proprio quando è cominciato il bello.

“Sono arrivato proprio nell’anno in cui la Gran Bretagna è passata da un paese accogliente verso gli immigrati a considerare gli immigrati come stranieri. Ho avuto un punto di vista privilegiato”.

Cosa succederà di qui al 29 marzo 2019 (la data ufficiale della Brexit, ndr)?

Chi lo sa, vince qualcosa. Ho parlato veramente con tanti, ma c’è una confusione allucinante. L’Unione Europea comunque ha il coltello dalla parte del manico. A livello politico in qualche modo devono fare la Brexit, ma il paradosso è che Theresa May, primo ministro contraria alla Brexit un tempo ora deve spingere per uscire, mentre Jeremy Corbyn, leader dell’opposizione laburista, era favorevole e oggi invece si oppone alla Brexit.

Secondo me si arriverà il 29 marzo ad una situazione di stallo, si allungheranno i tempi della Brexit…

La più classica delle prorogatio, delle care vecchie proroghe all’italiana…

Un po’ sì… Molti però stanno lasciando Londra, che prima della Brexit era una città realmente mondiale. Dopo la Brexit è tornata un po’ ad essere “solo” capitale della Gran Bretagna. Tutto questo è un po’ triste, se ne pentiranno. Dopo il 29 marzo mi sa che ci saranno altri due anni di negoziati e poi la Gran Bretagna uscirà con un accordo doganale.

Qualche anno fa eri anche tu un “eurocrate”…

Ho lavorato per 5 anni nel mondo della comunicazione fra Roma e Bruxelles seguendo le direttive sulla comunicazione per un gruppo politico. Una bella esperienza, un bel gruppo di amici con il quale siamo rimasti in contatto.

Avendole vissute dall’interno, se potessi come cambieresti le istituzioni europee?

Il Parlamento europeo è una bella istituzione, con persone che hanno grande vitalità. Un bel posto dove stare, visto che oggi il Parlamento europeo ha più potere. In confronto per chi lavora nel Parlamento italiano è un po’ la “morte civile”.

Un’istituzione come il Parlamento europeo viene percepita distante dai cittadini, c’è un problema di identità. Ma se gli stati nazionali vanno dalla parte opposta è complicato risolvere questo problema.

Che differenze vedi tra l’umorismo italiano e quello inglese?

Noi siamo generalmente più allegri. Da noi per strada il passante ti fa una battuta. Scherziamo quando incontriamo un barista, un cameriere o siamo in macchina con il tassista. Gli inglesi sono più seri e riservati, hanno dei locali nei quali vanno a staccare la spina. Il senso dell’umorismo inglese è più sofisticato, da noi va di più l’avanspettacolo, la commedia dell’arte.

Il comico in Gran Bretagna è più rispettato, è considerato un intellettuale. In Italia abbiamo molti stereotipi, ci fanno ridere un po’ sempre le stesse cose da 100 anni. In Uk c’è voglia di qualcosa di nuovo, ci sono 5mila comici…

La tua storia di “comico expat” in Gran Bretagna è stata raccontata in dicembre su Rai e viene riproposta dal 19 maggio ogni sabato alle 18. Nei video si parla della tua quotidianità, anche di un’incontro galante con una ragazza polacca. Come è andata avanti la storia?

Io che volevo fare il comico-intellettuale… (ride). È la domanda che mi fanno proprio tutti! Dai, siamo rimasti amici…

Torniamo al De Carlo intellettuale allora… Come renderesti l’Unione Europea più “potabile” al grande pubblico?

Dobbiamo far capire di più perché l’Unione è nata, dopo i disastri della guerra. Non viene percepita come un organismo che opera per l’interesse generale, ma più un’unità di tecnocrati che favorisce le grandi imprese. Perciò è più facile per i populisti puntare il dito contro l’Unione.

Bisognerebbe spiegare di più cosa c’era prima, a quali disastri hanno portato le guerre mondiali. L’Unione ha mille difetti, ma è nata per un motivo preciso, quello di garantire la pace in Europa. La generazione dei più giovani, quella definita “Ryanair” o “low cost”, si rende conto della bellezza della libertà di movimento.

La Brexit sarà uno dei temi di attualità affrontati durante la seconda edizione del Festival Siamo Europa, appuntamenti a ingresso gratuito dal 25 al 27 maggio in piazza Santa Maria Maggiore a Trento. Tra gli incontri più significativi venerdì alle 15 a palazzo Geremia in via Belenzani si parlerà di industria 4.0 e tecnologie verdi con le autorità di gestione dei fondi europei di Trento, Bolzano, Emilia Romagna e Sicilia, oltre che con Federico Lasco dell’Agenzia per la Coesione Territoriale e rappresentanti del mondo economico.

Alle 18 in piazza Santa Maria Maggiore interverrà Beppe Severgnini sul tema “Italiani, Europei?”. Alle 21 la stand up comedy di Francesco De Carlo. Sabato 26 maggio alle 14.30 appuntamento con la Scuola di studi internazionali dell’Università di Trento e “Per farsi un’idea: 5 sguardi sull’Europa”. In serata alle 21 tributo a Bob Marley con Anansi ed i Duppy Conquerors.

Domenica 27 maggio Siamo Europa si concluderà alle 18.30 con un appuntamento promosso dalla Commissione e dalla Provincia di Trento, che coinvolgerà anche cittadini di Alto Adige, Tirolo e provincia di Verona. “Verso le elezioni europee: cittadini, parliamone!” sono 4 appuntamenti di avvicinamento alle elezioni del 26 maggio 2019, ai quali ci si può iscrivere su www.europa2019.provincia.tn.it.