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Un anno di corsa

Dario Dal Medico e i suoi primi dodici mesi da sindaco: “Il futuro della città si costruisce dialogando con tutti i meranesi. E anche con la Provincia, ma ad armi pari”
Dario Dal Medico, Merano
Foto: Facebook/Dario Dal Medico

Salto.bz: Sindaco Dario Dal Medico come si sente dopo un anno da primo cittadino di Merano?

Dario Dal Medico: Molto motivato e molto determinato. Certo, ho ridotto di oltre la metà la mia presenza in famiglia e questo mi addolora. Ma trovo molta comprensione in mia moglie e nei figli perché sanno che tipo di impegno ho assunto. Lo stesso vale per il mio studio di avvocato. Dove ormai sono costretto a lavorare il 30 per cento rispetto agli anni passati.

E sul piano dei rapporti con le altre istituzioni?

La ritrovata unità di intenti con il presidente Arno Kompatscher e la Giunta provinciale ha spianato la strada all'avvio di nuovi progetti fondamentali per il futuro sviluppo della città, come la disponibilità dell’area dismessa delle caserme e l’ingresso della Provincia nella comproprietà dell’ippodromo.

Resta il problema del Comune di Merano con Alperia.

Ho letto Salto.Bz con attenzione. Concordo con Andrea Casolari: il Comune di Merano ha perso e assolutamente a causa della situazione che si è determinata nei rapporti finanziari e di bilancio tra alcuni Comuni (io parlo ovviamente solo per Merano) e Alperia. Con la quale dovremo confrontarci molto seriamente.

Sei i componenti della sua giunta? Tanti o pochi?

Innanzitutto, abbiamo ridotto da sette a sei i membri della Giunta introducendo la perfetta parità di genere, con tre uomini e tre donne, e già questo rapporto paritetico nell’esecutivo rappresenta una novità di grande importanza rispetto al passato: la differenza tra pari opportunità declamate e quelle realmente praticate.

Finanza locale, falda di Sinigo, areale delle caserme, ippodromo di Maia, secondo binario della tratta ferrata Merano-Bolzano, centro di mobilità, nuovo palazzetto dello sport: sono oggetto di confronto con la Giunta provinciale.

 Quali emergenze ha dovuto fronteggiare, appena eletto?

Il battesimo da sindaco è stato, diciamo così, di fuoco a causa di una serie di emergenze che hanno richiesto interventi immediati e impegnativi per tutta la macchina amministrativa comunale. In primo luogo penso ovviamente alla tragedia della guerra in Ucraina e ai profughi e alle profughe che, grazie anche alla generosità di tanti concittadini e di tante concittadine a una ampia ed efficiente rete di assistenza e di consulenza, abbiamo potuto accogliere nella nostra città. Ma mi riferisco anche ai senzatetto che sono stati sistemati nei container nell’area a nord della stazione durante l’emergenza pandemia e per i quali, una volta chiusi e rimossi gli alloggi provvisori, abbiamo dovuto trovare una soluzione alternativa. E poi il caso Burgund, dove la cooperativa Haus Sonnenschein ospitava 29 persone anziane e che, in un breve lasso di tempo a disposizione, è stato necessario sistemare in altre strutture. E poi l’emergenza legionella, verificatasi nella nuova scuola elementare di Sinigo e che ci ha costretto a ripiegare, per quasi tre mesi, sulla vecchia scuola di via Nazionale 31. Non ultima la crisi energetica, che ha inciso e inciderà in misura rilevante sulle casse comunali. 

Quale metodo di lavoro ha adottato la sua giunta?

Il nuovo esecutivo si è distinto per un nuovo modo di lavorare, basato prima di tutto sull'ascolto della cittadinanza. Ho anzitutto avuto modo, come promesso in campagna elettorale, di ricevere le cittadine e i cittadini che hanno chiesto appuntamenti con me, esperienza molto interessante, formativa e utile per non perdere il polso del rapporto con le persone. La Giunta si è fatta anche itinerante e a intervalli regolari esce dal palazzo municipale per incontrare la popolazione direttamente nei rioni. Abbiamo poi assegnato alla consigliera Dhurata Tusha, che è anche vicepresidente del Consiglio comunale, l'incarico di referente per le problematiche riguardanti l'immigrazione, l'integrazione e la convivenza.

State ascoltando i meranesi?

