Economy | Futuro

“L’Europa non è un alibi”

Imprenditori inquieti per la manovra economica del governo. Giudiceandrea: “Basta fare a braccio di ferro con l’Ue, pensiamo invece a come ridurre il debito pubblico”.
Federico Giudiceandrea
Foto: da Youtube

La manovra economica del governo Lega-5 stelle impensierisce non poco gli imprenditori. Diverse infatti le preoccupazioni che sono emerse in proposito durante il Consiglio Generale di Assoimprenditori Alto Adige tenutosi ieri (23 ottobre). “L’Europa non va utilizzata come alibi. Non dobbiamo tenere in equilibrio il bilancio pubblico perché ce lo dice l’Europa, ma perché è prima di tutto nel nostro interesse”, ha detto il presidente Federico Giudiceandrea sottolineando la fondamentale importanza dell’Unione europea in quanto “progetto di pace e benessere: è stata la decisione dei singoli Stati europei di unirsi, di collaborare e di darsi delle regole comuni che ha permesso all’Europa di diventare l’area mondiale economicamente più avanzata, con le più alte prestazioni sociali e con la migliore qualità della vita”. Dal governo ci si aspetta affidabilità e serietà. “Noi imprenditori - dice Giudiceandrea - ci sentiamo responsabili per le nostre aziende, per i nostri collaboratori, per il territorio in cui viviamo, per i nostri giovani: se ci assumiamo un impegno, lo rispettiamo. E ci aspettiamo che questa responsabilità sia condivisa anche e soprattutto dallo Stato. Altrimenti si mette a rischio il nostro futuro e quello dei nostri figli”. 

Se ci assumiamo un impegno, lo rispettiamo. E ci aspettiamo che questa responsabilità sia condivisa anche e soprattutto dallo Stato. Altrimenti si mette a rischio il nostro futuro e quello dei nostri figli

Inutile puntare il dito sull’Europa, che non è il problema, ma la soluzione, sostiene con fermezza il presidente di Assoimprenditori, “un’Europa più forte rende tutti i suoi Paesi più competitivi, compresa l’Italia. Piuttosto che a fare un braccio di ferro con l’Europa, dovremmo pensare a come ridurre il nostro debito pubblico. Perché non è colpa dell’Europa se abbiamo un debito pubblico che supera i 2.300 miliardi di euro e che ci costringe ogni anno a pagare interessi per circa 70 miliardi”.

Margini per migliorare la manovra ci sono, affermano gli imprenditori: “Più crescita, più lavoro, meno debito pubblico. Su questi pilastri assieme a Confindustria abbiamo costruito la nostra proposta per il futuro del Paese. Siamo convinti che questa proposta sia più che mai attuale e siamo pronti a dare il nostro contributo per lavorare in questa direzione. L’obiettivo comune deve essere quello di creare le condizioni per dare un futuro ancora migliore ai nostri giovani: dobbiamo costruire, non distruggere”.