Society | Design urbano

Per comunicare in città “The Sofa Experience”

Il progetto di Torben Schønherr e studio Flexys ospitato anche al Festival di Pergine
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Se sentiamo pronunciare la parola sofà, facilmente quelle che prendono forma nella mente sono immagini di serate televisive affrontate in stato semi-catatonico oppure accompagnate da letture destinate a chiudersi dopo una sconfitta nella dura lotta contro le palpebre pesanti. A volte certo il divano di casa si anima di presenze amiche e conversazioni serali che magari proseguono fino a notte fonda, ma è inutile negare che le due prime associazioni prevalgono sulla versione diciamo “sociale” del divano con ampio margine di distanza. Il divano di casa, nel senso comune ha assunto una dimensione collegata a momenti di riposo e distensione in genere, ma certamente intima, difficilmente lo si associa alla realtà cittadina e ad una sua possibile ragione d’essere all’interno di una piazza o di un qualsiasi altro spazio urbano.

Non così per Torben Schønherr, architetto, ideatore del progetto “The Sofa Experience” realizzato dallo studio di design Flexys, fonte di un rimodellamento dello spazio urbano a misura d’uomo e soprattutto di socializzazione. Lo spazio urbano negli ultimi decenni è al centro di un ripensamento che ha lo scopo di incoraggiare la ricostruzione di quelle reti di socialità perdute dai grandi centri cittadini ma anche dalle più piccole realtà di provincia. Si cerca di rimodellare uno spazio pensato sull’uomo, in relazione con l’ambiente e con gli altri. E dove si potrebbe conversare socializzando in modo rilassato meglio che su un divano? Quello ideato dallo studio Schønherr - uno dei più noti e innovativi studi danesi di architettura del paesaggio - è un divano lungo oltre sessantadue metri, progettato con una concezione modulare che rende possibili moltissime combinazioni, generando soluzioni di varia natura, dalla scultura a un oggetto di arredo urbano integrato all’interno dello spazio che lo contiene.

Tra i punti di forza del progetto, oltre naturalmente alla versatilità estrema della sua forma che lo rende adattabile a qualsiasi contesto e all’eco-sostenibilità dei materiali che lo compongono, fondamentale si rivela la volontà di occupare lo spazio urbano in un modo nuovo, che incentivi l’incontro tra individui e la nascita di relazioni interpersonali, rapportandosi allo stesso tempo strettamente all’ambiente nel quale si inserisce.

Il divano realizzato per il Festival di Aarhus 2014, sta compiendo un viaggio lungo l’Europa, che lo ha portato in diverse città, per terminare - come è giusto che sia - al suo punto d’origine, andando a fare parte dell’edizione 2015 del festival che anima gli spazi della seconda città più popolosa della Danimarca. Ad aprile il progetto è stato ospitato a Copenhagen, trovando posto presso il ponte Regina Luisa, inserendosi all’interno di una campagna mossa a favore di una riflessione sulla solitudine che pesa sulla società contemporanea.  A giugno “Sofa experience” è stata una tra le installazioni che hanno animato il Landscape Festival di Praga, premio dedicato ad architettura, spazio pubblico e land-art, animato da mostre, installazioni ed eventi di vario genere. Dopo la Repubblica Ceca e Copenhagen il progetto a luglio ha fatto tappa in provincia di Trento, nell’ambito della 40esima edizione del Festival Pergine terminato di recente. L’installazione ospitata in piazza Municipio, ha arricchito insieme ad altri interventi il centro dell’abitato creando scorci inaspettati.

Il progetto itinerante - come tutti quelli ideati dallo studio Schønherr – parte da un’idea di “soluzione completa”, che integri armonicamente ambiente, spazio urbano e cultura. Tra i riconoscimenti, nel 2009 il progetto “La città tollerante”gli è valso il Premio H+ di Helsinborg. Il gruppo di designer danesi Flexys, nato nel 2006, è specializzato in soluzioni di arredo urbano. “The Sofa Experience” è un progetto profondamente segnato dalla volontà di far prevalere il dialogo tra gli attori coinvolti nel contesto urbano, necessità quella della comunicazione che mai come ora si rivela vitale all’interno di un contesto in continua trasformazione come quello delle nostre città.