Chronicle | Rubygate

Berlusconi sarà condannato?

Attesa per oggi la sentenza di primo grado. Sull’ex premier incombe l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Possibili risvolti sulla tenuta del governo.
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Foto: ASP/Ivo Corrà

Se oggi verrà accolta la richiesta dell’accusa, Silvio Berlusconi si troverebbe a subire una condanna pesantissima. I reati contestategli: concussione e favoreggiamento della prostituzione minorile. Pene richieste: sei anni di reclusione per il primo reato e uno per il secondo. Anche se l’ipotesi carceraria risulta in realtà del tutto remota, la conseguenza immediata sarebbe però l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Anche la tenuta dell’attuale esecutivo (che si regge sulla collaborazione di Pd e Pdl) potrebbe così essere messa fortemente in questione.

I fatti sono noti. Secondo i pm, nella notte tra il 27 e il 28 maggio 2010 Silvio Berlusconi avrebbe fatto pressioni ai funzionari della Questura di Milano per far rilasciare Karima El Marhoug, altrimenti nota come “Ruby Rubacuori”, una ragazza di origini marocchine allora in stato di fermo con l'accusa di furto. Il premier avrebbe esercitato tali pressioni per nascondere un altro reato da lui commesso, quello di prostituzione minorile. L’accusa suppone che Ruby fosse stata ingaggiata per offrire prestazioni sessuali in un periodo nel quale lei era ancora minorenne. La difesa sostiene al contrario che tali prestazioni non ci furono e gli incontri avvenissero in un contesto definito di “cene eleganti”. Sempre secondo la difesa, Berlusconi avrebbe inoltre persino ignorato la vera identità della ragazza, ritenendola in buona fede la nipote dell’allora leader egiziano Mubarak. L’ex premier sarebbe dunque intervenuto telefonando ai funzionari di polizia per evitare un «incidente diplomatico».

Il processo è seguito con grande curiosità, e non solo in Italia. A Milano saranno presenti giornalisti provenienti da tutto il mondo: inviati di Tv giapponesi, russe e tedesche, Al Jazeera, la Cnn e Sky Londra. Unica titolare della diretta è però la Rai, la quale trasmetterà via satellite il segnale per consentire il collegamento a tutte le emittenti che l’hanno richiesto.