In vista dell'inizio dei lavori per la realizzazione dell’autorimessa sotto monte Benedetto, abbiamo organizzato un fitto calendario di colloqui e incontri per confrontarci con le osservazioni e le richieste avanzate dalle persone confinanti e dal comitato “SOS garage in caverna”. Nell’ambito del progetto di risistemazione della parte superiore di corso Libertà è stata istituita una Consulta composta da cittadine e cittadine nonché rappresentanti delle categorie economiche che interagisce con i progettisti. Avere coraggio significa anche prendere in mano questioni irrisolte, confrontarsi e trovare una soluzione condivisa con le parti interessate: abbiamo rielaborato e aggiornato tutta una serie di regolamenti che erano rimasti in sospeso, come ad esempio il regolamento che disciplina l‘arte di strada, che va in Consiglio in questi giorni, e il nuovo regolamento degli asili nido, approvato a fine settembre.

 

Senza dimenticare la falda di Sinigo.

Siamo una Giunta del fare e anche in questo caso, che mi sta particolarmente a cuore, è stato fondamentale ritrovare l’unità di intenti con la Provincia per chiarire le rispettive competenze e fissare il cronoprogramma degli interventi. Abbiamo dato via libera alla realizzazione della prima delle opere idrauliche necessarie a garantire i deflussi superficiali e a rendere più efficiente la rete di smaltimento delle acque a Sinigo. Questo primo intervento, che verrà effettuato nella primavera del 2023 per un costo complessivo di 300.000 euro, riguarderà il ponte situato all’incrocio fra via Battisti e via Corridoni e prevede l’ampliamento della luce del manufatto in modo da consentire un più agevole deflusso delle acque. Abbiamo poi nominato il geologo Ambrogio Dessì quale consulente esterno dell’amministrazione comunale con il compito di monitorare le opere idrauliche via via realizzate così da verificarne l’impatto sulla falda.

Prima mi ha detto dei rapporti tra Merano e la Provincia. Tutto rose e fiori?

“Finanza locale, falda di Sinigo, areale delle caserme, ippodromo di Maia, secondo binario della tratta ferrata Merano-Bolzano, centro di mobilità, nuovo palazzetto dello sport: per portare avanti progetti e opere di grande importanza per lo sviluppo futuro della città sono e saranno fondamentali le sinergie con la Giunta provinciale. Merano ha aperto un nuovo capitolo nei rapporti con il Landeshauptmann e voglio citare due esempi concreti. Il primo: la questione dell‘ippodromo e della compartecipazione della Provincia alla proprietà della struttura. Qui abbiamo fatto grandi passi in avanti rispetto al recente passato, instaurando con la Provincia un nuovo rapporto di collaborazione e di dialogo che ci ha permesso di raggiungere anche un accordo di massima. Accordo che deve essere ancora ufficializzato, ma che ci permette di ragionare in termini molto concreti sugli immobili oggetti dell’operazione”.

E l’area dismessa delle caserme?

"Grazie agli accordi fra Provincia e Demanio, ma anche al ritrovato spirito di cooperazione fra Comune e Provincia siamo finalmente a una svolta fondamentale anche per quanto concerne il futuro dell’area dismessa delle caserme. Il recente convegno organizzato dal Comune, al quale farà seguito un secondo più avanti, è servito ad approfondire la storia e le funzioni dell’areale, a informarci sul suo stato attuale e sulle condizioni che sottendono alla trasformazione e alla riqualificazione dell’area: premesse fondamentali per poter iniziare a immaginare quale potrà e dovrà essere la sua futura destinazione. Per l’estensione dell’area si tratta di una città nella città, che noi vogliamo inclusiva, in rete e in dialogo con il contesto urbano circostante e con il resto del territorio comunale, e ovviamente smart e sostenibile sotto il profilo ambientale ed energetico”.

Come state valutando l’eredità ricevuta dalle precedenti giunte?

“In questo primo anno della legislatura abbiamo naturalmente portato avanti quei progetti già avviati dalla precedente amministrazione e nei quali crediamo anche noi, come ad esempio l'ampliamento della scuola d'infanzia Sissi. Abbiamo poi firmato il contratto preliminare di acquisto di una parte dell'edificio che sorge all'incrocio fra via Verdi e via San Francesco e di proprietà della Fondazione San Nicolò e nel quale troveranno sistemazione quattro sezioni di scuola per l‘infanzia attualmente ospitate in locali presi in affitto. Della passata amministrazione abbiamo però anche portato avanti iniziative che si erano arenate, come la versione aggiornata del Piano paesaggistico del Comune di Merano, rimasto in sospeso dal 2019, e del quale vogliamo completare l'iter per l'approvazione. Anche il Piano urbano del traffico va riesaminato e adattato alle nuove esigenze. Di questo si occuperà l’ingegner Stefano Ciurnelli, al quale abbiamo affidato specifico incarico”.

