Economy | Gastbeitrag

Il Welfare territoriale per più produttività

Quella delle reti di conciliazione famiglia - lavoro è una realtà realizzabile anche in Alto Adige.
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L’Alto Adige è una provincia che presenta una bassa dinamica della produttività del lavoro. Dal 2000 al 2012 non è praticamente aumentata e infatti essa è nettamente inferiore a paesi come l’Austria , la Germania e la Francia. Anche la Spagna fa meglio dell’Italia in questo ambito e pertanto ci sono fattori che accomunano la nostra provincia al resto del paese. Tra questi ci preme segnalare l’elevato costo del lavoro, la burocrazia eccessiva, la scarsa dotazione infrastrutturale e l’incertezza del diritto. Ognuno di essi rappresenta un elemento che riduce gli investimenti e le differenze territoriali in questi ambiti sono evidenti.

La nostra provincia può beneficiare dello Statuto di Autonoma ed infatti i nostri dati macroeconomici sono il linea di massima positivi anche se non eccellenti. Se riuscissimo ad aumentare la produttività nelle nostre imprese potremmo tendere ad avvicinarci ai paesi più performanti rispetto all’Italia. Per aspirare a questi traguardi ambiziosi dovremmo provare a superare l’attuale frammentazione delle unità produttive e  rendere efficaci le relazioni industriali.

Oggi il 94% circa delle aziende ha meno di 10 addetti e pertanto andrebbero promosse le reti d’impresa quale strumento sia per investire sui prodotti e sulle persone. Proprio in relazione ai collaboratori i contratti collettivi territoriali potrebbero rivelarsi uno strumento eccezionale per regolamentare la conciliazione lavoro – famiglia. Si tratta di un tema sottovalutato non tanto nella diagnosi, quanto nelle soluzioni da proporre a chi lavora.

Sappiamo che il 15% delle famiglie si trova a convivere con minori e persone non autosufficienti e che il dato, a causa dell’invecchiamento della popolazione, tenderà ad aumentare. Un lavoratore stressato da problemi di natura famigliare è per definizione meno produttivo e se non vogliamo abbandonarlo a sé stesso abbiamo il dovere di offrigli delle alternative. Tra queste il sindacato potrebbe sottoscrivere con la rappresentanza dell’economia degli accordi per costituire e gestire delle reti d’impresa in ambito comunale  in base a modelli già in essere in Germania e Francia. Attraverso questa forma associativa si potrebbero offrire servizi, acquistati collettivamente,  da garantire in base alla domanda che è sempre variabile in base alle esigenze delle persone. Essi costerebbero meno al beneficiario e soprattutto permetterebbero di essere monitorati rispetto alla qualità.
Alcune grandi imprese italiane hanno già promosso accordi sindacali di questo genere a favore dei loro dipendenti e infatti sono delle eccellenze in termini di produttività e di investimenti sul prodotto.

L’Alto Adige può vantare qualche buona esperienza in aziende medio – grandi, ma la maggioranza dei collaboratori non ha nulla. Noi vorremmo estendere questa esperienza mutuata dall’estero e sappiamo che converrebbe anche agli imprenditori e alla nostra economia in generale. Questo sarà uno degli obiettivi del nostro sindacato CISL-SGB per il 2015.