Lo sviluppo urbanistico?

Nell’ambito del Masterplan stiamo valutando la possibilità di cambiare destinazione d‘uso a determinate aree del territorio comunale in modo tale da agevolare la realizzazione di abitazioni che le giovani famiglie possano acquistare a prezzi accessibili. Un esempio concreto è l’area dell’ex canile al rione Santa Maria Assunta, dove potranno sorgere quattro edifici (per un totale di 80 appartamenti): due con alloggi per anziani, uno per le cooperative edilizie e uno di libero mercato con prezzo calmierato.

Merano è una città sicura e a quali emergenze state lavorando?

Il Comune di Merano è sempre più in prima linea per ogni intervento di sua competenza legato ai bisogni sociali. Esiste però un altro fronte, quello della sicurezza che è in capo alle autorità preposte. Ringrazio in questo senso il Commissario del Governo, dottor Cusumano, con il quale sono in contatto costante, e tutte le forze dell’ordine che sono a fianco della cittadinanza e dell’amministrazione comunale nella battaglia per la sicurezza e la legalità. Perché la sicurezza è un diritto di tutte e tutti noi. Il potenziamento della rete di videocamere di sorveglianza e il collegamento diretto della Polizia di Stato e dei Carabinieri alla rete comunale ci consentirà di garantire il servizio di sorveglianza anche dalle 2 di notte alle 6 del mattino, quando cioè gli/le agenti della Polizia locale non sono in servizio. Si tratta di un provvedimento che apre la strada a una nuova forma di sinergia interforze estremamente preziosa per prevenire e contrastare il fenomeno della microcriminalità e del vandalismo.

 

Anche chi lascia i rifiuti dove non può fa del vandalismo…

“Abbiamo intensificato la collaborazione con i dirigenti dell’Azienda servizi municipalizzati per date un giro di vite al fenomeno del rifiuto selvaggio, ma anche per ridurre la produzione di rifiuti. Ricordo a questo riguardo la campagna di sensibilizzazione già partita nelle scorse settimane e l’avvio, a gennaio del 2023, della raccolta dell’umido porta a porta, un progetto del quale pure si era molto discusso in passato e che finalmente trova concreta attuazione”.

Il piano del Verde a Merano?

“A fine dicembre dello scorso anno abbiamo varato il Piano del Verde della città di Merano. Il documento – che è stato elaborato nel corso della precedente legislatura e che abbiamo fatto nostro - mira a preservare Merano come città-giardino con le sue passeggiate, i parchi, i viali e i giardini privati definendo le strategie, le regole e gli strumenti di monitoraggio che ci permetteranno di gestire il verde cittadino come una vera e propria infrastruttura fondamentale per migliorare la vivibilità e l’attrattività della città. Il patrimonio arboreo di Merano consta di 10.000 esemplari e il bilancio è positivo”.

Anche se avuto abbattuto molti alberi?

“Nel 2021 sono state abbattute, per motivi di sicurezza pubblica, 161 piante malate o giunte al termine del loro ciclo vitale, ma abbiamo messo a dimora 181 nuovi alberi. Nel 2022 gli abbattimenti sono stati complessivamente, a fronte di 110 nuovi giovani alberi che abbiamo messo a dimora in diverse zone della città privilegiando quelle specie che meglio si adattano all’ambiente urbano e che offrono grandi vantaggi nella sfida contro i mutamenti climatici”.

Risparmio energetico: la sua giunta che cosa sta facendo?

“Nell'ambito di un ampio e pluriennale progetto coordinato dall'Azienda servizi municipalizzati, alla quale è stata affidata la gestione dell'illuminazione pubblica, da gennaio 2022 ad oggi sono stati convertiti a LED ben 803 punti luce pubblici. Entro la fine dell'anno, con il completamento del terzo lotto del progetto, il numero salirà a 1.157. Con 3.609 punti luce convertiti, Merano è ora illuminata per il 59,5% da lampade a LED, con un risparmio annuo di 351.185 kilowattora, di 151.970 euro e di 169 tonnellate di CO2. Con la settima variazione di bilancio andremo a finanziare la conversione a LED di diverse strutture e parcheggi gestiti dalla Meranarena (palaghiaccio, tennis e parcheggio tennis, parcheggio ippodromo)”.

Moltissima carne al fuoco: state studiando e applicandovi?

“Le assicuro, davvero molto. A fine novembre il bilancio più dettagliato”.